LA SUA MANIFESTAZIONE GLORIOSA SUL MONTE SINAI (OREB)
La prima e unica manifestazione gloriosa di Dio davanti ad
un’intera nazione, avvenne poco dopo la liberazione degli Israeliti
dal Faraone. Dio comandò a Mosè di radunare il popolo israelita
intorno al Monte Sinai, per un incontro importante. Leggiamo questo
nel diciannovesimo Capitolo dell’Esodo:
ESODO 19:9 Il SIGNORE disse a Mosè: "Ecco, io verrò a te in una
fitta nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e ti
presti fede per sempre". E Mosè riferì al SIGNORE le parole del
popolo.
ESODO 19:16-20 Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni,
lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di
tromba. Tutto il popolo che era nell'accampamento tremò. 17 Mosè
fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare
Dio; e si fermarono ai piedi del monte. 18 Il monte Sinai era tutto
fumante, perché il SIGNORE vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo
saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte.
19 Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e
Dio gli rispondeva con una voce. 20 Il SIGNORE dunque scese sul
monte Sinai, in vetta al monte; e il SIGNORE chiamò Mosè sulla vetta
del monte, e Mosè vi salì.
La liberazione degli Israeliti, è un esempio classico dell’opera di
liberazione, che Dio sta compiendo nella vita di chiunque cerca la
Sua gloria. La sofferenza, e la fatica del popolo israeliano, quando
era incatenato presso il Faraone e i suoi eserciti, sono come il
travaglio dei figli di Dio che vengono intrappolati in una natura
corrotta (carne e sangue), una natura che non può fare il piacere di
Dio; si parla di una natura che porta agli uomini, credenti inclusi,
un senso di inimicizia e separazione da Dio. Le forze del Faraone,
rappresentano i principi e i potenti di questo mondo; sono le forze
spirituali della malvagità, che governano il mondo. Tali forze sono
quelle che portano gli uomini alla corruzione e a un senso di
separazione da Dio. Alcuni uomini cercano di fare il piacere del
Signore, ma non ci riescono, perché sono schiavi della corruzione.
La speranza delle creature, i credenti inclusi, è d’essere liberati
dalla schiavitù della corruzione, e di ottenere la libertà gloriosa
dei figli di Dio [Romani 8:19-23].
Se invece il figlio dell’uomo ci farà liberi, saremo veramente
liberi.
Giovanni 8:36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete
veramente liberi.
Usando delle tipologie o delle allegorie, Mosè rappresenta un’ombra
di Cristo o il figlio dell’uomo che apparve per liberare gli eletti
di Dio dalla schiavitù della corruzione, per la Gloria di Dio. Le
parole di Mosè al Faraone furono: “Lascia andare il mio popolo,
perché mi celebri una festa nel deserto" e “Lascia andare il mio
popolo perché mi serva”. Questa è la liberazione che otteniamo in
questi ultimi giorni, una liberazione totale dalla schiavitù della
corruzione e da ogni senso di essere peccatori, che ha ottenebrato i
nostri occhi dalla bontà e Gloria di Dio.
Nel cantico di Mosè, egli disse che, “Dio li introdurrai e li
pianterai sul Suo Santo Monte”, cioè Sion [Esodo 15:17].
Dopo la liberazione, furono portati alla presenza della Gloria di
Dio, rappresentata dalla nuvola. Il Monte Sinai in realtà è un’ombra
del Monte Sion. Dio ha dimostrato ciò, per farci comprendere come è
il mondo invisibile. Se vediamo i monti in questo mondo fisico, c’è
sempre la possibilità di vedere delle nuvole al di sopra, che
rappresentano la Gloria di Dio, presente sulla cima del Monte Sion.
La salvezza che Dio sta compiendo non è più un’esperienza fisica
come con gli Israeliti, ma un'esperienza spirituale. Si parla di una
liberazione e trasformazione da uno stato carnale di carne e sangue
a uno stato celeste nell’immagine dell’unigenito Figlio, Cristo, uno
stato che ci permettere di servire il Signore liberamente, in
innocenza ed amore, lontano da ogni senso di colpa.
Guardando con delle binoculari spirituali, si vede già un tipo di
rapimento nella parte più bassa o nelle tenebre (Egitto) alla gloria
di Dio nella nuvola.
Da questo si vede già, una scena dall’epoca, che attualmente puntava
alla liberazione dei figli di Dio dalle tenebre di questo mondo alle
nuvole di Dio sul Monte Sion dove si trova la Gloria di Dio.
LA COLONNA DI NUVOLE DI GIORNO E LA
COLONNA DI FUOCO DI NOTTE
Nel momento in cui gli Israeliti uscirono dall’Egitto, furono
circondati sempre dalla Gloria di Dio, che apparve in cielo sotto
forma di colonna di nuvola di giorno e una colonna di fuoco nella
notte. Vennero guidati e sostenuti da questa colonna di nuvola e
fuoco durante i loro viaggi nel deserto, per quaranta anni.
ESODO 13:21-22 Il SIGNORE andava davanti a loro: di giorno, in
una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in
una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare
giorno e notte. 22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante
il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del
popolo.
In una lettera ai corinzi, Mosè paragonò il nostro cammino nella
fede di Cristo verso la Sua gloria, a quello degli Israeliti nel
deserto sotto la copertura delle nuvole verso la Terra Promessa.
Ricordiamo che la Terra Promessa, è un’ombra del Regno di Dio, dove
risiede la pienezza della Gloria di Dio. Erano battezzati nella
nuvola, per appartenere a Mosè; invece oggi, siamo battezzati con la
fede nella Gloria di Cristo (lo Spirito Santo) per essere di Cristo.
I loro viaggi nel deserto, rappresentano un processo di
addestramento, trasformazione e raffinamento per renderli degni
d’entrare nella Terra Promessa. Che ognuno dei credenti deve
attraversare per ereditare la Gloria di Dio.
1Corinzi 10:1-5 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i
nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti
attraverso il mare, 2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel
mare, per essere di Mosè; 3 mangiarono tutti lo stesso cibo
spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché
bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era
Cristo. 5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque:
infatti furono abbattuti nel deserto.
La Terra Promessa, il premio degli Israeliti, era una terra ricca e
fertile nel mezzo del deserto, che simboleggiava il Regno di Dio;
era una terra in cui agli abitanti non mancava nulla. Affinché gli
Israeliti vivessero in una maniera degna del nome dell’Eterno nella
Terra Promessa, erano assicurati di fruttuosità in ogni cosa, come
la buona salute, abbondanza di cibo, vittoria contro i loro nemici,
pace ecc.
Invece il premio riservato a noi credenti(fedeli), è un regno eterno,
invisibile e glorioso dove regniamo su tutti i nemici di Dio,
inclusa la morte. Paolo ha spiegato che il Regno di Dio, cioè La
Nuova Gerusalemme celeste, non è un Regno di vivande né di bevande,
come nell’epoca durante la dispensa d’Israele secondo la carne.
Romani 14:17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in
bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.
Siamo chiamati alla gioia, pace e prosperità illimitate nello
Spirito Santo (la Gloria di Cristo) nel Regno di Dio. Lo Spirito ci
raffina dallo stato carnale, attraverso la manna (parole) dal cielo,
e le acque profonde dalla Roccia (rivelazione profonda dallo Spirito
di Dio) e ogni tipo di correzione e disciplina, che in seguito
produrrà i frutti di pace e di giustizia in coloro che sono stati
addestrati per mezzo di essa.
MOSE’ NELLE NUVOLE
Durante la Sua prima apparizione davanti all’intera nazione di
Israele, in una scena molto conosciuta, Dio comandò a Mosè di salire
sul monte che fu avvolto nella nuvola della Sua gloria.
ESODO 24:15-18 Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoprì il
monte. 16 La gloria del SIGNORE rimase sul monte Sinai e la nuvola
lo coprì per sei giorni. Il settimo giorno il SIGNORE chiamò Mosè di
mezzo alla nuvola. 17 Ai figli d'Israele la gloria del SIGNORE
appariva come un fuoco divorante sulla cima del monte. 18 Mosè entrò
in mezzo alla nuvola e salì sul monte; Mosè rimase sul monte
quaranta giorni e quaranta notti.
Mosè rimase in mezzo alla nuvola per quaranta giorni, e ricevette le
due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte con il
dito di Dio. Tutti noi credenti dobbiamo seguire questo tipo di
percorso spirituale, scalando il monte spirituale di Dio, cioè il
Monte Sion, dove il Signore scriverà sulle tavole dei nostri cuori,
i comandamenti. Come Egli ha promesso tramite le bocche dei profeti,
negli ultimi giorni, Egli metterà la sua legge dentro di noi
affinché ogni senso di peccato non ci sia più. Questa opera di Dio
in noi, avviene quando saliamo e ci presentiamoci volentieri
sull’altare di Dio sul Monte Sion.
Geremia 31:33-34 "ma questo è il patto che farò con la casa
d'Israele, dopo quei giorni", dice il SIGNORE: "io metterò la mia
legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro
Dio, ed essi saranno mio popolo. 34 Nessuno istruirà più il suo
compagno o il proprio fratello, dicendo: "Conoscete il SIGNORE!"
poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande", dice
il SIGNORE. "Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò
del loro peccato".
Dopo quaranta giorni, Mosè scese dalla nuvola dove ebbe un incontro
con l’Eterno. Il suo volto fu illuminato fortemente dalla Gloria di
Dio, ma il popolo degli Israeliti non aveva il coraggio per vederla.
Mosè coprì il suo volto, mentre parlava con il popolo, perché non si
sentì degno di guardare il riflesso della Gloria di Dio che
brillava fortemente sul suo volto.
Quel riflesso della Gloria sul volto di Mosè, era solo un’ombra
della Gloria di Cristo; Paolo ha paragonato il ministero di Mosè con
il ministero della morte, un ministero temporaneo che è molto
inferiore in confronto al ministero della Gloria di Cristo.
2Corinzi 3:6-11 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di
un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera
uccide, ma lo Spirito vivifica.7 Or se il ministero della morte,
scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli
d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo
della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà
glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero
della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero
della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non
fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria
tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio
fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è
duraturo.
Come Dio ha chiamato Mosè su, nella nuvola, così Egli sta
raccogliendo i Suoi eletti in quest'ora sul Suo Santo Monte (Sion),
dove dimora la Sua gloria. E mentre contempliamo la Sua gloria,
siamo trasformati nella stessa Gloria, affinché il mondo veda la
Gloria di Dio su di noi, come gli Israeliti hanno visto il riflesso
della Gloria su Mosè.
2Corinzi 3:17-18 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo
Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto,
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo
trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo
l'azione del Signore, che è lo Spirito.
LA DEDICAZIONE DEL TABERNACOLO DI MOSE'
Dopo la liberazione degli Israeliti dalla mano del Faraone, seguita
dalla fuga dall'Egitto, e il loro raduno sul Monte Sinai per
conferire con il Signore, Mosè fu chiamato sulla cima del monte per
ricevere il Patto e il disegno di un tabernacolo come avevamo letto
prima. Dio comandò a Mose di costruire un tabernacolo, una struttura
semplice in cui risiedesse la Gloria dell’Eterno, in mezzo al Suo
popolo.
In obbedienza, quando Mosè tornò dal popolo Israelita con il disegno
del tabernacolo, egli insieme a loro, raccolse volontariamente dei
materiali che servirono, e costruirono il tabernacolo esattamente
come Mosè lo aveva presentato, secondo ciò che vide in presenza di
Dio sul Monte Sinai.
Esodo 40:33-38 Eresse pure il recinto intorno al tabernacolo e
all'altare e sospese la cortina all'ingresso del cortile. Così Mosè
completò l'opera. 34 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e
la gloria del SIGNORE riempì il tabernacolo. 35 E Mosè non potè
entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra,
e la gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo. 36 Durante tutti i
loro viaggi, quando la nuvola si alzava dal tabernacolo, i figli
d'Israele partivano; 37 ma se la nuvola non si alzava, non partivano
fino al giorno in cui si alzava. 38 La nuvola del SIGNORE infatti
stava sul tabernacolo di giorno; e di notte vi stava un fuoco
visibile a tutta la casa d'Israele durante tutti i loro viaggi.
Leggendo dall'ESODO 40:33-38, subito dopo la fine della costruzione
e la dedicazione del tabernacolo, la Gloria di Dio in forma di
nuvola, coprì la tenda del tabernacolo e lo riempì, finché Mosè non
poté entrare per la forte presenza della Gloria. Ricordiamo che il
tabernacolo serviva come un tempio o casa in cui Dio abitava in
mezzo al Suo popolo.
Ancora oggi, è possibile vedere che il Signore usa la nuvola per
esprimere la Sua gloria. Tale Gloria diviene la forza degli
Israeliti, perché rappresentavano la Gloria di Dio in mezzo al Suo
popolo. La loro prosperità e vittoria in ogni cosa, era legata alla
Gloria di Dio che dimorava in mezzo di loro. Oggi scopriamo che il
desiderio di Dio rimane lo stesso, cioè dimorare in mezzo al Suo
popolo. Se con pazienza, ascoltiamo la parola e ci conformiamo
nell’immagine dell’unigenito Figlio di Dio, scopriamo che Egli ci ha
promesso di scendere dal cielo e di dimorare presso di noi, perché
lo Spirito rivela oggi che siamo il vero tabernacolo o Tempio del
Dio vivente, il quale non si è formato con la mano dell’uomo.
Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: "Se uno mi ama, osserverà la mia
parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo
presso di lui.
Tale tabernacolo che Mosè costruì, era una struttura che servì come
un’ombra per farci conoscere il piano di Dio, cioè di dimora in
mezzo di noi per tutta l’eternità.
2Corinzi 6:16-18 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli
idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
"Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi
saranno il mio popolo. 17 Perciò, uscite di mezzo a loro e
separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi
accoglierò. 18 E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli
e figlie, dice il Signore onnipotente".
Come la Gloria discese con la nuvola per abitare fra gli Ebrei, così
anche noi siamo radunati alla Sua presenza dove si trova la Sua
gloria, cioè la Nuvola, anche se parliamo della gloria vera e
invisibile. Da questo vediamo già che l’intenzione del nostro Padre
è di raccogliere i Suoi figli, persi nelle tenebre di questo mondo,
nella Sua gloria (la Nuvola).
LA DEDICAZIONE DEL TEMPIO DI SALOMONE
Circa quattrocento anni dopo la liberazione di Israele dalla mano
del Faraone, il loro viaggio di quaranta anni nel deserto e la loro
entrata nella Terra Promessa, Re Davide propose un tempio grandioso
in nome dell’Eterno, una proposta che fu accettata da Dio, ma
destinata ad essere eseguita da Salomone, il figlio di Davide che
ereditò il suo trono, dopo il suo decesso. Nello stesso modo in cui
Mosè aveva ricevuto quattrocento anni prima, il disegno del
tabernacolo, anche Davide ricevette il piano del tempio direttamente
daDio.
Il tempio era una versione più grande e splendida del tabernacolo,
fu costruito nel deserto, ma erano identici dal punto di vista
ideologico, contenevano gli stessi tipi di oggetti e lo stesso
ordine. Dopo tanti anni di lavorazione, Salomone finì la costruzione
del tempio destinato ad essere la meraviglia del mondo, e lo dedicò
all’Eterno.
In una cerimonia grandiosa, mentre Salomone e il popolo Israeliano
dedicarono il Tempio all’Eterno, venne ripetuta una cena, come
quella vista quattrocento anni prima, quando Mosè dedicò il
tabernacolo all’Eterno, la Gloria di Dio sotto forma di una
nuvola fece ingresso nel Tempio e lo riempì, affinché i sacerdoti
non potessero entrare a causa della forte presenza della nuvola che
rappresentava la Gloria di Dio.
2 Cronache 5:12-14 e tutti i Leviti cantori, Asaf, Eman, Iedutun,
i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali,
saltèri e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare, e con loro
centoventi sacerdoti che sonavano la tromba - 13 mentre, dico,
quelli che sonavano la tromba e quelli che cantavano, come un sol
uomo, fecero udire all'unisono la voce per lodare e per celebrare il
SIGNORE, e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e
degli altri strumenti musicali, per lodare il SIGNORE "perch'egli è
buono, perché la sua bontà dura in eterno!", avvenne che la casa, la
casa del SIGNORE, fu riempita di una nuvola. 14 I sacerdoti non
poterono rimanervi per svolgere il loro servizio a causa della
nuvola; poiché la gloria del SIGNORE riempiva la casa di Dio.
Dio ha confermato ancora il Suo desidero profondo d’abitare fra il
Suo popolo. Israele che è un’ombra della Chiesa di Dio a venire, fu
una nazione privilegiata a dimorare in mezzo alla Gloria di Dio.
Questo desiderio di Dio, esiste fino a oggi, cioè di portare il Suo
popolo ad abitare insieme a Lui e di vedere la Sua gloria (la nuvola).
LA TRASFIGURAZIONE DI GESU’
Dopo tanti mesi con Gesù, e avendo visto le opere che egli compì, è
logico pensare che i discepoli avevano un'idea precisa dell’identità
di Gesù, ma non era così. Un giorno, Gesù ha chiesto ai discepoli
cosa la gente credeva Egli fosse: tutti, salvo Pietro hanno dovuto
indovinare, chiamandolo con nomi diversi, Pietro invece lo chiamò,
“Cristo Figlio di Dio vivente”. Gesù, nella Sua risposta a Pietro,
gli disse, “ nè carne né sangue non hanno rivelato questo mistero a
te, ma mio Padre in cielo” [Matteo 16:13-17]. Qualche settimana
dopo, Gesù portò in cima ad un monte, tre discepoli di nome Pietro,
Giovanni e Giacomo dove si trasfigurò davanti a loro. Leggiamo
Matteo 17:1-9:
Matteo 17:1-9 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo
e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in
disparte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia
risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la
luce. 3 E apparvero loro Mosè ed Elia che stavano conversando con
lui. 4 E Pietro prese a dire a Gesù: "Signore, è bene che stiamo
qui; se vuoi, farò qui tre tende; una per te, una per Mosè e una per
Elia". 5 Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì
con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: "Questo
è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo".
6 I discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono
presi da gran timore. 7 Ma Gesù, avvicinatosi, li toccò e disse: "Alzatevi,
non temete". 8 Ed essi, alzati gli occhi, non videro nessuno, se non
Gesù tutto solo. 9 Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro
quest'ordine: "Non parlate a nessuno di questa visione, finché il
Figlio dell'uomo sia risuscitato dai morti".
Osserviamo bene che quando i tre discepoli si meravigliarono dello
spettacolo glorioso, furono avvolti da una nuvola luminosa, e
sentirono la voce del Padre dalla nuvola che disse, "Questo è il mio
Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo". Quella
voce del Padre è la stessa voce che proveniva dal cielo dopo il
battesimo di Gesù che disse “Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi
sono compiaciuto (Marco 1:11)”. In realtà Gesù dimorava in questa
Gloria, anche se gli uomini non si erano accorti di questa Gloria
invisibile. Gli uomini vedevano il figlio di Maria e di Giuseppe,
come un falegname, ma non potevano discernere la Gloria di Dio
dentro di Lui.
La trasfigurazione di Gesù sulla cima del monte davanti ai discepoli,
ha rivelato la Sua vera forma, nascosta sotto la copertura di carne
e sangue. Tale scena della trasfigurazione sul monte, è
semplicemente una riflessione su ciò che è nel Regno invisibile di
Dio, si può considerare il monte della trasfigurazione come la
cima del Monte Sion, dove si trova la piena Gloria di Dio. Oggi, per
trovare tale nuvola gloriosa di Dio, è inutile andare sul qualche
monte di Gerusalemme, nel Medio Oriente, né in altri parti del mondo,
ciò che dobbiamo fare è raggiungere spiritualmente la cima del Monte
Sion. Dobbiamo lasciare tutti ciò che abbiamo vanitosamente
acquisito in questo mondo materiale, per ottenere la piena Gloria
del Padre.
E’ possibile camminare sulla terra con la pienezza della Gloria di
Dio, questa è la nostra eredità da Santi nel Regno di Dio, ma
resterà sempre un mistero per gli uomini che non hanno questa
rivelazione.
RAPIMENTO DI GESÙ SULLE NUVOLE
Alla fine del Suo ministero, in presenza dei Suoi discepoli, Gesù fu
elevato e portato su nel cielo su una nuvola. Ciò rappresenta la
Gloria del Padre che è egualmente la Gloria di Cristo, perché il
Padre Gli ha dato la Sua gloria senza misura.
Atti degli Apostoli 1:8-9 Ma riceverete potenza quando lo Spirito
Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in
tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra". 9
Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola,
accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi.
Ovviamente la Gloria di Dio è una cosa invisibile, tale gloria sia
anche prima di questo mondo materiale. Se Dio ha formato questo
mondo visibile, è logico che Egli è Spirito e ciò che appartiene a
Lui è invisibile e non può essere percepito dai sensi umani.
Anche la Gloria di Dio non è in qualche locazione geografica lassù,
come gli uomini pensano. Dio ha usato queste allegorie, per spiegare
un’ascensione spirituale alla Gloria del Padre. Gesù è sceso dalla
Gloria incorruttibile ed invisibile di Dio, in questo mondo
materiale per risvegliare i Suoi fratelli persi nelle tenebre di
questo mondo, e testimoniare del Regno di Dio. Dopo aver compiuto la
Sua missione sulla terra, Egli tornò alla Sua gloria nel Padre che
aveva fin dal principio, prima di aver indossato un corpo di carne e
sangue. Le nuvole sono allegorie usate per indicare la Gloria di
Dio.
Giovanni 17:4-5 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto
l'opera che tu mi hai data da fare. 5 Ora, o Padre, glorificami tu
presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo
esistesse.
Ognuno di noi è chiamato alla Gloria che segue l’Agnello ovunque
vada, per finire nella Gloria di Dio. Per questo, nelle ultime ore
prima della Sua incarcerazione, Gesù fece una preghiera al Padre per
il nostro ascolto, pregò che fossimo raccolti dove Egli era, cioè
nella Gloria del Padre.
Giovanni 17:22-24 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me,
affinché siano uno come noi siamo uno; 23 io in loro e tu in me;
affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che
tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. 24 Padre, io
voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai
dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi
hai amato prima della fondazione del mondo.
Con Adamo tutti hanno peccato e sono privi della Gloria di Dio, ma
mediante la redenzione in Gesù Cristo, siamo riportati alla Gloria
di Dio. L’intenzione di Dio è di raccogliere ognuno di noi da tutte
le estremità della terra, da dove siamo caduti, alla Sua nuvola
gloriosa sulla cima del Monte Sion. Quando questa opera di Dio è
finita su di noi, il mondo sentirà la voce dalla nuvola di nuovo che
dice, “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto;
ascoltatelo”.
La Bibbia è molto facile da comprendere, ma gli uomini inciampano
nelle parole, non sapendo che le lettere uccidono, ma lo Spirito dà
la vita. La nostra speranza da credenti, è di trovarci nella Gloria
del Padre, poiché siamo tutti all'interno di quella Gloria, ma
abbiamo perso questo in Adamo. In realtà, noi siamo tutti dello
stesso corpo, la stessa fratellanza, lo stesso Padre e lo stesso Dio.
Leggiamo in Giovanni 20:17, cosa Gesù ha detto a Maria Dopo la Sua
risurrezione:
Giovanni 20:17 Gesù le disse: "Non trattenermi, perché non sono
ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io
salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"".
E' giunta l'ora di ascoltare ciò che lo Spirito dice, e di aspettare
in silenzio per la manifestazione della misericordia di Cristo, per
coloro che la cercano con pazienza.
Gioia abbondante
Trevor Eghagha