Adamo ebbe la potenza e la
vittoria come l’uomo divino descritto in Salmi 1. Prosperò in ogni
cosa e non gli mancava la bontà, fino ad identificarsi con la
bestia. Chi è la bestia? Il serpente certamente è la famosa bestia
che ha allontanato la mente di Adamo dalla verità e dalla bellezza
di Dio. La bestia e l’albero della conoscenza del bene e del male da
cui Adamo mangiò, sono identici. Quest’albero non è l’albero che Dio
piantò, Dio ebbe piantato solo l’albero della vita nel giardino di
cui Adamo faceva parte. Tutti gli alberi del giardino erano uguali,
e Adamo poteva mangiare da tutti, il che indica la sua
partecipazione nella luce. Adamo fu nutrito dalle ricchezze di quel
fiume, che scorre dal cuore del giardino. Quel fiume che scorre nel
regno di Dio è come la scorrevolezza dell’essenza, della Gloria e
dei pensieri profondi di Dio. L’acqua che scorreva nel giardino,
potrebbe anche essere paragonata alla conoscenza di Dio che scorreva
per far sì che Adamo vivesse nella conoscenza o consapevolezza di
Dio.
Adamo nella natura in cui fu creato, produsse frutti per la Gloria
di Dio. Fu fruttuoso in ogni aspetto della sua vita, fino a che non
condivise la menzogna con la bestia.
Da quel momento in poi, Adamo venne identificato con l’albero della
conoscenza del bene e del male. Adamo cadde nel peccato, come
conseguenza della sua ribellione e disubbidienza, mangiando il
frutto dell’albero sinonimo del diavolo. Così, Adamo fu contaminato
dallo spirito del mondo, in cui visse. Da allora fu destinato a
produrre del rovo, non più dei buoni frutti. Precipitò dal giardino
glorioso di Dio, al più basso regno del deserto. Nel giardino
possedette il terreno fertile che fu costantemente innaffiato con le
acque provenienti dal cuore di Dio, trovandosi nel deserto dove
manca l’acqua, pertanto in nessun modo poteva produrre dei frutti.
Essendo ora un albero identificato con la conoscenza del bene e del
male, non fu più in grado di produrre frutti, cosa che fu
originariamente designato a fare quando era ancora alla presenza di
Dio. Allora fu designato a produrre rovo al posto di buoni frutti
dai diversi colori, come quelli che produceva prima. Tutta
l’umanità oggi ha ereditato questa maledizione da Adamo, ma non
dobbiamo cercare lontano per vedere la miseria, le malattie, le
paure, i tormenti, l’amarezza, la depressione, la confusione,
l’odio, la disonestà, l'impazienza, e tutte le cose brutte che si
manifestano nell’uomo non rigenerato. Gesù chiaramente disse durante
il Suo ministero terrestre, che gli uomini si riconosceranno dai
loro frutti; “Riconoscerai i miei discepoli dai loro buoni frutti e
riconoscerai i discepoli della bestia dai loro frutti”.
Cristo, dai cieli, ci ha chiamati per tornare a quello stato
originale designato per l’uomo, quella pianta originale che eravamo
prima di identificarci con il serpente e la sua sapienza, ed i
nostri corpi carnali. Gesù l'ha detto e ciò avverrà: ogni albero
che non sarà stato piantato dal Padre, sarà sradicato.
Matteo 15:13 Egli rispose loro:
"Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà
sradicata
Giovanni Battista ha anche parlato di questi alberi non piantati
dal Signore.
Matteo 3:6-10 ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati. 7 Ma vedendo molti farisei e
sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di
vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? 8 Fate
dunque dei frutti degni del ravvedimento. 9 Non pensate di
dire dentro di voi: "Abbiamo per padre Abraamo"; perché io
vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere dei figli
ad Abraamo. 10 Ormai la scure è posta alla radice degli
alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene
tagliato e gettato nel fuoco. |
Giovanni stava profetizzando dello spirito riguardo le cose
dell'avvenire, ha paragonato i capi religiosi ai serpenti e agli
alberi che non producono buoni frutti. Ha imposto alla gente di
pentirsi, e cominciare a produrre buoni frutti graditi al Signore,
poiché ogni albero che non produce buoni frutti sarà estirpato.
Essendo sinonimo dell’albero satanico della conoscenza del bene e
male, non sono destinati già dalla partenza a produrre buoni frutti.
Oggi tutta l’umanità al di fuori della conoscenza del Cristo, fa
veramente parte di quell’albero della conoscenza del bene e male.
Tutti i sistemi del mondo rientrano in questa categoria; non conta
se si tratta di conoscenza terrestre, della famiglia, religiosa o di
qualunque altro sistema stimato dall'uomo.
L’albero che il Padre ha piantato è l’albero della vita che è
Cristo, quello che non è stato piantato dal Padre, è dell’uomo
carnale. Gesù identificò queste due diverse personalità quando parlò
alla folla. Parlò dell’uomo buono e cattivo, e anche dell’albero
buono e di quello cattivo.
Luca 6:43 Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né
vi è albero cattivo che faccia frutto buono; 44 perché ogni albero
si riconosce dal proprio frutto; infatti non si colgono fichi dalle
spine, né si vendemmia uva dai rovi. 45 L'uomo buono dal buon tesoro
del suo cuore tira fuori il bene; e l'uomo malvagio, dal malvagio
tesoro tira fuori il male; perché dall'abbondanza del cuore parla la
sua bocca.
Matteo 12:33-37 O fate l'albero buono e buono pure il suo frutto, o
fate l'albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal
frutto si conosce l'albero. 34 Razza di vipere, come potete dir cose
buone, essendo malvagi? Poiché dall'abbondanza del cuore la bocca
parla. 35 L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l'uomo
malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. 36 Io vi dico
che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno
conto nel giorno del giudizio; 37 poiché in base alle tue parole
sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato".
Un buon albero produce un buon frutto per la sua tipologia, non
perché si fa fatica a produrlo, e neanche perché è stato curato più
degli altri. Un melo produce mele perché è un albero di mela, e non
perché c’è stato aggiunto del pesticida e nemmeno per il tipo di
tecnologia che è stata utilizzata per coltivarlo. Un albero cattivo,
allo stesso modo, produce frutti cattivi per la sua tipologia. Una
pianta di cactus nella giungla produrrà del rovo e avrà del liquido
amaro al suo interno, per la sua tipologia. Gesù disse chiaramente
che l’unica soluzione per avere buoni frutti è accettare che
l’albero sia un buon albero, se l’albero è cattivo non ci sarà
nessun modo per avere buoni frutti. Dicendo tutto questo, Gesù si
riferiva a due uomini e due alberi.
Paolo ha dato un avvertimento sugli stessi due uomini in una
lettera ai Galati.
galati 5:16-26 Io dico: camminate secondo lo Spirito e non
adempirete affatto i desideri della carne. 17 Perché la carne ha
desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari
alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete
fare quello che vorreste. 18 Ma se siete guidati dallo Spirito, non
siete sotto la legge. 19 Ora le opere della carne sono manifeste, e
sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20 idolatria,
stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese,
divisioni, sètte, 21 invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose;
circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose
non erediterà il regno di Dio. 22 Il frutto dello Spirito invece è
amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,
mansuetudine, autocontrollo; 23 contro queste cose non c'è legge. 24
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue
passioni e i suoi desideri. 25 Se viviamo dello Spirito, camminiamo
anche guidati dallo Spirito. 26 Non siamo vanagloriosi, provocandoci
e invidiandoci gli uni gli altri.
Paolo ha fatto una chiara distinzione tra questi due uomini,
l’uomo carnale e l’uomo spirituale. Descrive inoltre i frutti che
essi producono: l’uomo carnale produce frutti malvagi, mentre
l’uomo dello spirito produce buoni frutti. Siamo tutti nati con la
conoscenza dell’uomo carnale, ed è per questo che produciamo dei
frutti che sicuramente non sono stati accettati da Dio nel passato.
Siamo di natura, figli dell’ira della vecchia conoscenza e cammino
carnale. Il Vangelo serve ad educarci riguardo l’uomo nascosto
dentro di noi, un uomo conosciuto come l’uomo buono o dello spirito.
Questo è l’uomo veramente perfetto davanti a Dio, e che vive nella
Gloria di Dio. Gesù dice che abbiamo vissuto nel passato secondo
l’uomo cattivo della carne, e ci siamo arricchiti nella conoscenza
di quell'uomo carnale, ma è arrivato il tempo di portarlo via e di
identificarci con l’uomo buono. L’uomo buono è Cristo, in cui c’è la
speranza della Gloria per il mondo. Dobbiamo prendere la nostra
croce e morire, far morire quella personalità carnale, dobbiamo
lasciare da parte tutta la saggezza e le ricchezze che abbiamo
ottenuto in questo mondo e ricevere ciò che è Cristo.
Tutti gli sforzi dell’uomo sulla terra servono per avere i frutti di
pace e soddisfazione, ma ciò non succederà mai. Non importa quanto
la tecnologia possa provare con le nuove innovazioni, allo scopo di
migliorare la vita delle persone, più sforzi fanno, più scopriranno
delle lacune e degli errori alla fine. Non conta quanto i sistemi
dell’uomo e quelli religiosi cerchino di introdurre le leggi morali,
scopriranno che è soltanto una perdita di tempo, l’uomo potrà solo
diventare sempre più malvagio. Perché è cosi? Perché l’albero è
cattivo e non sarà mai in grado di produrre buoni frutti, anche
aggiungendo dei pesticidi o innaffiando eccessivamente. Quindi,
l’unica soluzione è cambiare l’albero, ed è qui che bisogna
prestare attenzione. Dimentichiamo i rituali religiosi e sociali, e
focalizziamoci sulla rivelazione del vero uomo della giustizia
nascosto dentro di noi. Focalizziamoci sull’estirpazione del vecchio
albero, e afferriamo l’altro, cioè quello buono.
Tutto ciò che possiamo fare è distruggere l’uomo vecchio, attraverso
l’applicazione ubbidiente dell’illuminazione della conoscenza della
verità, che sta arrivando in questo momento. Dobbiamo applicarla
nelle nostre vite e lasciare la vecchia conoscenza del mondo che
abbiamo acquisito, sin dalla nostra entrata in questo mondo carnale.
Dobbiamo crescere nella coscienza della nostra vera identità
nascosta dentro di noi, che è Cristo. Chi è Cristo? Lui è il Figlio
di Dio, Colui che è unito a Dio.
Se
diamo ascolto a questa buona notizia, ci troveremo di nuovo piantati
nel giardino del piacere di Dio, e delle benedizioni. Ci troveremo
di nuovo nei luoghi dei fiumi di gioia e sorrisi, che scorrono dal
cuore di Dio. Ci ritroveremo a produrre frutti di gioia, di buona
salute, di fede senza limite, della pace, umiltà e coraggio verso
Dio.
Giovanni ebbe la visione della fine mentre si trovava sull’Isola di
Patmos, dico la fine, perché quando arriviamo alla pienezza in
Cristo, abbiamo veramente raggiunto la fine del mondo. È un
traguardo finale, in cui possiamo dire ‘Le cose vecchie sono
passate, ecco, tutte le cose sono rinnovate'. Diciamo che siamo
trasformati dal regno delle tenebre (il mondo), nella sapienza
cosciente del Regno del Suo carissimo Figlio, Cristo. In questo
stato, tutto ciò che Gesù ha fatto per la nostra salvezza verrà
realizzato. Le profezie cesseranno perché saremo arrivati a
destinazione. Essa non è quando lasciamo il nostro corpo carnale,
poiché si può lasciare il corpo fisico attraverso la morte e
rimanere ancora in questo mondo. Il mondo è il regno più basso,
dominato dall’ignoranza dell’uomo. La fine arriva quando si
trascende al regno più alto, chiamato il Regno di Dio. Questa
trascendenza è possibile per tutti/e; sia per coloro che portano il
corpo carnale, sia per coloro che mediante la morte fisica, hanno
lasciato i loro corpi. Nel Regno di Dio, i cittadini sono Cristo e
Dio, gli altri vivono in Dio. In quel Regno, tutti siedono sullo
stesso trono e sono tutti dello stesso albero (l’albero della vita),
tutti hanno la mente uguale e sono uniti nell'amore che non conosce
limite, e pertanto, non possono esserci alcune differenze tra loro.
Nella visione, Giovanni vide lo stesso fiume che scorreva nella
Genesi, nel giardino di Eden in mezzo alle vie del Regno di Dio (la
nuova Gerusalemme). Vide anche lo stesso albero della vita piantato
accanto ai fiumi, che scorrevano dal trono di Dio.
Ricordate sempre che Dio mostrò a Giovanni questa visione, usando
elementi come fiumi di cristallo, un trono, frutti, alberi e
l'agnello per descrivere il suo pensiero dell’invisibile, regno
spirituale di Dio. Dio non ha mai avuto intenzione di mandarci ogni
mattina ai fiumi della vita, con dei contenitori per procurarci
l’acqua da bere, né pensa che per l’eternità andremo in giro per
Gerusalemme a raccogliere foglie e frutti. Non pensate che esiste
fisicamente un agnello situato in qualche luogo geografico nei
cieli, seduto su un trono fisico. Dio sta usando tutto questo per
esprimere il Suo pensiero sulla bellezza del Suo Regno spirituale.
Tornando ai versetti nelle Rivelazioni 22:1-4, prendiamo nota del
linguaggio usato da Giovanni: lui parlò di tanti alberi piantati sui
sentieri delle rive dei fiumi che scorrono dal trono di Dio, li
chiamò, ‘alberi della vita'. Vediamo dunque, che gli alberi della
vita sono tutti gli alberi nel Regno di Dio. Come l’albero da cui
Dio disse che Adamo poteva mangiare nel Giardino di Eden (segno
della partecipazione), furono tutti gli stessi alberi della vita.
Quegli alberi piantati sulle rive dei fiumi nella nuova Gerusalemme,
siamo noi che abbiamo afferrato l’identità di Cristo. Questi sono i
buoni alberi che rendono buoni frutti e fogliame, per la
guarigione delle nazioni. Chi sono le nazioni? Sono le nazioni del
mondo che saranno eventualmente guarite dalla maledizione, mentre
riceveranno il messaggio di coloro che arrivano al luogo della
vittoria perfetta in Dio.
La Bibbia dice che non ci saranno più le maledizioni in questo
luogo, perché gli abitanti vivono nell’approvazione di Dio. Non
esiste l’inverno spirituale, dove gli alberi perdono le foglie e
cessano di produrre frutti. Non esiste la notte spirituale, quando
il sole tramonta e non produce la luce essenziale per la crescita
degli alberi. Non esiste la siccità spirituale quando manca l’acqua
per dare vita agli alberi, cosicché gli alberi qui prosperano in
tutto ciò che fanno. Nulla potrebbe far loro del male in quel luogo;
identificandosi con l’albero della vita, le vostre emozioni saranno
sanate, i vostri corpi saranno guariti, è un luogo di benedizioni
spirituali infinite, dove non si può mancare di nulla.
Concludiamo dicendo che l’unico modo per risolvere il problema
dell’umanità è cambiare l’albero, se vogliamo la fruttuosità in
tutti gli aspetti delle nostre vite, dobbiamo stare nella conoscenza
dell’unico Figlio e vivere secondo la Sua volontà. Dobbiamo lasciare
i nostri vecchi pensieri, le nostre ambizioni, l'auto-insegnamento,
e scegliere la conoscenza che è in Gesù Cristo. Questa è la via
verso la salvezza.
Come diamo ascolto alla parola che proviene dalla Sua presenza, il
Signore ha parlato e non può mentire, saremo ancora radunati sul
Monte Sion per la Gloria del Suo nome. Tutti quelli che soffrono i
tormenti e le prigioni, saranno liberati, e condotti verso il Regno
glorioso di Dio. In quel giorno, i vigneti e gli alberi sfioriranno
e renderanno frutti per rallegrare i cuori dei cercatori della
salvezza che è stata annunciata.
Amos 9:14-15 Io libererò dall'esilio il mio popolo, Israele;
essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno;
pianteranno vigne e ne berranno il vino; coltiveranno
giardini e ne mangeranno i frutti. 15 Io li pianterò nella
loro terra e non saranno mai più sradicati dalla terra che
io ho dato loro", dice il SIGNORE, il tuo Dio. |
Che Dio Vi protegga nel Suo amore.
Trevor Eghagha