Osserviamo un po’ la storia della caduta di Adamo per
comprendere delle cose che appartengono alla nostra fede in
Cristo. Come sappiamo già, Adamo fu creato perfetto e viveva
nella presenza di Dio, cioè nel giardino dell’Eden. Fiumi di
acqua vivente sorgevano e scorrevano in questo giardino ricco
d’alberi fertili pieni di buoni frutti, l’albero della vita
incluso. Il giardino aveva in abbondanza oro fino e pietre
preziose. Adamo visse in questa ricchezza finché obbedì
all’Eterno il quale gli aveva comandato di custodire ovvero
curare il giardino e di astenersi dall’albero del bene e del
male.
Come ho spiegato in altri articoli, Il giardino dell’Eden non è
una cosa terrena, ma è un concetto celeste, cioè spirituale. Dio
cercava di comunicarci delle cose spirituali utilizzando questa
parabola. Sappiamo che i pensieri di Dio vengono percepiti
attraverso le cose viste; percepiamo queste cose con gli
insegnamenti ispirati dallo spirito santo. Lo spirito di Dio
mette a nostra disposizione la ricchezza nella gloria riservata
a chi ama il nome di Dio.
Il giardino dell’Eden è il giardino o paradiso di Dio,
rappresenta un regno celeste ovvero una coscienza piena della
presenza e conoscenza di Dio. Ricordiamo che Dio è uno spirito
anzi, non ha una forma fisica come molti oggi pensano. Le varie
visioni di Giovanni nell’Apocalisse, di Stefano negli atti dei
discepoli e di altri fedeli che parlano di Dio seduto su una
sedia, sono visioni che spiegano il Suo posto elevato nei luoghi
celesti (nello spirito) da dove regna su tutti. Non si può
trovare Dio in qualsiasi luogo fisico come pensano tanti
fratelli oggi, Egli è spirito e copre tutti ed è in tutti. Solo
quelli che trascendono le loro carnalità quaggiù alla sua
presenza lassù nei luoghi celesti trovano Dio. Il giardino
dell’Eden è un reame generato dal nostro stato d’illuminazione
totale nella coscienza di Dio. Tale illuminazione porta i frutti
celesti ovvero dello spirito; parliamo del frutto di gioia,
pace, bontà, pazienza, benevolenza, autocontrollo, salute divina
ecc.
Galati
5:22
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;
Adamo viveva nella sicurezza del seno del Padre, dove non esiste
paura, né angoscia, né mancanza delle cose buone. L’Eden è un
reame, dove l’anima di Adamo era in uno stato di riposo. Il
giardino è ben annaffiato e saziato con la gloria della sua
presenza; è un reame dove tutte le cose sono possibili poiché si
unisce in uno con l’onnipotente e l’onnipresente. In Isaia
cinquantotto, vediamo una conferma di questo giardino ben
annaffiato, che si riferisce allo stato di un uomo benedetto e
saziato dalla gloria del Signore.
Isaia 58:10 se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi
l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte
oscura sarà come il mezzogiorno; Isa 58:11 il SIGNORE ti
guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle
tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una
sorgente la cui acqua non manca mai.
L’oro
nel giardino dell’Eden rappresenta la gloria incorruttibile e
immortale di Dio; l’acqua che sorgeva dal giardino è lo spirito
di Dio, che porta la conoscenza di Dio in abbondanza. Tale
fiume porta l’allegrezza e la gioia nei cuori di chi trova
questo luogo. L’Eden è il posto della mano destra di Dio, un
luogo, dove egli ha comandato la benedizione per tutta
l’eternità.
Salmo 16:11 Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a
sazietà in tua presenza; alla tua destra vi son delizie in
eterno.
Nell’Eden non esiste la morte, infatti questa entrò in scena
quando Adamo partecipò ad una comunione diabolica terrena cioè
mangiando il frutto del bene e del male. Il serpente, che è
sinonimo, con l’albero, del bene e del male, ha ingannato Adamo
tramite la sua compagna Eva. Il frutto del bene e del male è un
frutto che causa una continua conformazione a un’immagine della
terra che è mortale e corruttibile per guadagnare il mondo.
Questo risulta essere esattamente come la tentazione del diavolo
a Gesù, il quale disse “Ti darò tutta la gloria del mondo se
scendi da lassù per adorami quaggiù.
Luca
4:6-7 "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi
regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. 7 Se
dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua".
Adamo, cioè, ha cambiato la sua forma spirituale, celeste,
immortale e incorruttibile ad immagine di Dio per conformarsi ad
immagine della terra. Facendo così egli ha perso la conoscenza
del Dio vivente, si è allontanato a causa di una coscienza che
diceva che era nuda. Questa nudità, è simbolica di una forma di
condanna, e un senso di essere peccatore ed avversario al Dio.
Adamo ha perso la sua unione con il Dio vivente, e la
conseguenza di questo è la perdita del Patrimonio spirituale in
Dio. Ha perso il potere assoluto, che egli condivideva con Dio;
è stato cacciato fuori dal giardino dell’Eden e portato in un
deserto spirituale. Adamo ha perso lo stato di fertilità
spirituale per uno stato sterile che produce rovi e spine, cioè
i frutti delle tenebre. Il fiume che scorreva con la conoscenza
dell’amore di Dio è stato prosciugato e convertito in terra
arida. Per la sua trasgressione Adamo è stato condannato ad
abbandonare un giardino di piacere pieno di vita per un deserto
di lutto dove dimora la morte.
Genesi 3:17-19 Ad Adamo disse: "Poiché hai dato ascolto alla
voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa
il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà
maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno,
tutti i giorni della tua vita. 18 Esso ti produrrà spine e
rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; 19 mangerai il pane con
il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui
fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai".
Dalla Polvere alla polvere è lo stato degli uomini che vivono
una vita secondo Adamo, cioè una vita carnale e terrena. Polvere
è un termine usato per una cosa vanitosa, in altre parole, per
una cosa che non giova a nulla. Se viviamo una vita secondo la
carne, le nostre opere rimangono invano con nessuna conseguenza
eterna. Per questo motivo, Gesù si ammonì di gettare via la
nostra vita carnale per guadagnare la vita vera, cioè la vita
spirituale in Cristo. Con Adamo siamo stati sepolti nella
polvere, cioè in una coscienza priva della conoscenza di Dio
ovvero una mente fissata sulle cose terrestre. Per noi stessi che
cerchiamo la gloria di Dio, il nostro sguardo deve essere
fissato sulle cose lassù nel reame di Cristo.
L’opera
del Padre tramite Cristo, è quella di alzarci dalla polvere,
dove eravamo sepolti mentre vivevamo secondo la carne
nell’ignoranza d’Adamo. Veniamo rialzati dalla morte, per
regnare in luoghi celesti in Cristo, come principi, anzi figli
di Dio pieno di gloria e bellezze celesti.
Salmo 113:5-8 Chi è simile al SIGNORE, al nostro Dio, che siede
sul trono in alto, 6 che si abbassa a guardare nei cieli e
sulla terra? 7 Egli rialza il misero dalla polvere e solleva
il povero dal letame, 8 per farlo sedere con i prìncipi, con i
principi del suo popolo.
Efesini 2:4-10 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il
grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti
nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete
stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha
fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi
futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà
che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. 8 Infatti è per
grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non
viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere
affinché nessuno se ne vanti; 10 infatti siamo opera sua,
essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che
Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Dio è in mezzo a noi oggi tramite il ministero della
riconciliazione di Cristo, per resuscitare gli uomini morti
nella mente che non riescono a vedere la gloria di Dio. Se
Moriamo in Gesù, questa è la morte del vecchio uomo terreno cioè
Adamo, ci rialziamo dal regno della morte e viviamo una nuova
vita in Cristo. Finché vivremo nel senso di carne e sangue
rimarremo tagliato fuori dal favore di Dio in Cristo. Come i santi
risusciteranno dalla morte dopo la risurrezione di Gesù, così
resusciteremo in Cristo udendo la voce del Signore. La nostra
risurrezione dalla morte è davvero una realtà nel presente, che
si compie in noi quando udiamo e comprendiamo la verità. Con la
potenza della parola e dello spirito, ci svegliamo dalla nostra
coscienza al nostro patrimonio in Cristo, cioè la nostra unione
e inseparabilità con Dio in Cristo. In quel giorno (per Cristo è
nella risurrezione) conosceremo che siamo in Cristo il quale è
in Dio. In questo risveglio ogni angoscia e paura generate dal
senso di abbandono dal Dio vivente saranno abolite poiché
l’onnipotente e l’onnipresente sarà con noi. LEGGI
ATTENTAMENTE GIOVANNI 14:20-21
Giovanni 14:20-21 In quel giorno conoscerete che io sono nel
Padre mio, e voi in me e io in voi. 21 Chi ha i miei
comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà
amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui".
Gesù disse che nel risveglio conosceremo che siamo in Cristo che
è in Dio. Questo è il mistero di tutti i secoli, poiché nella
morte noi abbiamo perso ogni conoscenza della nostra
eredita nel
corpo di Cristo e in Dio. Nello stato d’ignoranza, non sapevamo
che eravamo sempre parte di quel corpo eterno, ma abbiamo
vissuto un’identità sbagliata e falsa, cioè un’identità secondo
la carne. Dio non ci ha mai lasciato, però nel reame della morte
abbiamo perso ogni conoscenza della nostra vera identità. Come i
morti, che non vedono né sentono né odono, ignoravamo il regno
di Dio dentro Noi stessi. Paolo chiamò questo il mistero di
tutti secoli: il Cristo in noi, la speranza di gloria.
Grazie a Dio poiché egli è sceso per educarci con la verità
della nostra origine nello stesso corpo dallo stesso Padre. La
luce che brilla dal cielo ci fa conoscere che siamo in Lui che è
nel Padre. Con questa rivelazione entriamo nel riposo del
Signore. Tale rivelazione è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per
il nostro sostenimento per tutta l’eternità.
1Jn 5:20 Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha
dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo
in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è
il vero Dio e la vita eterna.
La cortina squarciata in due, da sopra a sotto, è simbolica del
muro di separazione fra il mondo e il Dio vivente. Il velo
separava il luogo santo dal luogo santissimo, dove dimorava la
gloria di Dio nella Sua casa. Il velo esisteva nel tabernacolo
di Mosè, nel Tempio di Salomone, nel Tempio di Zorobabele ed
infine nel Tempio di Erode. Nessun uomo, prima della venuta di
Gesù, fu degno d’accedere alla gloria di Dio oltre il velo,
salvo il Sommo Sacerdote che entrava solo una volta all’Anno. Lo
squarcio del Velo, quando Gesù viene reso spirito, è simbolico
per ognuno di noi dell’apertura per riunirci in uno, con Il
Signore. Prima di adesso, c’è stato un senso di separazione ed
allontamento dalla presenza di Dio, ma tale separazione si
abolisce in Gesù Cristo. Tale lavorazione si compie nella nostra
mente, affinché conosciamo la verità, cioè:
Siamo, carne della
sua carne.
siamo, ossa della
sua ossa.
SIAMO, UNO SPIRITO CON IL SIGNORE.
SIAMO, UN UNICO PANE CON LUI.
SIAMO, IL LUCE DEL MONDO.
SIAMO,
FIGLI DÌ DIO.
SIAMO, IL TEMPIO DEL DIO VIVENTE.
SIAMO, L’ESPRESSIONE DELLA SUA GLORIA.
SIAMO, TUTTI Ciò
CHE
LUI
è.
Ringraziamo il signore, poiché egli ha tolto la cortina che
ottenebrava la nostra mente e poiché non ha lasciato che
perissimo nella fossa dell’umanità. Rialziamoci insieme con
tutti gli altri Santi dalle tombe dell’ignoranza a un nuovo
giorno, pieno di delizie e Grazie per tutta l’Eternità.
2Corinzi 4:3-6 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato
per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli
increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti,
affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di
Cristo, che è l'immagine di Dio. 5 Noi infatti non predichiamo
noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci
dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; 6 perché il Dio che
disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è quello che risplendé
nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della
gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
Dio vi benedici
Trevor Eghagha