La più grandi
preoccupazioni che si manifestano all'interno della mente umana sono
la sicurezza, la pace e la prosperità; l'uomo cerca la salvezza, ma
sotto il profilo materiale, continua a sfuggirgli, semplicemente
perché non ha compreso le vie del Signore, l'unico autore della
salvezza per l'intera umanità. Per tale motivo, per poter davvero
accedere alla salvezza del Signore, l'uomo deve umiliarsi ed
imparare la Parola di Dio con Spirito mite; deve lasciarsi tutto
alle spalle e liberarsi di ogni cosa che lo esponeva ad una
relazione con il mondo presente e ricevere l'Agnello di Dio, l'unico
capace di donare il riposo alle anime affaticate e sfinite di quelli
che Lo seguiranno diligentemente [Matteo
11:28-30]. L'Agnello ci condurrà alla pace del luogo
in cui scorrono le acque viventi, dei piaceri e delizie, in cui gli
orrori dell'umanità saranno proprio come un vecchio incubo, perché
ci renderà lieti e ci farà cantare ancora a squarciagola [Apocalisse
7:14-17]. L'uomo che cerca di condividere saggiamente
la salvezza di Dio, deve divenire uno stolto agli occhi di questo
mondo presente, in quanto la saggezza ed il trionfo dell'uomo, non
conta quanto sveglio o intelligente possa sembrare, equivalgono a
piena stoltezza agli occhi di Dio [1Corinzi
3:18-19]. I sette occhi dell'Agnello rappresentano i
sette Spiriti, e ci condurranno alla mano destra di Dio,
destinazione di tutti quelli che saranno salvati.
L'Agnello ci
riporta conforto tramite la rivelazione della verità, esattamente
com'era al principio in Dio; disperde le menzogne del diavolo,
illuminandoci con la verità e ponendo nelle nostre mani ciò che
appartiene al Padre, che è verità [Giovanni
17:7-8].
Dio è amore, il
giorno in cui saremo capaci di vederlo per ciò che davvero è, ci
meraviglieremo di come molti uomini non Lo conoscano. Sono meschino
se non predico la Parola e non rivelo a tutti gli uomini
l'innocenza e l'amore di Dio; sono meschino se non rivelo ciò che mi
è stato rivelato da Dio, nel segreto luogo del tuono, in merito alla
Sua amabile gentilezza e desiderio di salvare l'umanità. Le tenebre
delle menzogne di quest'età hanno portato così tanta miseria
nell'uomo, ma L'Agnello ci porterà al principio, ci illuminerà, nel
momento in cui lasceremo ogni cosa nella luce della nostra velata
conoscenza, per ottenere tutto nella luce della Sua comprensione.
LA VELATA NATURA
DELL'UOMO MORTALE
In uno dei
numerosi incontri con Scribi e Farisei, che rappresentano i potenti
ed i custodi di questa epoca oscura, Gesù venne sottoposto ad una
questione che costituisce una grande preoccupazione umana: il
matrimonio.
Matteo 19:3 Allora gli si accostarono alcuni farisei per
tentarlo, e gli dissero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria
moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli, rispondendo, disse loro:
«Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò
maschio e femmina? 5 E disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la
madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola
carne". 6 E così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque
che Dio ha unito insieme, l'uomo non lo separi». 7 Essi gli
dissero: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle un atto di
divorzio e mandarla via?». 8 Egli disse loro: «Per la
durezza dei vostri cuori Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre
mogli, ma da principio non era così. 9 Or io vi dico che
chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di
fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chi sposa
colei che è stata mandata via, commette adulterio». 10 I suoi
discepoli gli dissero: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto
alla moglie, non conviene sposarsi». 11 Ma egli disse loro: «Non
tutti sono capaci di accettare questo parlare, ma è per coloro ai
quali è stato dato.
Stiamo per
leggere delle cose che ci meraviglieranno, perciò allacciate le
cinture di sicurezza! Gli intellettuali dell'epoca moderna stanno
cercando di indagare sull'opinione di Gesù, in merito al matrimonio,
chiedendo se sia legale per un uomo chiedere il divorzio dalla
propria moglie. La Sua risposta li ha infastiditi, in quanto
contraddice le leggi di Mosè, il cui contenuto era sempre stato
accettato come la vera Parola di Dio. Difatti, questa che segue fu
la risposta di Gesù: “Non avete forse ascoltato che in
principio, Dio ha creato l'uomo e la donna, e che essi devono
unirsi e formare una sola carne, e ciò che Dio ha unito l'uomo non
si separare?” Questa risposta contraddice le leggi di Mosè,
perché pongono la base per il divorzio, portando i Farisei ad
affrontarlo, chiedendo: “Allora perché Mosè l'ha permesso?”,
a cui Gesù rispose semplicemente: “Mosè vi ha imposto le leggi
a causa della durezza dei vostri cuori, ma non era così in principio”,
ad indicare che non ricevevano davvero la verità da Mosè, ma in
realtà, semplicemente una funzione dello stato dei loro cuori.
Esaminiamo ora
attentamente, il significato di Mosè e della durezza dei cuori, in
quanto non è chiaro. Il cuore indurito è scettico e muta la realtà
in menzogna; viene deviato dalla conoscenza del Dio vivente alla
vanità, identificandosi pertanto come morto [Ebrei
3:12]. La durezza del cuore altrimenti conosciuto
come cuore di pietra, riflette la mortalità dell'uomo, che non può
percepire le cose che appartengono all'unico vero ed invisibile
Dio. Questo è lo stato in cui si trova ogni uomo, nato in questo
presente mondo materiale, vivendo ora in relazione con un falso
ordine temporale, che non possiede davvero alcun eterno valore, un
ordine in cui non esiste alcuna conoscenza del Dio vivente. L'uomo
identifica se stesso con forma ed apparenza nel regno naturale, ed
esteriormente secondo la carne, non considerando il vero uomo
interiore. In tale stato mortale, la legge rappresentata da Mosè si
anima nell'uomo, significando che chiunque nasce in questo mondo è
soggetto alla legge. Non vi è alcun bisogno che i Dieci
Comandamenti vi vengano elencati, in quanto sono già
“vivi” ed agiscono negli uomini che trasgrediscono come Adamo.
La trasgressione
adamitica riguarda la totale deviazione dalla verità, che è il vero
io ad immagine del Dio vivente, fino alla menzogna, cioè
l'identità carnale. Il giorno in cui Adamo s'identificò con l'uomo
esteriore e cominciò a vivere nel nome della carne, morì perché la
legge (conoscenza del bene e del male), simbolicamente rappresentata
da Mosè, divenne viva in lui, mutandosi di conseguenza in peccato ed
in fine in morte. La legge, agendo nella mente del naturale uomo
mortale, nasce nella sua coscienza, pone dei limiti e una sorta di
ordine nell'uomo, impedendo una forma di caos. Si può paragonare la
legge alle gabbie o catene, utilizzate per bloccare gli istinti
bestiali degli animali selvatici.
Come Paolo
scrisse in una lettera ai Romani, era vivo quando non c'era alcuna
conoscenza della legge, ma morì quando essa apparve sulla scena,
divenendo viva in lui: in breve, stava semplicemente dicendo che in
principio, quando era nello Spirito con il Padre, era incosciente
della legge; ma tale consapevolezza apparve in lui, quando si trovò
ad affrontare l'immagine dell'uomo mortale della polvere. Molte
persone non riescono a comprendere il fatto che la loro vera natura
interiore esistesse ancor prima che venissero al mondo, con
un'identità di carne e sangue, ma presto lo ricorderanno.
Romani 7:9 perché senza la legge, il peccato è morto. Ci fu un tempo
in cui io vivevo senza la legge, ma essendo venuto il comandamento,
il peccato prese vita ed io morii, 10 e trovai che proprio il
comandamento, che è in funzione della vita, mi era motivo di
morte. 11 Infatti il peccato, colta l'occasione per mezzo del
comandamento, mi ingannò e mediante quello mi uccise. 12
Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e
Buono …………………………………….
Nei successivi
versi del Capitolo VII di Romani, Paolo
dice che non è la legge a costituire il problema; piuttosto, esso
riguarda la forma materiale attribuita a questa epoca oscura. La
legge è di natura spirituale, ed è pienamente assimilata soltanto da
quelli che sono spirituali (nell'immagine di Dio); l'uomo è così
incapace di rispettare tutti i propositi della legge, perché è
legato ad una carnale natura terrena.
Perciò, si può
sostenere che la legge è applicabile a tutto, ma si compie soltanto
in quelli che sono svegli e consapevoli della propria vera ed eterna
forma spirituale del principio. Finché l'uomo camminerà in maniera
ignorante in un'identità fatta di carne e sangue, ascolterà la voce
di Mosè, rappresentante della legge, e di conseguenza peccherà e
perirà. Ma se invece si risveglierà dalla polvere (coscienza di
carne e sangue), ascoltando la voce della verità che rivelerà il
Cristo interiore, riceverà la Grazia della vita, perché la legge, il
peccato e la morte derivano da Mosè, e la Grazia della vita da
Cristo.
Giovanni 1:17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè, ma
la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
L'uomo creato in
principio da Dio, era un puro essere vivente spirituale, che viveva
secondo lo Spirito, la sua essenza era nel Dio vivente, ad indicare
che non aveva una propria vita, visto che Dio era in ogni cosa; era
anche riunito con gli altri innumerevoli Spiriti, nell'unico uomo
conosciuto da Dio, che oggi chiamiamo Cristo. In quel celestiale
stato del principio, l'amorevole Dio, con tutto il Suo cuore, anima,
mente e forza, amò il Suo vicino come Se Stesso, ad indicare anche
che in breve amava Se Stesso, in quanto erano uniti in un unico
essere inseparabile, secondo il piano delle origini. Tutto ciò a
significare che non esiste alcuna legge o condanna a morte per
quelli che vivono in Gesù Cristo, secondo lo Spirito, perché Lo
servono spontaneamente.
Romani 8:1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro
che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne
ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in
Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Pertanto,
vediamo che lo scopo principale della Parola è riunirci da tutte le
nazioni del mondo, fondate sulla polvere, e farci tornare a
quell'unico celestiale corpo spirituale (Cristo) del principio [Efesini
1:9-10], perché è solo in Lui che la legge ed i
profeti si completano [Matteo
5:17].
IL VERO
MODELLO DEL MATRIMONIO DEL PRINCIPIO
Dio ha parlato
per mezzo dei profeti, dicendo che convertirà i cuori induriti degli
uomini mortali della polvere, nella verità così che potranno di
nuovo vivere nella piena Gloria di Dio, lontano dal potere della
morte, del peccato e della legge. L'azione dello Spirito mira al
nostro risveglio, facendo sì che possiamo ancora una volta godere
della Gloria, che Dio ci ha liberamente donato in principio.
Ezechiele 36:26 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno
spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi
darò un cuore di carne. Ezechiele 36:27 Metterò dentro di voi il mio
Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e
metterete in pratica i miei decreti. Ezechiele 36:28 Abiterete nel
paese che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io
sarò il vostro DIO.
Nel momento in
cui gli uomini si risveglieranno, ed i loro cuori di pietra si
convertiranno in cuori viventi che conosceranno e percepiranno la
verità, allora comprenderanno il significato delle seguenti parole
di Gesù: “I due ( maschio e femmina o uomo e donna)saranno una
sola carne, e ciò che Dio ha unito, nessun uomo osi separare”.
In realtà, nessun ordinario uomo mortale può ricevere queste parole,
perché il suo cuore è posto sul piano della vanità, ignorando
pertanto le cose che appartengono a Dio [Matteo
19:11]. Ringraziamo Dio, in quanto ascoltiamo ciò che
ora ci sta dicendo, risvegliandoci dalla mortalità delle nostre vite
umane. Per questa ragione, dice: “Benedetti sono i vostri
occhi perché vedono, le vostre orecchie perché odono”,
perché proprio grazie alla percezione, ci convertiremo dalla
mortalità di Adamo della polvere, nel Cristo, il vivente.
Matteo 13:15 Perché il cuore di questo popolo è divenuto
insensibile, essi sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli
occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi,
e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca".
Matteo 13:16 Ma, beati i vostri occhi perché vedono, e i vostri
orecchi perché odono. Matteo 13:17 Perché in verità vi dico che
molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e
non le videro, e udire le cose che voi udite e non le
udirono!
Vedete, dovremmo
sempre stare in atteggiamento di preghiera, perché attraverso la
Grazia di Dio, ascolteremo delle parole che nemmeno Mosè o gli
altri più grandi profeti ascoltarono nel loro tempo. Se avessero
potuto ascoltare ciò che ascolteremo noi, avrebbero potuto conoscere
la vita eterna, ma essendo al contrario, tutti morti nella
trasgressione adamitica, come conseguenza dei loro cuori appesantiti
come pietre, non poterono percepire la verità. Oggi, siamo sollevati
ed allontanati dai cancelli della morte, per giungere finalmente a
quelli della vita, lasciando così la tomba per la terra dei viventi,
potendo ascoltare la voce della verità.
In principio,
ossia al tempo dell'origine di tutte le cose, non seimila o
settemila anni fa, come i teologi o gli intellettuali credono, Dio
creò l'uomo; non creò mai un altro essere umano in un altro luogo.
Quell'uomo era a Sua immagine e somiglianza e governava su tutto il
creato di Dio, senza alcuna inibizione. Viveva una vita abbondante,
sotto ogni punto di vista, godendo liberamente di ogni cosa a sua
disposizione. Tale è il vero modello che Dio creò in principio,
ossia un modello perfetto.
La Bibbia
dice che quel giorno Dio creò l'uomo; lo creò maschio e
femmina e li benedisse.
Genesi 1:26 Poi DIO disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine e a
nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli
uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra». Genesi 1:27 Così DIO creò
l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e
femmina. Genesi 1:28 E DIO li benedisse; e DIO disse loro: «Siate
fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e
soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli
del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra».
Un'altra
versione del medesimo evento, narra che Dio creò l'uomo con doppia
identità, maschile e femminile che chiamò Adamo.
Genesi 5:1 Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno
in cui DIO creò l'uomo lo fece a somiglianza di DIO. Genesi 5:2 Li
creò maschio e femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo,
nel giorno in cui furono creati.
Ma cosa sta
dicendo allora Dio? Si sta dunque contraddicendo, quando dice di
aver creato l'uomo, e poi di averlo creato maschio e femmina?
Naturalmente no; Dio ci sta rivelando quella sacra unione, chiamata
matrimonio, esistente sin dal principio, ossia il vero
matrimonio che sappiamo essere del nostro Padre Celeste. Il Padre,
in questo caso agisce come sacerdote celebrante, che unisce insieme
maschio e femmina, che diventano un'unica entità, chiamata
uomo, creato ad immagine del Dio vivente. A differenza del
matrimonio terreno, in cui vige la formula “finché morte non
ci separi”, tale unione è eterna, senza fine. Quell'uomo che
rappresenta il seme del matrimonio era fatto della sola carne, che
Dio ricavò dall'unione di maschio e femmina, che poi benedisse.
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Possiamo
chiaramente comprendere che non esistera alcun uomo, senza maschio o
femmina dentro di sé, in quanto i due devono coesistere insieme per
formare l'unità chiamata uomo. Paolo si esprime in merito, in una
lettera ai Corinzi.
1Corinzi 11:11 Nondimeno, né l'uomo è senza la donna, né la
donna senza l'uomo, nel Signore, 1Corinzi 11:12 perché come la donna
proviene dall'uomo, così anche l'uomo nasce per mezzo
della donna, e ogni cosa è da Dio.
Ciò vuol dire
che questa unione dev'essere indistruttibile, dato che è costituita
da una sola carne, o meglio da un solo corpo. Essa, dal principio,
non è altro che la chiesa e Cristo, lo Spirito, che Dio ha creato
con un legame indissolubile sin dalla creazione del mondo. Cristo è
lo sposo e la chiesa è la sposa, ed è proprio per questo motivo che
Gesù Cristo si riferiva spesso a Se Stesso come lo sposo nei
resoconti della Parola [Marco
2:19]. La chiesa, che rappresenta la sposa, è il
corpo delle anime degli uomini, che si uniscono con lo Spirito di
Gesù. Senza questa unione, nessun uomo può apparire ad immagine del
Dio vivente, e nemmeno un Sabbath in cui trovare il riposo di Dio.
Molte persone
hanno negli anni, predicato sermoni sul matrimonio sfruttando le
Sacre Scritture; ma si può ricevere questo mistero in una
forma velata, come gli uomini mortali fanno, quando limitano il
matrimonio con lo scopo dell'uomo e la donna mortale della terra,
oppure con volti rivelati, che svelano l'eterna unione spirituale
tra Cristo e la Sua chiesa. Dobbiamo risvegliarci dai bassi regni
dell'ombra e delle parabole e cominciare ad ascoltare la voce dello
Spirito, perché se continuiamo a vivere nell'ombra, rinunciamo
semplicemente alla Grazia, finendo proprio come Giona. Se ricordate,
Giona fece una potente dichiarazione, quando Dio lo liberò dalle
grinfie della morte: “Quelli che osservano ed abbracciano le
vanità (ombre e menzogne), rinunciano alla misericordia fin nella
loro vita”. Perciò, nel momento in cui una generazione
chiamata in una nuova dispensa in Cristo, incliniamo i nostri cuori
alle verità spirituali, non agiamo come i principi di questa epoca
oscura, che ascoltano la verità solo in forma di parabole, grazie
alla velata comprensione.
LA MISTERIOSA UNITA' DI CRISTO CON LA CHIESA
Paolo fa
riferimento alla misteriosa unione matrimoniale dal principio, tra
Cristo e la chiesa. E Dio vuol rendere tutti gli uomini consapevoli
di essa, per poter ottenere la salvezza.
Efesini 5:30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne
e delle sue ossa. Efesini 5:31 «Perciò l'uomo lascerà suo padre e
sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola
carne».
Efesini 5:32 Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a
Cristo e alla chiesa. Efesini 5:33 Ma ciascuno di voi così ami la
propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie
rispetti il marito.
La maggior parte
delle persone legge le Sacre Scritture e s'interessa
veramente pochissimo dell'aspetto spirituale del matrimonio tra
Cristo e la chiesa, concentrandosi principalmente sui matrimoni
terreni tra uomini e donne: in realtà, si sbagliano enormemente. La
carne non ha alcun profitto, è lo Spirito che dona vita ed è
proficuo in tutte le cose [Giovanni
6:63]. Questo significa che nel piano originario, in
merito all'uomo del principio, era che viveva come un essere
spirituale nel Regno invisibile, essendo il vero cuore di Dio.
Quella infinita risorsa di vita interiore era programmata per far
crescere l'uomo esteriore nella vita ed in ogni buon attributo dello
Spirito. Ad ogni modo, in questo mondo l'uomo si allontana dalla
vita spirituale, cercando di evolversi in una sorta di
intensificazione e completamento proveniente dal nulla (il
visibile), edificando in tal mondo l'uomo esteriore della carne. Sin
dai giorni della caduta adamitica, ha cercato di non rendere vana la
sua ricerca, fino a scoprire che bisogna sempre iniziare dalla
scoperta dello Spirito, e così ogni altra cosa sarà perfetta.
Perciò, dovremmo dirigerci innanzitutto verso le cose spirrituali, e
poi potremo star certi che tutto il resto verrà. Ci viene richiesto
di espellere qualsiasi forma di vecchia religione e tradizione degli
uomini, che sfrutta soltanto il corpo carnale, ed iniziare ad
esercitarci nella conoscenza divina (spiritualità).
Molte persone si
rivolgono a dei consulenti, per poter risolvere i propri problemi
matrimoniali, all'interno dell'unione terrena, credendo che ci
riusciranno in qualche modo, ma vi dico che prima bisogna
preservare il matrimonio che esiste dal principio, osservando così,
che ogni cosa seguirà senza alcuna ombra di dubbio. Quando questa
sacra unione sarà stata saldata, solo allora scoprirete che anche il
vostro matrimonio terreno avrà trovato la sua concretezza, avendo
voi riscoperto di essere una cosa sola. Paolo dice: “Mariti,
amate le vostre mogli come voi stessi e mogli, riverite i vostri
mariti”. Questo messaggio si rivolge a quelli che conoscono
il vero mistero del matrimonio, agendo in accordo con esso, e non
come semplici mortali che camminano secondo la vanità della loro
mente.
Secondo la
Parola di Dio, è vero che non vi è alcuna cosa che non possa essere
rivelata, per tale ragione Dio ci sta rivelando il modello
matrimoniale, così che possiamo comprenderlo e aderirvi totalmente.
Nelle sue lettere, Paolo parla approfonditamente dell'unione
matrimoniale, di cui l'uomo di oggi è totalmente inconsapevole. Si
parla di ciò nel Capitolo V di Efesini.
Di queste nozze
celesti, celebrate tra Cristo (la parte maschile) e la chiesa (la
parte femminile), Paolo dice le cose che seguono:
a)
Il marito è il capo della moglie
[Efesini 5:23]:
ciò significa che il marito rappresenta la facoltà intellettuale, ed
è il leader all'interno della coppia. La donna sente ciò che sente
lui, così come ascolta ciò che lui ascolta, e vi si lascia
costantemente guidare. Questo spiega perché dobbiamo urgentemente
porci nella mente di Cristo, perdendo le nostre teste (menti
naturali) per la Sua. L'uomo che non si aggrappa al vero capo
(Cristo)si spegne vanamente e non vedrà la vita.
Colossesi 2:18 Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di
umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto,
essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale,
Colossesi 2:19 e non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo, ben
nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni,
cresce con l'accrescimento che viene da Dio.
b)
La moglie riverisce e si
sottomette sempre al marito in OGNI COSA [Efesini
5:33], e ciò vuol dire che non ha alcuna facoltà di
esprimere la propria volontà: suo marito è l'unico capitano della
nave. Deve restare in silenzio e sottomettersi totalmente al marito,
senza mai esprimersi a parole sue o fare qualcosa da sola.
1Timoteo 2:11 La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione.
1Timoteo 2:12 Non permetto alla donna d'insegnare, né di usare
autorità sull'uomo, ma ordino che stia in silenzio.
Secondo questo
modello, il marito ha tutta l'autorità e dev'essere venerato.
c)
Marito e moglie creano una sola
carne; la moglie diventa lo stesso corpo del marito, e ciò significa
che non è più il suo corpo, ma quello del consorte. Egli agisce
attraverso di lei ed usa il corpo di lei come una sorta di
interfaccia, per mostrarsi così al mondo.
1Corinzi 6:19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello
Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che
voi non appartenete a voi stessi? 1Corinzi 6:20 Infatti siete stati
comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro
corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.
Essendo capo e
torre di controllo di questo corpo, il Cristo trasmette la Sua
volontà al corpo stesso, cioé la chiesa, che è sempre guidata da
Lui, in ogni circostanza.
d)
La moglie è cooperatrice e la
parte aiutante, a significare che si unisceal marito, per aiutarlo
in ogni cosa.
e)
Il marito ama la moglie e si
prende cura di lei [Efesini
5:28-29]: ossia, è preoccupazione del marito,
nutrirla e provvedere ad ogni sua necessità. E' sua responsabilità
da tutti i punti di vista, quello spirituale e quello naturale. Vi
provvede spiritualmente, facendola costantemente crescere nella
conoscenza della verità, procurandole così una sorta di protezione
spirituale, conservando lo stato di donna santificata, santa e
senza macchia, unendosi a lei per l'eternità [Efesini
5:25-27]. Fino a quando questa unione durerà,
l'onnipotente potere del Dio vivente ed ogni cosa saranno possibili.
La promessa del marito fatta alla moglie è di non lasciarla
o abbandonarla mai, e di essere sempre al suo fianco per
provvedere fedelmente ad ogni sua necessità. Pertanto, l'unico
compito assegnato alla moglie è di essere fedele e sottomessa al
marito, il quale si occuperà di ogni altra cosa.
Il modello del
matrimonio che abbiamo appena esaminato è la sola unione che attira
le benedizioni di Dio. Dio li benedisse, non la parte maschile o
soltanto quella femminile, ma entrambi, che erano uniti. Fino ad
oggi, gli uomini hanno brancolato nel buio, perendo nell'argilloso
guscio dell'umanità, in quanto non hanno compreso il significato di
tale unione, che Dio sta svelando in questi giorni. Siamo destinati
ad essere eternamente uniti in matrimonio con Cristo, sin dal
principio, per diventare un solo spirituale corpo celeste con Lui,
essendo soggetti a Lui in ogni cosa, ma in qualche modo il sistema
dell'uomo ha accecato la nostra comprensione, mettendo una barriera
nell'ambito dell'unione tra noi e Cristo.
VIOLAZIONE
DELL'UNIONE MATRIMONIALE
Gesù disse: “Non
separate ciò che Dio ha unito”, riferendosi a quella
sacra unione tra uomo e donna del principio, che formavano
l'originario uomo celeste, chiamato Adamo. Gli uomini non stanno
vivendo le illimitate ed abbondanti benedizioni di Dio,
semplicemente perché hanno rotto la sacra unione. In tal senso,
l'uomo rappresenta la saggezza o Spirito di questa epoca oscura; ciò
è quanto ha separato questa unione benedetta tra la chiesa e lo
Spirito (Cristo). Cristo è in mezzo a noi per ripristinare
l'originale creato di Dio, senza macchia, in cui l'unione è stata
spezzata dall'uomo, nella trasgressione adamitica; lo sposo è giunto
sulla terra per ricreare la Sua unione.
Come è stato
ribadito, Adamo era il risultato dell'unione di maschio e femmina, o
in altre parole, era costituito dall'unione di Cristo e la chiesa
(anime degli uomini). Le infinite benedizioni di questa unione si
rivelano nel Giardino di Eden, fino a quando continuavano a vivere
secondo tale modello matrimoniale, nulla poteva interferire con la
loro prosperità. Continuavano a nutrirsi dei frutti dell'albero
della vita, cioè la verità amministrata da Cristo, lo Spirito e ad
astenersi dalla menzogna, rappresentata dall'albero della conoscenza
del bene e del male, amministrato dal mortale uomo della polvere (il
serpente). In tale unione celeste, Adamo era un puro essere
spirituale, la cui essenza dimorava nel Dio vivente, ed era al
contempo immune da qualsiasi corruzione derivata dal mondo
materiale. In quel tempo, dimorava in Dio ed agiva in Lui, non
avendo alcuna conoscenza della legge. La legge del peccato e della
morte ritornò quando l'unione fu spezzata, proprio quando Eva fu
ingannata dalle false glorie del mondo dell'uomo mortale, unendosi
con il serpente (la mente carnale o lo Spirito di quest'era). Eva,
che rappresenta l'anima, fu attirata dal serpente, ossia la saggezza
dell'uomo esteriore della carne, che lei provò, rinnegando così il
suo primo amore. Unendosi al serpente, divorzia dal Signore,
diventando di una sola carne con il mondo esteriore, in un'unione
definita fornicazione sotto il profilo prettamente
spirituale.
Con la
trasgressione, avviene la rottura dell'unione e la donna (anima)
viene guidata dallo Spirito di questo mondo [Efesini
2:2], perché il suo vero capo (Cristo) è sostituito
da quella del serpente (la mente carnale); non si sottomette più al
suo vero marito (Cristo, lo Spirito); non L'ha
onorato, facendolo regnare sul suo corpo. Lei trascura il fatto che
il suo corpo non le appartiene più, visto che ora è del Signore (lo
Spirito); diventa una sola carne con il mondo, il più vile degli
abomini.
Occorre
comprendere, a questo punto, che la rottura nell'eterna unione con
lo Spirito di Cristo, avviene nel momento in cui l'uomo viene al
mondo. Inconsapevolmente, la saggezza e gli insegnamenti di
quest'era oscura, nascondono ai nostri occhi questa celeste unione
matrimoniale, rompendo sistematicamente quella di unità spirituale
all'interno del cuore di Dio. Il mondo intero giace nella
desolazione ed è in rovina, mentre gli uomini continuano a giacere
nel letto della morte, essendosi allontanati dal vero matrimonio con
Cristo. Gli uomini sono classificati come fornicatori, protettori di
prostitute e nemici di Dio, in quanto condividono la violazione del
matrimonio che Dio ha ordinato dal principio, imponendo all'uomo di
non spezzarla.
Le tenebre
svaniranno e la vera luce splenderà per la salvezza dell'umanità;
quando lo Spirito della verità illuminerà la nostra comprensione,
rendendoci consapevoli della spirituale unione matrimoniale che
esiste dal principio, dovremo fuggire dalla fornicazione. Dovremmo
crescere nella consapevolezza del fatto che siamo sposati con
Cristo, lo Spirito, e che non apparteniamo a noi stessi bensì al
Signore, che è il nostro capo e noi siamo il Suo corpo e tempio, e
dev'essere riverito in questa unione matrimoniale. Una continua
violazione di questa unione, come il resto del mondo, conduce solo a
problemi ed alla morte. [Corinzi
6:15-20]
Ora stiamo
cominciando a comprendere la ragione che giustifica la durezza e le
sofferenze dell'umanità. Gli uomini vivono nella maledizione, perché
hanno rinnegato il loro primo amore, cioè lo Spirito di Cristo,
unendosi in una sola carne con lo Spirito di quest'era. Invece del
fiorito giardino del piacere che Dio ha donato all'uomo, in quanto
eredità di cui liberamente godere, l'uomo è ora soggetta alla
sofferenza, al dolore ed alla fatica, e la morte, che accentua tale
condizione.
L'INVITO ETERNO AI FESTEGGIAMENTI NUZIALI
Se avete
orecchie per ascoltare, allora ascolterete il gentile sussurro dello
Spirito, che ci inviterà tutti a tornare alla nostra unione celeste
con Cristo, non imponendosi ad alcuno, ma cerca di renderci
consapevoli della Gloria che scaturisce da tale unione. La Parola
predicata a tutte le nazioni è semplicemente un invito alla
celebrazione delle nozze con Cristo, che possiamo ancora una volta
condividere nella luce, presente sin dalla fondazione del mondo. Si
tratta in realtà, di un'unione spirituale nell'invisibile, che è
stato nascosto in Dio fin dalla creazione del mondo, a significare
che nella discesa nella mortalità, l'uomo ha perduto la conoscenza
di questa compagnia meravigliosa nella luce.
Il compito di
Cristo è di far conoscere o meglio, di far rammentare agli uomini di
tale compagnia del mistero:
Efesini 3:8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa
grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di
Cristo, Efesini 3:9 e di manifestare a tutti la partecipazione del
mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale
ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo;
La parola -partecipazione-
deriva dal Greco -koy-nohn-ee'-ah-, cioé: -società,
partecipazione, o rapporto (sociale) o
beneficenza- (pecuniaria); -comunicare
(comunicazione), comunione (contribuzione),
distribuzione, compagnia-.
La compagnia del
mistero non è altro che il nostro rapporto maritale e sociale con
Cristo, dalla fondazione del mondo. I gentili, che rappresentano gli
uomini di questa epoca, che vivono ignorando tale compagnia, sono
invitati a condividere la divina unione, in cui può trovarsi Dio
Onnipotente. E' nella profonda intimità di questa celeste unione
d'amore, che tutte le cose visibili ed invisibili prendono vita; se
aprite bene gli occhi, saprete che tutto il creato non è altro che
una serie di racconti di questa storia d'amore, celata in Dio. Gli
animali, gli alberi, i fiori, le teorie e scoperte scientifiche, le
opere e relazioni umane, rappresentano semplicemente l'unione
matrimoniale nascosta in Dio. E' proprio lì che è situato tutto il
potere in Cielo e in terra, proprio per quando i due (Cristo e la
chiesa) o i tre (Dio, Cristo e la chiesa) saranno riuniti, ed anche
il Dio vivente ci sarà.
Nel Libro
delle Rivelazioni, appare una scena di gioia e preghiera a
Dio, rivelata a Giovanni, in cui le acque viventi cantano: “L'Onnipotente
regna e il banchetto nuziale dell'Agnello è cominciato e la moglie è
pronta”. Da ciò si evince che il potere onnipotente di Dio
si rivela quando comincia il banchetto nuziale dell'Agnello, e ciò
avviene soltanto quando la sposa sarà pronta.
Apocalisse 19:6 Poi udii come la voce di una grande moltitudine,
simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni,
che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l'Onnipotente,
ha iniziato a regnare. Apocalisse 19:7 Rallegriamoci, giubiliamo e
diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la
sua sposa si è preparata. Apocalisse 19:8 E le è stato dato di
essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il
lino finissimo sono le opere giuste dei santi». Apocalisse 19:9
Quindi mi disse: «Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena
delle nozze dell'Agnello». Mi disse ancora: «Queste sono le veraci
parole di Dio».
Il messaggero
che rivelò la scena a Giovanni aggiunse: “Benedetti sono
quelli che partecipano al banchetto nuziale dell'Agnello”,
perché le infinite benedizioni e la Grazia di Dio si trovano
soltanto in questo festeggiamento celeste, in cui le persone sono
tutte riunite con l'Agnello di Dio. Il festeggiamento in questione
non si svolge concretamente in Cielo, dopo una sorta di estasi della
chiesa, mentre il mondo soffre in tribolazione; questi tipi di
dottrine sono semplicemente concepiti dai potenti di quest'era,
inconsapevoli delle cose di Dio. Il festeggiamento delle nozze è un
evento puramente spirituale passato, presente e continuo; tutto ciò
di cui abbiamo bisogno è ascoltare la chiamata, comprenderla ed
entrarvi nella Fede, partecipando al festeggiamento dell'amore.
Benedetti sono quelli che ora ascoltano la chiamata o l'invito dello
Spirito, che si fanno cenno con la mano, riunendosi ancora una
volta con Cristo, nei luoghi celesti,
Molti sono
chiamati, ma sono in pochi ad essere scelti, perché la maggior parte
di queste persone è incapace di discernere le nascoste ed infinite
ricchezze associate a Cristo. La sposa che si prepara è la chiesa o
la compagnia dei Santi, che crea il corpo di Cristo. Si preparano
entrambi a purificarsi nella Fede, nel sangue dell'Agnello,
lavandosi e rigenerandosi dall'acqua della Parola della verità.
Quest'ultima ci viene data per purgarci dalla corruzione
dell'esteriore mondo materiale, trasformando le nostre menti, che si
allontanano pertanto da ogni forma di vanità. Solo se indosseremo le
vesti della giustizia, potremo realizzare l'unione con l'Agnello.
Consiglio a quelli che leggono i messaggi del nostro sito per la
prima volta, di leggere un articolo on-line, in merito alla
copertura di lino sulla sposa, definita come la giustizia dei Santi
(RISCOPRIRE LE NOSTRE VESTI DI LUCE (PDF).
Per confermare
questo celeste festeggiamento nuziale, Gesù ce lo descrive come
prezioso, tramite una parabola in
Matteo 22:1-14. Essa
tratta di un re, che organizzò il matrimonio del figlio, invitando
molte persone a parteciparvi [Matteo
22:1]. Nonostante avesse esteso l'invito a molte
persone però, molte di esse declinarono in quanto occupate nel
commercio e nel guadagno [Matteo
22:3-6]; i pochi che vi andarono, erano poveri e
senza alcuna reputazione [Matteo
8-10]. Leggiamo ora attentamente, e raccogliendoci in
preghiera tale parabola, perché Gesù ci sta rivelando che non
dobbiamo lasciare che la salvezza ci passi accanto, senza
accorgercene.
In tale
contesto, il re rappresenta Dio Padre, ed il figlio rappresenta
Cristo l'Unigenito Figlio di Dio, l'unico erede di ogni cosa.
L'invito avviene tramite lo squillo di tromba dello Spirito, che
richiama gli uomini di questo mondo affinché lascino tutto e
partecipino al festeggiamento delle nozze dell'Agnello. Parteciparvi
significa diventare parte della compagnia nuziale, ossia la chiesa (-ek-klay-see'-ah-
in Greco significa -prescelti-). Quelli che ascoltano la
chiamata e sono capaci di riconoscere l'immenso valore di essa,
obbedendole ed unendosi in matrimonio con il Signore, sfuggirono ai
poteri della morte che regna ora in questa epoca oscura. Ad ogni
modo, molte persone risultano incapaci di comprendere la Gloria
eterna ed invisibile del Cristo, proseguendo nella ricerca della
vanità, cercando di ottenere il mondo, aggrappandosi alle proprie
carnali identità terrene. In questa parabola, queste persone sono
rappresentate dai mercanti ed agricoltori, che rifiutano la Grazia
del nostro Signore Gesù, ancorandosi alla menzogna. Altri ancora,
vengono trascinati via dalle attività umane per la sopravvivenza e
la vana gloria, ma come dice Gesù, per ottenere questo posto,
dobbiamo imparare a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, senza
preoccuparci del futuro; dobbiamo proiettarci nel presente e
concentrarci sulla Parola, che sta in quest'ora provenendo dal trono
della Grazia. Dovremmo sempre chiedere a Dio di distogliere il
nostro sguardo dall'ingannevolezza delle ricchezze e glorie di
questo mondo, così da non oscurare la nostra vista del Regno di Dio.
Il segreto consiste per ogni uomo, in abbandonare tutto per riunirsi
insieme agli altri in Cristo, ereditando ogni cosa, in Cielo ed in
terra, incluso l'onnipotente potere di Dio. Se invece rigettiamo
tale chiamata all'obbedienza ed unione in Cristo, possiamo star
certi che qualcun'altro l'accetterà e riceverà le gloriose
benedizioni di Dio, che è capace di animare una roccia per lodarlo,
perciò dobbiamo prestare molta attenzione alle nostre priorità.
La parabola
indica che tutti gli invitati dovevano indossare vesti nuziali,
ossia dovevano porsi in Cristo. Ponendoci in Cristo, facciamo sì che
non restiamo più noi stessi, ma diventiamo bensì Cristo stesso, e
ciò è reso possibile permettendo alla Parola della verità di
trasformare le nostre menti, da naturali a quella di Cristo, potendo
pertanto di conseguenza riscoprire il vero uomo interiore, creato
perfetto e senza peccato. Perciò, l'invito passa di mano in mano,
con il pentimento per le opere mortali della carne, passando così
ad una nuova vita dedicata al Dio vivente. Deve esserci continuità e
progresso in ciò, altrimenti si rischia di perdere di vista alla
chiamata all'unione intima con Cristo. L'uomo che non indossava le
vesti nuziali, fu l'unico a posare il suo aratro e a guardarsi
indietro, a significare che non custodiva la conoscenza della
verità, perdendo di conseguenza, il posto tra i Santi nella luce,
ritornando all'oscurità esteriore in cui perse la conoscenza del
Padre e del Figlio [Matteo
22:11-13].
Se ogni uomo
riuscisse ad ascoltare il grido dello Spirito, che l'invita a
partecipare alla sacra unione nuziale nella luce, allora sarebbe
benedetto, perché Dio stenderebbe la Sua mano sinistra per liberarlo
dalla morsa della morte, coronandolo con la vita. Lasciamo dunque,
volontariamente andare tutte le cose che ci legano a questo mondo,
ed entriamo liberamente nella celeste camera nuziale, per amare e
contemplare la Gloria del nostro Dio.
LA
SALVEZZA ATTRAVERSO IL FIGLIO
Il frutto del
ventre è la benedizione di Dio al Suo popolo, perché soltanto il
seme erediterà tutto.
Salmi
127:3 Ecco, i figli sono una eredità che viene
dall'Eterno; il frutto del grembo è un premio.
Non ci si
riferisce qui, alle cose terrene, ma a quelle spirituali ed eterne.
Quando Dio si rivolse all'uomo (MASCHIO+FEMMINA) chiedendogli di
essere fertile e moltiplicarsi, non intendeva dire che avrebbe
dovuto infestare il mondo con la carne ed il sangue, ma di agire
secondo lo Spirito, ad immagine e somiglianza di Dio stesso. Con
l'unione tra uomo e donna, nasce un figlio che comanda su tutto e
tutti, ma ciò avviene soltanto se la celeste unione nuziale resta
intatta. In breve, l'evidenza del matrimonio benedetto è nel seme,
che erediterà il Paradiso di Dio. Quel seme è una sola carne. Fino a
quando Adamo ed Eva restarono una cosa sola, avevano il Giardino di
Eden e potevano viverci e godere delle sue bellezze liberamente; ma
tutto cambiò, quando Eva violò il proprio voto matrimoniale.
Analizzando in
maniera più approfondita il peccato della prima donna, dovremmo
comprendere che non fu mai creata per avere vita e volontà proprie;
in effetti, lo fu per sottomettersi sempre al marito. Adamo era
l'unico a parlare e a ragionare, perché la bocca, la mente e tutti
gli altri organi del corpo erano coordinati alla testa. Eva doveva
sempre restare in silenzio, coprendo sempre il capo con un velo [1
Corinzi 11:5-6, 1Timoteo 2:11-12 ]. Il velo posto sul
capo della donna è il marito, non una sorta di foulard come fa
credere la religione. Ciò vuol dire che se la donna comunica,
riporta soltanto ciò che il marito dice, altrimenti lo disonora
portando la vergogna. Eva fece proprio questo, quando trasgredì il
comandamento di Dio; innanzitutto, non aveva alcun diritto di
parlare con il serpente, e neanche di agire secondo la propria
volontà, osservando con i suoi occhi. Se avesse invece seguito la
volontà del marito, non avrebbe potuto trasgredire.
E' IMPORTANTE
COMPRENDERE CHE TUTTO CIO' SI APPLICA SOLTANTO NELLA VERA CELESTE
UNIONE NUZIALE, NON IN QUELLA TERRENA. Ho espresso tale concetto, in
quanto alcuni uomini fanno un uso sbagliato delle Scritture,
maltrattando le proprie mogli. Ciò avviene spesso nei paesi del
Terzo mondo ed in varie sette religiose, in cui le donne vengono
schiavizzate attraverso le dottrine religiose degli uomini, che
interpretano la Bibbia soltanto secondo le lettere. Anche
Satana appare come un angelo di luce, usando le lettere, che sono in
realtà una versione velata della Parola, usata come strumento di
crudeltà, per oscurare la mente dei fratelli, rendendoli schiavi. In
seguito, vedremo come le nostre mogli terrene si distaccano dalla
forma spirituale per un periodo, per poi ritornarvi, avvicinandosi
ancora di più al Regno di Dio. Se siamo collegati alla nostra vista
spirituale, capiremo che siamo tutti fratelli in Cristo, in cui
sappiamo non esserci alcun uomo che vive secondo la carne.
Nel momento in
cui Eva agì secondo la propria volontà, fu sedotta e si unì al
serpente della polvere (Spirito carnale di questo mondo), violando
pertanto l'unione con la sua parte maschile (Cristo), avvenne un
aborto spirituale. Il seme dell'unione benedetta fu interrato, ma
fino ad oggi non ha mai prodotto nulla, mostrandosi sterile,
incapace di ricevere la benedizione di Dio. Il seme celeste sin dal
principio non c'era più ed al suo posto, è spuntato un nuovo seme
della polvere, che si può definire figlio del serpente. L'Adamo che
ricevette la maledizione, cioè “Polvere sei e polvere
ritornerai”, non è lo stesso uomo creato da Dio in
principio, ma si tratta di una sorta di imitazione, il figlio di Eva
e del serpente. Nella trasgressione, il ventre di Eva non può
ricevere la benedizione divina, in quanto porta dentro di sé il
frutto dell'unione con il serpente, che è la carne ed il sangue
(uomo terreno); perciò, vediamo una sorta di imitazione di Adamo
della polvere, che non appare più in quanto essere spirituale che
comanda e regna nella Gloria di Dio. Grazie alla sua trasgressione,
Eva fu punita con la maledizione, che consisteva nel partorire con
dolore, e ciò spiegava per quale motivo non fosse fertile; partorì
nel vento, il suo seme è maledetto e lei vive nei deserti, molto
lontani dalla presenza di Dio, luogo in cui risplende la vita
eterna.
1Timoteo 2:9 Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con
verecondia e modestia e non di trecce o d'oro, o di perle o di abiti
costosi, 1Timoteo 2:10 ma di buone opere, come conviene a donne che
fanno professione di pietà. 1Timoteo 2:11 La donna impari in
silenzio, con ogni sottomissione. 1Timoteo 2:12 Non permetto alla
donna d'insegnare, né di usare autorità sull'uomo, ma ordino
che stia in silenzio. 1Timoteo 2:13 Infatti è stato formato per
primo Adamo e poi Eva.
Dovremmo sapere
che fu Eva (in tale contesto identificata come anima), l'aspetto
femminile dell'unione, ad essere tentata dal diavolo [1Timoteo
2:14]. Adamo, l'aspetto maschile dell'unione, che
rappresenta lo Spirito di Cristo in questo contesto, non può
peccare, non può neanche negare se stesso, restando nella verità per
sempre. Ma a questo punto qualcuno potrebbe intervenire,
rammentandoci che anche Adamo si è cibato del frutto proibito.
Naturalmente, ed era anche presente quando Eva giocava a fare la
meretrice con gli idoli di questo mondo. Adamo, che rappresenta lo
Spirito di Cristo, è tuttavia incompleto senza la donna, perciò sarà
sempre al suo fianco, fino al giorno in cui lei tornerà in sé,
riscoprendo che la sua vera metà è sempre stata accanto a lei e non
l'ha mai lasciata.
L'anima, che
come si evince, ha attraversato grandi tribolazioni, mentre
vagabondava per la terra, flirtando con tutti quelli che lei e non
il suo vero marito, troveranno la salvezza, quando si pentirà
tornando a lui. Il suo sterile ventre spirituale, che ha patito
continuamente le intemperie, guarirà quando lei si riunirà di nuovo
al proprio vero marito, sin dalla creazione del mondo. Separandosi
dagli idoli e riunendosi con lo Spirito di Cristo, la donna troverà
la vera salvezza nel sacro seme che nascerà.
Lo sposo (lo
Spirito di Cristo) sta salutando la sposa in questo momento; se lei
l'ascolterà e si pentirà della sua infedeltà, tornando a lui, la
riprenderà con sé perché sarà incompleto senza di lei.
Geremia 3:1 Se un uomo ripudia la propria moglie e questa se ne va
da lui e diviene moglie di un altro, tornerà egli forse
ancora da lei? Non sarebbe quel paese grandemente profanato? Tu ti
sei prostituita con molti amanti; vorresti però ritornare da me?»,
dice l'Eterno.
Il mondo
lussurioso al suo interno, non potrà dare alcuna soddisfazione
all'anima; la vera salvezza dagli orrori e solitudine del mondo
esteriore la raggiunge quando rinnova il suo voto nuziale del
principio, risottomettendosi totalmente allo Spirito di Cristo [1Timoteo
2:9-12]. Purificandosi dalla sporcizia di questo
mondo, tramite l'acqua della Parola procuratale dallo sposo, ed
entrando nella camera nuziale con lui, il ventre sterile non lo sarà
più, e lei potrà di nuovo portare dentro di sé il promesso seme di
Dio. Ma ciò richiede pazienza e continuità da parte della sposa,
attraverso la Fede e le opere buone compiute in nome del Signore.
1Timoteo 2:14 E non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che,
essendo stata sedotta, cadde in trasgressione. 1Timoteo 2:15
Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella
fede, nell'amore e nella santificazione con modestia.
Ci sono molti
esempi di donne sterili, che poi hanno partorito degli uomini
straordinari in seguito all'intervento divino; esse fungono da
esempi per evidenziare la gloriosa opera di redenzione di Dio, che
sta compiendo ancora oggi tra noi. Un esempio di donna sterile è
Sara, che partorì quando oramai era anziana, quando sembrava
impossibile per gli uomini una tale prospettiva. Tutto ciò dimostri
che in realtà, non conta quanto la nostra situazione sembri mortale
o senza speranza, perché Dio ci riporterà in ogni caso alla vita. La
madre di Sansone costituisce un altro esempio di donna sterile, che
restò incinta grazie alla Parola del Signore, dando appunto alla
luce Sansone, un uomo dalla forza straordinario, colui che oggi
definiremmo un superuomo. Quest'ultimo però è solo un piccolo
frammento dei figli di Dio, manifesti del Suo potere onnipotente. Vi
è ancora un'altra donna sterile, le cui lacrime si trasformarono in
risate: si tratta di Anna, la madre di Samuele, il grande profeta
d'Israele. Il suo sogno profetico rivelò la mano della salvezza di
Dio, e la stessa salvezza che oggi Dio ci sta rivelando sulla terra.
Ecco alcuni estratti della sua canzone:
1Samuele 2:5 Persino la sterile ha partorito sette volte:
Questa profezia si riferisce al perfetto seme di Cristo, partorito
dalla donna sterile. In questo contesto, sette è il numero della
perfezione e della luce. Noi, che continuiamo nella conoscenza del
Signore, vivremo il miracolo divino, cioè daremo alla luce il
Cristo, Figlio del Dio vivente.
1Samuele 2:6 L'Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nello Sceol
e ne fa risalire:
Qui c'è un riferimento all'intenso potere della resurrezione.
Risvegliarsi dalla tomba dell'umanità, in cui le anime perdute si
uniscono agli idoli e ombre, e riunirsi con Cristo, nell'unico corpo
spirituale che sappiamo essere Dio, è tutto ciò che occorre nel
partorire Cristo. Tutti quelli che si trovano al di fuori di questa
unione con Cristo, sono morti a causa dei loro peccati e
trasgressioni.
1Samuele 2:7 L'Eterno fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa ma
anche innalza. 1Samuele 2:8 Egli solleva il misero dalla polvere e
tira fuori il povero dal letame, per farli sedere con i principi e
far loro ereditare un trono di gloria; poiché le colonne della terra
appartengono all'Eterno, e su di esse egli ha poggiato il
mondo:
Leggiamo di nuovo una dichiarazione profetica, in merito alla nostra
elevazione ed esaltazione dai bassi regni della terra, dove
l'ignoranza e la povertà spirituale regnano sovrane, fino al trono
di Dio, presso cui potremo sedere nei luoghi celesti in Gesù Cristo.
Il frutto del ventre è l'unico ad occupare tale trono, e regna su
tutte le opere di Dio. L'uomo nato dalla donna (la chiesa) e portato
sul trono di Dio in Rivelazioni
12:1-5, è anche l'ulteriore conferma dell'illimitata
autorità posseduta dal seme della donna.
Ottenute queste
conferme dalla Bibbia, dovremmo scuotere le nostre
coscienze, attendendo pazientemente la nascita del seme di Dio
dentro di noi. Occorrono pazienza, serietà e continuità. Da un punto
di vista naturale, dopo il concepimento, la donna deve attentamente
occuparsi della nuova vita dentro di sè, fino al momento del parto.
Durante la gravidanza, deve cambiare la propria dieta e mangiare
soltanto alimenti che facciano bene al futuro bambino, dovrà
astenersi da ogni forma di negatività, evitando qualsiasi attività
che richieda sforzi. Sì, Gesù disse che il mondo deve trasportare il
piacere terreno, mentre aspettate con perseveranza, ma il dolore
muterà in gioia, perché partorirete l'unico uomo di Dio, colui che
dal principio, domina e regna su tutti [Giovanni
16:20-23]. Quel giorno, il sistema degli uomini non
potrà più sciogliere la gioia della nostra salvezza, perché
resteremo al sicuro nell'armata dell'Onnipotente, scoprendo di avere
a disposizione tutto il potere in Cielo ed in terra, che non ci sarà
mai portato via.
LA
DONNA VIRTUOSA DEGNA DI ONORE
Lo sposo ci ha
parlato in vari modi, tramite le parabole ed esempi, fornendoci
tutto quanto c'era da sapere in merito alle opere di cui
necessitiamo per realizzare l'unione nuziale, di cui abbiamo
parlato. Noi, che siamo chiamati a prendere parte a questa Gloria
inspiegabile, dobbiamo assicurarci sempre della nostra chiamata ed
elezione, non abbandonando più la verità per abbracciare la
menzogna.
Esamineremo
brevemente il segreto che si cela dietro l'elezione di Rebecca, che
diventa la moglie di Isacco, figlio dell'allora ricco ed affermato
Abramo [Genesi 24].
Mosè inviò il suo più anziano ed affidabile servo, custode di tutti
i suoi averi, alla ricerca di una moglie per suo figlio. Anche per
quanto riguardo questa vicenda, Dio usa degli esempi.
In tale
contesto, Abramo agisce come Dio Padre, a cui appartiene ogni cosa
in Cielo e in terra, mentre il figlio Isacco rappresenta Cristo,
erede di tutto. Il servo alla ricerca della moglie per il figlio,
rappresenta lo Spirito Santo, inviato sulla terra per trovare la
sposa (Cristo), portandola dal suo futuro marito, il figlio, così
che possano unirsi nel sacro vincolo nuziale.
E' interessante
notare l'umiltà e volontà della donna, nel servire il servo di
Abramo, nel momento in cui le chiede dell'acqua, dopo aver
affrontato un lungo viaggio nel deserto. Senza considerare che si
trattasse di un perfetto estraneo, dal quale non si sarebbe mai
aspettata alcuna ricompensa, si era recata piuttosto lontano da casa
per prendere l'acqua, anche per i cammelli. Nella Bibbia
si legge attentamente che la donna fece tutto ciò
frettolosamente, dimostrando il proprio impegno per soddisfare
sinceramente l'anima esausta del servo di Abramo e delle sue bestie.
Genesi 24:17 Allora il servo le corse incontro e le disse: «Deh,
lasciami bere un po' d'acqua dalla tua brocca». Genesi 24:18 Ella
rispose: «Bevi, signor mio»; poi si affrettò a calare la brocca
sulla mano, e gli diede da bere. Genesi 24:19 Come ebbe finito di
dargli da bere, disse: «Attingerò acqua anche per i tuoi
cammelli, finché abbiano bevuto a sufficienza». Genesi 24:20 In
fretta vuotò la sua brocca nell'abbeveratoio, corse di nuovo alla
fonte ad attingere acqua e ne attinse per tutti i
cammelli di lui.
Per questo, lei
vinse inconsapevolmente l'elezione, diventando la moglie dell'uomo
più influente della terra del periodo. Un momento di orgoglio,
esitazione, mancanza di sensibilità e di discernimento l'avrebbe
privata dell'elezione. Per questo, è necessaria un'attitudine di
vigilanza e discernimento, perché se dormiamo mentre anche il mondo
dorme, forse a causa delle innumerevoli distrazioni del mondo
stesso, rischiamo di perdere la Grazia di Dio.
Quelli che
ascoltano la silenziosa voce del messaggero di Dio, e si umiliano
fino a diventare dei servitori, saranno esaltati. La nostra chiamata
ci dice di esercitarci nella verità, assimilando la Parola (acqua),
estraendola dalle profonde sorgenti (pozzo) di Dio, e rinfrescare le
anime degli uomini, che sono sfiniti ed appesantiti. Dio non
scenderà dal Paradiso, a chiederci di cominciare a manifestare il
Suo amore; bisogna risvegliarsi e farlo in nome della Fede. Siamo
chiamati a lavare i piedi l'un l'altro, nell'altruistico Spirito
dell'amore, perché l'umiliarsi è il modo per entrare nella Gloria.
Dimenticate le grandi e false idee su ciò che gli uomini pensano sia
l'atto di amministrare; fate semplicemente ciò che Dio fa.
In riferimento a
quelli che erediteranno la Gloria e l'onore, Gesù una volta disse: “Qualsiasi
cosa sarà fatta ai piccoli, sarà fatta a me” [Matteo
25:35-40]. Questo significa che se ci risveglieremo
dalla mortalità della ragione umana, riconoscendo il seme di Cristo
in tutti gli uomini, e ci umilieremo diventando messaggeri della
verità, liberando le anime umane dalla prigione della morte,
soddisfacendo le anime affamate e coprendo quelli che sono nudi,
allora anche noi verremo liberati dalle catene della morte,
rivestiti di Gloria e condotti in un Regno di abbondanza.
Poi, il servo di
Abramo fu invitato presso la casa della famiglia di Rebecca, in cui
trascorse una notte. Cenò con loro, e fece dei doni alla donna ed ai
membri della sua famiglia. I doni di Rebecca erano un paio di
orecchini d'oro e due braccialetti d'oro.
La cena con il
servo di Dio rivela l'unione con la Parola della verità; tale unione
vive in tutti quelli che si sono elevati in Cristo, che li purifica
e li mantiene nella conoscenza della verità. Gli orecchini d'oro
rappresentano simbolicamente l'apertura delle nostre orecchie, che
ascoltano le cose relative alla divinità e verità; questi oggetti
sono necessari per far sì che la salvezza avvenga attraverso
l'ascolto e la percezione della verità. I braccialetti d'oro, con la
forma circolare, simboleggiano invece la nostra divina unione con
Cristo. L'unione con lo Spirito Santo colma il vuoto con Cristo,
nostra parte mancante.
Completando la
sua missione con successo, consegnando la sposa nella mani dello
sposo, il servo di Abramo tornò a casa. Così, Isacco incontrò una
sposa con il velo, la lasciò entrare segretamente nella tenda della
sua anziana madre, in cui le tolse il velo e si unì in una cosa sola
con lei, secondo la procedura nuziale. Colei che era la sconosciuta
Rebecca, era ora esaltata da una sconosciuta e remota famiglia, a
una sola carne con l'uomo più influente del suo tempo.
Questa è una
semplice parabola, che serve per la nostra chiamata ed unione con
Cristo, il Figlio del Dio vivente. Quelli che ascolteranno queste
parole, camminando in nome della verità, erediteranno ogni cosa.
IL
PIENO ED ETERNO PIANO DI DIO
“Il Padre
ed Io siamo una cosa sola”; “Se vedete Me, vedete
anche il Padre”; “E' il Padre che dimora in Me (il Suo
sacro Tempio), a compiere le Mie opere”; “Padre, sia
fatta la Tua vlolontà, non la Mia”; “Padre, Tu mi hai
amato ancor prima della creazione del mondo”. Con tutte
queste confessioni, Cristo stava dimostrando la Sua unione con il
Dio Padre, un'unione per dire, eternamente nuziale.
Dimostrava il fatto che:
1)
Dio era
il Suo capo.
2)
Non
apparteneva a Se Stesso ma a Dio.
3)
Il Suo
corpo era quello di Dio.
4)
Si
sottometteva in maniera reverente a Dio, in ogni cosa.
5)
Dio
L'Amava e Si prendeva cura di Lui.
6)
Era collaboratore di
Dio.
Paolo ebbe una
rivelazione in merito all'unione tra Dio e Cristo:
1Corinzi 11:3 Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è
Cristo, il capo della donna è l'uomo e il capo di Cristo è
Dio.
Fondamentalmente, il nostro matrimonio con Cristo costituisce
l'accesso al Dio vivente; ciò vuol dire che se siamo sposati a
Cristo, diventando un solo corpo con Lui, al tempo stesso siamo
sposati con Dio, diventando tutto in tutto. L'unico modo per tornare
al Padre è attraverso il Figlio, perciò il matrimonio con Cristo
costituisce il mezzo per la nostra salvezza. Dobbiamo tornare ad
unirci con l'uomo interiore dello Spirito, e lasciare andare tutto
ciò che ci lega all'uomo esteriore della carne, che appartiene a
questo mondo corrotto.
In breve, per
noi la volontà di Dio è tornare a riunirci in Lui, da cui fummo
scacciati a causa della trasgressione adamitica. Ci riuniremo tutti
in una realtà di tutto ciò che Gesù è, perché resta il marchio
dell'eccellenza per l'eternità. Le opere di salvezza tramite la
Grazia del nostro Signor Gesù, mirano a portarci al'unione con
Cristo, e di conseguenza a farci realizzare che siamo nel Capo di
Dio.
Giovanni 14:20 In quel giorno conoscerete che io sono nel
Padre mio, e che voi siete in me ed io in voi.
Ogni riga che
dice che non siamo ciò che è Dio, che ci separa dalla Sua Gloria,
sarà abolita. Quando il Signore aprirà i nostri occhi, per farci
comprendere il mistero della nostra inseparabilità ed unione con
Dio, sarà come togliere il velo dal capo della sposa, facendo sì che
per la prima volta, lei e lo sposo siano l'una di fronte all'altro e
si guardino negli occhi, unendosi di conseguenza in una cosa sola.
Il velo posto
sul capo della sposa, rappresenta il velo della morte, che ha
oscurato gli occhi degli uomini, incapaci pertanto di comprendere la
verità, fallendo così nel realizzare di essere parte integrante di
Cristo e del Dio vivente. Quando il velo viene tolto, comprenderanno
allora ciò che intendeva dire Gesù, quando disse che gli Israeliti
ricevevano le leggi di Mosè, a causa della durezza dei loro cuori
(cuori oscurati). Quando dunque il velo viene tolto, noi diventiamo
COSCIENTEMENTE CONSAPEVOLI che siamo in Cristo, e Cristo è in Dio (o
che Cristo è in noi e Dio è in Cristo). In questa unione non c'è
alcuna legge (non c'è Mosè), perché Dio è tutto in tutto, ancora da
prima che nascesse Mosè.
Questa è la sola
eterna unione che non potrà mai essere sciolta o scossa con il
tempo, come viene dimostrato dalle fedi nuziali, la cui forma
circolare non ha un punto iniziale o finale.
Il Cielo e la
terra potrebbero finire, così come i sistemi degli uomini. Gli
uomini invecchiano e muoiono, le loro glorie durano per poco tempo e
spariscono, ma la nostra unione con Cristo e Dio è eterna, non
finirà mai. Perciò, dobbiamo unirci con il Signore, che ci dona la
luce e ci distanzia dalle menzogne e dai successi illusori umani,
perché le loro glorie ed immagini create da loro stessi, spariranno
in un momento, evaporando definitivamente.
Questa celeste
unione nuziale è l'unica che possa riportare l'uomo sulla cima di
Sion, in cui vivere e godere delle delizie e dei piaceri,
eternamente; questo sic dimostra tramite la torta nuziale ricoperta
di glassa. Vi siete mai chiesti da dove gli uomini abbiano tratto
l'idea di realizzare una torta a tre strati? Essi estraggono queste
cose dallo Spirito e le applicano al loro mondo materiale, senza
neanche saperlo. Come è stato già menzionato, tutto in questo mondo,
visibile o invisibile, ha origine dallo Spirito, nell'amorevole
unione nascosta in Dio, dalla creazione del mondo. Se partecipate a
quest'unione nuziale d'amore, vedrete tutto in due e in tre,
riflettendo il sacro vincolo nuziale. Ma se invece vedete e
percepite ogni cosa, lontano dal Padre, dal Figlio e dalla chiesa,
ci saranno allora le tenebre.
I tre strati
della torta nuziale rappresentano delle dimensioni dell'esistenza
che noi tutti possiamo vivere.
Il primo strato,
generalmente quello più spesso, rappresenta l'oscuro reame della
carne, in cui la maggior parte degli uomini cammina nella carne, o
in altre parole, secondo i propri istinti naturali. Ciò implica
povertà spirituale, debolezza e morte (separazione dal Dio vivente).
Il secondo
strato rappresenta una salita o ascensione dalla vita carnale e
regno della morte, dove l'uomo comincia a riconoscere Cristo come la
vera parte mancante e ad unirsi con Lui in matrimonio.
Il terzo strato
conosciuto anche come il terzo Paradiso o terza dimensione, è la
destinazione finale, dove erediteremo di nuovo le benedizioni del
matrimonio del principio. Questa è la cima di Sion, dove tutti i
fratelli che hanno ricevuto la redenzione, si riuniranno in uno, in
matrimonio in Cristo e Dio. Diventando pertanto, il corpo di Dio,
manifestando Dio sulla terra, che tutti gli uomini dovranno
contemplare. Questo è il luogo della salvezza, che può essere
raggiunto soltanto se riconosciamo la nostra parte mancante, l'anima
gemella (Cristo, lo Spirito), e ci uniamo con Lui in matrimonio.
Che Dio benedica
voi, che custodite i vostri voti nuziali dal principio.
Trevor Eghagha