Gesù
si è rivelato a questo mondo, per far conoscere il Padre e donare il
ricordo dell'amore e l’unità con il Padre, che l’uomo ha perso nella
sua discesa nelle tenebre di questo mondo. Egli non venne per creare
una religione, né per attirare lo sguardo del mondo sul Suo corpo
carnale, ma per strappare il velo che offuscava la mente degli
uomini, affinché conoscessero il Cristo dentro di sé e il Padre. Gli
uomini che camminano fuori dalla sapienza di questa verità, cioè la
loro parte in Cristo, sono sulla grande via che conduce alla
distruzione.
Salomone, nella sua saggezza ammonisce tutti, dicendo che devono
ricordare il Signore prima dei giorni malvagi. Analizzando la parola
Ricordo- vuole dire [ una radice primitiva; per segnare
bene ( essere riconosciuto), ciò per ricordare; dall’implicazione di
menzionare; anche bruciare [l’incenso], premurosamente, (fare),
menzionare (di), essere attento, registrare, ricordare, far di
essere ricordato, portare (chiamare, venire, tenere, mettere) in
memoria, ancora,pensare su, benessere].
Salomone non ebbe una visione profonda di queste cose che scrisse,
ai suoi tempi. Ora possiamo vedere dagli occhi dello Spirito, e
meravigliarci per la vera interpretazione che il Salomone vero
(Cristo) sta dando adesso. Il più grande Salomone è colui dotato di
tutta la saggezza e le ricchezze nella Gloria di Dio (Cristo), egli
sta re-interpretando “Ecclesiaste 12” oggi. Quando dico
re-interpretare intendo dire, “fare luce sull’argomento con lo
Spirito di Dio”.
L’uomo oggi è costantemente afflitto da problemi, se non è la paura
di questo, sarà di quello, se non quella malattia sarà quell'altra.
La piccola gioia che aveva, diminuisce ogni secondo, la corruzione
della tomba, l’ignoranza e mortalità nutrono l’uomo, che non conosce
nient’altro che dolore e tristezza. Dio ha mandato il Suo Cristo (il
Suo Unto) per venire a liberarci dal pugno della morte, e portarci
nel regno luminoso del Suo caro Figlio.
Il
Figlio è qui oggi e chiede di pentirci delle opere morbose, pentirci
dei pensieri vani e ritornare al ricordo del “mio” Dio e il “tuo”
Dio, e di “mio” Padre e “tuo” Padre.
Giovanni
20:17 Gesù le disse: "Non trattenermi, perché non sono ancora
salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo al
Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"".
Il
Figlio dice di ricordare i giorni del passato, prima che esistesse
il mondo, prima di indossare il corpo di carne, quei giorni in cui
era unito col Padre,nell'amore. Ricordiamo dove siamo caduti.
Apocalisse 2:4 Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il
tuo primo amore. 5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e
compi le opere di prima;
Cristo è in noi oggi per distruggere le opere malvagie, e condurre
la via dell’uomo dalla morte alla vita; è tra noi per rovesciare la
caduta in basso verso la tomba dove regna la distruzione e il
tormento, alla corsa in alto verso il Padre, dove regnano la pace
della vita e la gioia. Nella tomba non c’è altro che l’ignoranza del
vero Dio, ci sono solo le immagini vane proiettate dalla mente
ottenebrata degli uomini. Gli dei emergono nelle immaginazioni degli
uomini, e l’intero mondo è ingannato da quelle immagini. L’intero
mondo, vivendo nelle tenebre, cioè nell’ignoranza del vero Dio e
Padre e Suo figlio Cristo, è come i morti nelle tombe.
In
questo regno di demenza, dove l’uomo dimentica il Padre e la Sua
origine nell’unigenito Figlio, non c’è il suono dell'allegria né di
gratitudine al Creatore, tutto ciò è angoscia dell’anima. La tomba e
l’inferno come accennati nella Bibbia sono uniti, e sono luoghi dove
i vermi non muoiono. La tomba fisica che si vede in questo mondo è
un’ombra della vera tomba spirituale, sprofondata alla vista dello
Spirito; l’umanità (il mondo) dimora in questa tomba d’ignoranza, e
il cattivo odore della corruzione è la malvagità che caratterizza il
mondo. Se leggiamo i seguenti versi, osserviamo che le nazioni,
ovvero gli empi sono quelli che non conoscono il vero Dio, e sono
tagliati fuori dalla Sua presenza, in una condizione paragonabile
alla morte.
Salmo
6:5 Poiché nella morte non c'è memoria di te; chi ti celebrerà nel
soggiorno dei morti?
Salmo 9:17 Gli empi se ne andranno al soggiorno dei morti, sì, tutte
le nazioni che dimenticano Dio.
Come
Gesù chiamò Lazzaro, per farlo uscire fuori dalle tenebre della
tomba, così Dio sta chiamando i Suoi figli fuori dalla tomba della
demenza. Lui ci sta chiamando alla comunione dei santi nella luce;
una comunione che ci porta a ricordare la nostra eredità da figli in
Cristo, che è uno con il Padre. Tutto ciò che abbiamo perso nella
tomba dell’ignoranza dell’umanità, sta per essere ristorato mentre
ceniamo con il Padre. La voce del Signore sta chiamando tutti, e
chiede di venire fuori dalla tomba dell’umanità, affinché siano
coronati con la vita abbondante di Dio. Possiamo cantare solo mentre
ci risvegliamo dalla tomba dell’umanità; rallegriamoci nella bontà
del Padre e solo quando sentiamo la sua amorevole gentilezza, mentre
ci troviamo in Cristo.
Salmo
88:11-12 La tua bontà sarà narrata nel sepolcro? O la tua fedeltà
nel luogo della distruzione? 12 Le tue meraviglie saranno forse
conosciute nelle tenebre, e la tua giustizia, nella terra dell'oblìo?
Mentre il mondo è impegnato nelle cose che gli appartengono, siamo
ammoniti ad occuparci nella comunione dello Spirito che porta il
ricordo del Padre affinché scompaia l'ombra delle tenebre. Questa è
la raccomandazione del Signore:-
Luca
22:18-19 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della
vigna, finché sia venuto il regno di Dio". 22:19 Poi prese del pane,
rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio
corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me".
Continuamente, tutti quelli che sono chiamati alla Gloria, dovranno
rimanere al tavolo del Padre mangiando il pane celeste con la
gratitudine nei loro cuori. Il pane è il Suo corpo che fu spezzato,
è dato a noi che condividiamo così la Grazia; fu dato a noi come
Spirito Santo. Rimanendo in comunione con lo Spirito Santo,
ricordiamo il Padre e il Suo regno, e ci fa rammentare delle
ricchezze nella Gloria che perdemmo nella caduta di Adamo.
Giovanni 14:25-28 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; 26
ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio
nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho
detto. 27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il
mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. 28
Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado, e torno da voi"; se voi
mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è
maggiore di me.
Lo Spirito di Dio ci insegna delle cose profonde di Dio e ci fa
comprendere l’amore del Padre, che supera ogni ragione. Lo Spirito
insegna e ci ricorda delle risorse della Gloria, che sono custodite
per coloro che si risvegliano dalla sonnolenza, e si ritrovano
nell’amore del Suo nome. Le ricchezze sono veramente disponibili per
tutti/e, ma dobbiamo risvegliarci dalla tomba dell’umanità e
cominciare a ricordare il Padre e il Suo amore per suo figlio/a
(te).
Lo
spirito di Dio che viene anche paragonato al pane della vita per
tutti quelli che lo riceveranno, Gesù disse “Chiedilo e lo avrai,
cercarlo e lo troverai”, perché nostro Padre non rifiuta nulla a
coloro che lo cercano.
Luca
11:9-13 Io altresì vi dico: Chiedete con perseveranza, e vi sarà
dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e
vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e
sarà aperto a chi bussa.
11 E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un
pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece
un serpente? 12 Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione?
13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai
vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a
coloro che glielo chiedono!"
Lasciamo che tutta la nostra essenza si concentri sul ricordo del
Signore, meditando sul Suo amore. Appoggiamo la nostra speranza e le
nostre aspirazioni su di Lui, e che tutto il nostro essere e le
nostre attività siano in Lui, che è il Padre di tutti. Che tutte le
nostre faccende diventino la faccenda del Padre, trasformiamo le
nostre famiglie nella famiglia del Padre, i nostri regni nel Regno
del Padre. E che i nostri pensieri siano avvolti nel Suo pensiero
d’amore verso Suo/a figlio/a (Noi).
Questo è il momento di alzarsi per cercare Lui, e venire alla Gloria
che molti hanno cercato.
Isaia
26:7-9 La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il
sentiero del giusto. 8 Sulla via dei tuoi giudizi, SIGNORE, noi ti
abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l'anima. 9 Con
l'anima mia ti desidero, durante la notte; con lo spirito che è
dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono
sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia.
Mentre una generazione scende continuamente giù verso la tomba
dell’ignoranza, il Signore ci sta richiamando nel Suo Grembo. Lo
Spirito di Dio ci illumina e ci riaccompagna al Padre, cosicché
siamo di nuovo coscienti dell’unione con le corde d'argento della
salvezza. Diciamo quindi, senza dubbio, che siamo uniti col Padre e
Figlio, e con Lui tutto è possibile. I nostri contenitori saranno
riempiti dell’acqua vivente della vita che a nostra volta, versiamo
sulle nazioni per soddisfare la loro sete. Mentre ci ricorderemo
della nostra eredità, non saremo mai più svuotati o colpiti alla
fonte da dove affluiscono le acque viventi. (Ecclesiaste 12:6-7).
Se
leggiamo questo messaggio, è come visionare i raggi dalle stelle e
il sole; sono come gocce (doccia) che scendono dalle nuvole
(Ecclesiaste 12:2). Se conoscevi Dio e poi, ad un certo punto ti
sei tirato indietro, ora, stai vedendo la luce e la pioggia che
portano il ricordo del Padre. Sei nella fede? Stai vedendo la luce e
la pioggia che dice, “Cerca il Signore con tutto il cuore, mentre si
può trovare”, “Cerca chi ha nelle mani, le fonti delle acque
viventi”. Il motivo per cui Gesù scese sulla terra, è riportare il
ricordo del Padre, affinché sapessimo che in verità siamo uno in
Cristo, che è uno con il Padre.
Dio
vi protegga
Trevor
Eghagha.