Apocalisse 20:1 Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che
aveva la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. Apocalisse
20:2 Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e
Satana, e lo legò per mille anni, Apocalisse 20:3 poi lo gettò
nell'abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse
più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni, dopo i quali
dovrà essere sciolto per poco tempo. Apocalisse 20:4 Poi vidi dei
troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di
giudicare; e vidi le anime di coloro che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e
che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano
preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro
tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Apocalisse
20:5 Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti
i mille anni. Questa è la prima risurrezione. Apocalisse
20:6 Beato e santo è colui che ha parte alla prima
risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi
saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille
anni.
Lasciamoci
completamente illuminare dalla propria comprensione della speranza
della nostra chiamata in Gesù Cristo. La preghiera è che siamo
pienamente riempiti da tutta la saggezza celeste, conoscendo la
speranza della nostra chiamata in Cristo e la nostra eredità in Lui,
negli anni a venire. Nella Capitolo XX del Libro
delle Rivelazioni, l'Apostolo Giovanni ci rivela un
importantissimo evento, che deve essere assimilato da tutti quelli
che proveranno la Gloria di Cristo nel Regno di Dio. Tale capitolo è
profondamente profetico, ma molto semplice da comprendere: difatti,
tutto ciò che dobbiamo fare è sederci ai piedi di Cristo, il
Maestro, che ci farà aprire bene le orecchie, ed ascoltare i sacri
misteri nascosti nel cuore di Dio. Gli eletti di Dio sono dotati di
Spirito, pertanto conoscono la fine sin dal principio e viceversa,
così che restino e non si smuovano dalla loro Fede in Dio e nelle
Sue promesse, rivolte a quelli che amano il Suo nome.
Questo messaggio
tratterà della prima resurrezione, chiamata comunemente il Regno del
millennio. Lo Spirito dice: “Santo e benedetto è colui il
quale parteciperà alla prima resurrezione, perché non conoscerà la
seconda morte e regnerà come sacerdote e re per mille anni, con
Cristo”. Quando lo Spirito usa gli aggettivi
benedetto e santo, riferendoSi a quelli che vivranno la
prima resurrezione, bisogna fermarsi ad ascoltare molto
attentamente, perché, come vedremo in seguito, se l'uomo non
partecipa alla prima resurrezione o all'esperienza del Regno del
millennio con Cristo, non ha affatto la vita. Scopriremo che anche
la vita degli uomini di questa epoca, non lo è affatto; è piuttosto
un insieme di tribolazioni, nella ricerca umana di vane illusioni,
che non esistono nella realtà.
Nel
proseguimento della lettura di questo articolo, mettiamo le nostre
vite ai piedi del Re, ricevendo umilmente la consapevolezza che far
ciò può salvare le nostre anime. L'umiltà equivale alla pazienza di
essere capaci di discernere nella maniera giusta le parole dello
Spirito, senza presumere di conoscerle tutte. Non conta quanto siamo
esperti della Bibbia, come non conta quanta conoscenza
abbiamo accumulato negli anni. Non conta ciò che è stato detto o
fatto in passato da colui che viene definito un grande uomo di Dio,
non dobbiamo neanche preoccuparci di quanto la maggior parte delle
persone pensa: bisogna soltanto ascoltare attentamente lo Spirito,
l'Unto dentro di noi, che ci insegnerà tutto.
L'ANGELO CHE
DISCENDE DAL CIELO
Fuori da Sion,
la bellezza della perfezione sta risplendendo, illuminando quelli
che vivono sotto la spessa copertura della morte. Questo fenomeno si
ripete da generazione a generazione, riguardando tutte le nazioni e
funge dalla rivelazione della verità derivato dalla profondità di
Dio, che illumina gli oscuri cuori degli uomini. Il Figlio di Dio,
che è anche l'angelo o messaggero di Dio, discende dal cielo per
distruggere le opere del diavolo, donandoci la vera divina
comprensione.
Nella Sua
capacità da angelo (messaggero o servo) di Dio in
Rivelazioni 20:1, Gesù
in Giovanni 6:38-40,
conferma di essere l'unico a discendere dal cielo, per fare la
volontà di Dio sulla terra.
Giovanni 6:38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la
mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Giovanni
6:39 È questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non
perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo
risusciti nell'ultimo giorno. Giovanni 6:40 Questa infatti è la
volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla
conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno»
Il significato
della parola -angelo- dagli scritti greci originali:
Aggelos ang'-el-os da aggelloō;
( portare il bene); un messaggero;
specialmente “un angelo”; ad implicazione un
pastore: -angelo, messaggero.
Dalla
definizione di -angelo-, comprendiamo che essa è
estesa al significato di -messaggero-, -pastore-,
-colui che porta il bene-. Dio vuole che
siamo consapevoli del fatto che un angelo non è un'alata creatura
fisica, come la religione e le favole ci hanno insegnato. Ma in
realtà, si tratta semplicemente di un messaggero o servo di Dio, la
cui Gloria è atta a realizzare la volontà di Dio, ad indicare che
vive soltanto in funzione di servirlo, agendo da corriere dei Suoi
pensieri, in Cielo ed in terra. Divulgando i profondi pensieri di
Dio, i Suoi angeli scacciano i morti che sono annientati dalla vita
di Dio, sulla terra, e rinforzano quelli che già dimorano sulle
vette dello Spirito ( i fratelli). Sono esecutori della Parola di
Dio.
Sotto il profilo
spirituale, gli angeli possono essere visti come creature alate che
utilizzano le proprie caratteristiche ed abilità celestiali, per
vivere liberamente sulle cime dei cieli, al di sopra di tutti i
poteri e principati di quest'epoca oscura. L'uomo mortale, che è
morto in un'errata identità, che lo lega ad una natura corrotta, è
paragonabile all'anima vittima della trappola di un cacciatore, in
modo tale da non poter vivere nella libertà dello Spirito.
Immaginate, a questo punto, un uccello in gabbia, ed alle sue
limitazioni se posto in paragone con un essere della sua specie che
vaga libero, avendo illimitate risorse a propria disposizione: ciò
dimostra una chiara distinzione tra i servi di Dio (angeli) e gli
uomini mortali della terra, legati ad una natura terrena.
Se possedete una
visione spirituale, discernerete le ali spirituali di Gesù, che
nonostante la Sua presenza in carne ed ossa sulla terra, operava nei
Cieli [Giovanni 3:13].
Operò come un angelo di Dio dall'Alto, non di questo mondo [Giovanni
8:23], il cui unico scopo era di fare la Sua volontà
(del Padre), che L'aveva mandato.
Giovanni 4:34 Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di
colui che mi ha mandato e di compiere l'opera sua.
Questo significa
che non aveva alcuna vita propria come uomo, ma per piacere al
Padre, eseguendo la Sua volontà sulla terra.
Giovanni 8:28 Quindi Gesù disse loro: «Quando avrete innalzato il
Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio
nulla da me stesso, ma dico queste cose come il Padre mi ha
insegnato. Giovanni 8:29 E colui che mi ha mandato è con me; il
Padre non mi ha lasciato solo, perché faccio continuamente le cose
che gli piacciono».
Tutte queste
confessioni di Gesù è ovvio che Egli è il messaggero di Dio, facendo
la Sua volontà sulla terra. Così, sappiamo che la volontà di Dio è
che:
1)OGNUNO
DOVREBBE VEDERE (COMPRENDERE) IL CELATO MISTERO DI CRISTO che è la
vera creazione di Dio,
2)CREDERCI,
3)E LASCIARSI
SALVARE DA ESSO [Giovanni 6:40].
Perciò, il
messaggero cerca principalmente di rivelare Cristo, a quelli che Dio
pone nelle Sue mani.
Quella vista
allegorica dell'angelo che discende dal Paradiso in
Rivelazioni 20:1, è un
continuo evento che avviene di generazione in generazione, mentre
Cristo discende per liberare i Suoi eletti dalle fauci della morte.
Tutto ciò non può essere compreso dagli uomini di quest'epoca, ad
eccezione di quelli che conoscono la verità, o in altre parole,
quelli cui è dato conoscere i misteri del Regno. Oggi, riconosciamo
Cristo dallo Spirito, testimoniamo l'opera di liberazione che sta
apportando alle nostre vite, ma il mondo (i sistemi religiosi
inclusi) non riescono a vederlo, perché attendono un Suo corpo
fisico e qualsiasi altra manifestazione fisica. Cristo è davvero
molto presente nello Spirito, e sta agendo tramite coloro i quali si
sono uniti in uno con Lui.
Quelli che
saranno liberati dalle grinfie della morte, grazie allo Spirito di
Cristo, diventeranno anche loro dei liberatori, o per così dire,
collaboratori di Cristo, compiendo le Sue stesse opere, che ancora
sta facendo. Pertanto, ora possiamo comprendere il significato di
queste Sue parole: “Se credete in me, compierete le Mie stesse
opere” [Giovanni 14:12].
In
Colossesi 1:25-29, Paolo
testimonia di esser stato chiamato a diventare ministro, per
eseguire la volontà di Dio, rivelando il mistero di Cristo, il
Figlio di Dio, a tutti gli uomini, affinché vedessero e credessero.
Colossesi 1:25 di cui sono stato fatto ministro, secondo
l'incarico che Dio mi ha affidato per voi, per presentare
compiutamente la parola di Dio, Colossesi 1:26 il mistero che fu
tenuto nascosto per le passate età e generazioni, ma che ora
è stato manifestato ai suoi santi, Colossesi 1:27 ai quali Dio ha
voluto far conoscere quali siano le ricchezze della gloria di
questo mistero fra i gentili, che è Cristo in voi,
speranza di gloria, Colossesi 1:28 che noi annunziamo, ammonendo
e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo
perfetto in Cristo Gesù; Colossesi 1:29 e per questo mi affatico
combattendo con la sua forza che opera in me con potenza.
Il significato
di -ministro- dagli scritti greci originali:
Diakonos dee ak'-an-os un addetto che è (generalmente)
un cameriere (al tavolo di un ristorante, o di altri
lavori umili); in maniera più specifica un insegnante
cristiano e pastore(tecnicamente un diacono o
diaconessa):- diacono, ministro, servo.
Dalle
definizioni di -angelo- e -ministro-, è
evidente che abbiano lo stesso significato. Era lo Spirito di Cristo
ad agire grandiosamente in Paolo, per fare la volontà di Dio, che
consiste nello svelare l'incorruttibile seme di Cristo in noi.
Alcuni tra noi, leggendo questo messaggio con occhi di
discernimento, riconosceranno lo stesso Spirito di Cristo disceso
dal Cielo, per fare la volontà di Dio all'interno delle nostre vite,
facendoci così ottenere la vera salvezza delle nostre anime.
Attraverso lo
Spirito, anche Elihu, il giovane saggio che visse ai tempi di
Giobbe, parlò degli immensi benefici, derivati dal prestare ascolto
al messaggero, molto prima dell'arrivo di Gesù sulla scena. Perciò,
se leggerete questo messaggio, comprenderete che ascoltare il
messaggero è l'unico modo per liberarsi dalle fauci della morte.
Giobbe 33:22 così la sua anima si avvicina alla fossa e la sua
vita a quelli che danno la morte (uomo che perisca). Giobbe
33:23 Ma se presso a lui vi è un angelo, un
interprete, uno solo fra mille, che mostri all'uomo il suo dovere.
Giobbe 33:24 Dio ha pietà di lui e dice:
"risparmialo dallo scendere nella fossa; ho trovato il riscatto
per lui". Giobbe 33:25 Allora la sua carne diventerà più
fresca che nella sua fanciullezza ed egli tornerà ai
giorni della sua giovinezza. Giobbe 33:26 Supplicherà Dio, troverà
grazia presso di lui e potrà contemplare il suo volto con giubilo,
perché Dio avrà ristabilito l'uomo nella sua giustizia.
Giobbe 33:27 Rivolgendosi alla gente dirà: "ho peccato e violato la
giustizia, e non sono stato punito come meritavo. Giobbe
33:28 Dio ha riscattato la mia anima, perché non scendesse
nella fossa e la mia vita può vedere la luce" Giobbe 33:29 Ecco,
Dio fa tutto questo due volte, tre volte con l'uomo, Giobbe 33:30
per scampare la sua anima dalla fossa e per illuminarlo
con la luce della vita.
Il angelo (Giobbe
33:23) viene così definito all'interno delle originali
trascrizioni ebraiche:
mal'âk
mal-awk'.
Da una radice inusata, che vuol dire agire da deputato;
un messaggero di Dio, cioé un angelo (anche un profeta,
sacerdote o insegnante):-ambasciatore, angelo, re,
messaggero.
Da
tali definizioni, si evince chiaramente ed assolutamente, che la
parola -angelo- usata in
Giobbe 33:23
e
la parola -angelo- usata in
Rivelazioni 20:1,
hanno il medesimo significato.
In
Giobbe 33,
guidato dallo Spirito dell’Eterno, Elihu rivela semplicemente
l'unica soluzione, che conduca l'uomo alla vita eterna. La parola -angelo-
usata in
Giobbe 33:23
descrive un intercessore tra Dio e l'uomo, che è l'unico capace di
liberare l'uomo dal potere della tomba, facendolo riconciliare di
nuovo con Dio, così che possa ancora vedere la ricca e vera vita
indissolubile; tale è il ministero che Cristo verrà ad esercitare,
in quelli che conosceranno la salvezza. Per raggiungere la vita, non
esiste altro modo che ascoltare il messaggero di Dio.
E'
davvero meraviglioso vedere che migliaia di anni prima della nascita
di Gesù, nostro Signore, lo Spirito di Cristo stava già
testimoniando la grande opera di liberazione e guarigione, che il
messaggero di Dio attuerà in quelli che Lo riceveranno. Posso
assicurarvi che, nonostante la maggior parte dei vecchi santi
profeti parlassero di questa grande salvezza, nessuno di loro
comprese a fondo tale mistero. Allora, sedetevi ed immaginate i
milioni di individui che sono periti sin dall'epoca di Elihu fino
all'arrivo di Gesù. Ma oggi abbiamo la Grazia di stare dinnanzi al
messaggero di Dio fra mille, e ricevere la redenzione, facendo sì
che le nostre anime si elevino dall'orribile e distruttiva fossa,
fino all'intensa luce del Signore, in cui non esisterà più alcuna
traccia di tenebre e morte.
Dio ha amato così tanto il mondo, da averci donato il Suo
messaggero, così che tutti quelli che crederanno in Lui, non saranno
consumati dal potere della morte, ma avranno la vita in abbondanza.
Per questa ragione, il Padre dice: “AscoltateLo”.
Prima di proseguire, voglio chiarire che Elihu ha chiamato l’angelo
ovvero messaggero , uno fra mille, che come vedremo in seguito, è il
numero simbolico, che si riferisce al giorno or reame del Signore,
sinonimo del Suo Regno e il millennio. A significare che Cristo, il
messaggero di Dio, si discende dal Reame o Regno di Dio, al fine
d'istruire l'uomo sulla via che conduce alla vita, riconciliandolo
con Dio.
LA
CHIAVE DELL’ABBISO E LA GRANDE CATENA
Il
messaggero dal Cielo, che abbiamo stabilito trattarsi di Gesù, in
veste di servo, rivelandosi dal Cielo per distruggere le opere del
diavolo, principe della morte, libererà i prigionieri della morte
stessa. Lo farà, catturando e gettando il diavolo nell’abisso,
affinché lo sparisca definitivamente dalle nostre vite. Il Mondo
come sappiamo è dominato dal potere del maligno, il messaggero di
Dio, è giunto a noi per liberarci, dandoci in tal modo, la
compressione.
1Giovanni 5:19 Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo
giace nel maligno. 1Giovanni 5:20 Ma noi sappiamo che il Figlio
di Dio è venuto (è Disceso) e ci ha dato intendimento, affinché
conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo
Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna.
La
chiave dell’abisso della ignoranza e morte e la grande catena sono
nelle mani del messaggero (Cristo), non è altro che la saggezza
celeste e la comprensione che rivela la verità in quest'ora.
Si tratta della stessa verità che ci libera dal dominio del diavolo,
come dice Gesù: “Conoscerai la verità e ti renderà libero”.
La verità, come abbiamo appurato, è la rivelazione della nostra vera
origine nell'invisibile, incorruttibile ed immortale Dio. Siamo
cioè, parte integrante del corpo di Dio e del Tempio (Cristo);
questa è la verità. Cristo è il vero Dio e vita eterna, e
siamo nati da quel corpo, ma abbiamo in qualche modo perso la
consapevolezza di questa verità, soffrendo enormemente per questo.
Paolo dice che la pienezza di Dio dimora nel corpo di Cristo,
essendo la vera espressione del Dio invisibile ed incorruttibile, e
siamo chiamati a condividere la Sua natura divina [Colossesi
2:9-10].
In
risposta alla domanda di Gesù: “ché dicono gli uomini che lo
sono?”, Pietro Gli rispose: “Tu sei Cristo, il Figlio
del Dio vivente”, pertanto Gesù gli rispose: “Carne e
sangue (sapienza umana) non ti ha rivelato ciò, bensì Mio Padre, che
è in Cielo”. Questo significa che la saggezza e comprensione
dell'uomo, non sono consapevoli di tale sacro mistero; l'unico a
conoscerlo è il Padre, che è nei Cieli.
Matteo 16:16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente». Matteo 16:17 E Gesù, rispondendo, gli
disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne
né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è
nei cieli. Matteo 16:18 Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e
sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte
dell'inferno non la potranno vincere. Matteo 16:19 Ed io ti
darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai
legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai
sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Gesù Cristo confermerà poi che questa sacra rivelazione è la vera
fondazione della chiesa, ossia Lui, il Suo stesso corpo; è la chiave
che libera i prigionieri ed apre le porte al Regno di Dio; è anche
la grande chiave, grazie alla quale il diavolo è bandito e scacciato
per sempre dalle nostre vite. Con questa divina illuminazione, i
poteri infernali, la morte inclusa, saranno sterminati ed ogni opera
malvagia compiuta dal diavolo non toccherà mai più le nostre vite.
La
rivelazione che Pietro ricevette dal Padre, è la stessa che il
messaggero disceso dal Cielo, trasmette a quelli che erediteranno la
vera salvezza. E' questa rivelazione della divinità in noi, ci
garantisce l'accesso al meraviglioso Regno di Dio, e chiude l’abisso
ovvero la fonte infinità di iniquità nei cuori degli uomini a causa
da una natura corrotta.
La
fossa senza fondo può essere definita come l'infinita risorsa di
malvagità, che nasce dai cuori degli uomini che vivono secondo la
carne. Vivere in questo modo, apre un'infinita fonte di malvagità,
perché l'uomo si è lasciato corrompere da una natura lussuriosa.
Gesù fa riferimento all'infinita fonte di malvagità che nasce nel
cuore degli uomini, quando afferma che è proprio quello che
contamina la coscienza umana.
Marco 7:20 Disse ancora: «Ciò che esce dall'uomo, quello lo
contamina. Marco 7:21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli
uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi,
Marco 7:22 furti, cupidigie, malizie, frodi, insolenza, invidia,
bestemmia, orgoglio, stoltezza. Marco 7:23 Tutte queste cose
malvagie escono dal di dentro dell'uomo e lo contaminano».
Dio non condanna l'uomo e non gli rifiuta nulla. E' la coscienza
contaminata derivata dalla natura corrotta, che oltre a corrompere,
allontana l'uomo dalla presenza del Padre. Il diavolo, accusatore
dei fratelli, agisce sulla coscienza dell'uomo, accusandolo giorno e
notte dinnanzi a Dio, facendogli così perdere la baldanza ad
accedere alla presenza del Padre, che corrisponde ad ereditare il
deserto spirituale dell'incredulità, del dolore e dispiacere: questo
è l'ambiente spirituale del mondo di oggi. Questo è lo stato
dell'uomo mortale, che vive ignorando la verità, perendo
costantemente nella propria e sbagliata identità di carne e sangue.
Cristo, il Figlio di Dio non pecca, perché è nato da Dio e possiede
la stessa natura incorruttibile del Padre. Gli uomini di questa
epoca, che sappiamo essere dei peccatori, sono semplicemente figli
del diavolo, il che vuol dire che nel loro stato carnale,
costituiscono soltanto il prodotto delle menzogne. Solo attraverso
la rivelazione del vero incorruttibile seme di Dio, possiamo
cancellare la peccatrice natura di carne e sangue. La rivelazione
del seme di Dio in noi, rappresenta ciò che il Figlio di Dio, in
qualità di messaggero, manifestò per liberarci, cioè distruggere le
opere del diavolo, che come sappiamo, è peccato e morte.
1Giovanni 3:8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il
diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il
Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. 1Giovanni 3:9
Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio
dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio.
La
rivelazione della nostra vera sostanza divina ed origine in Dio è la
chiave e catena che ci libera da una natura peccatrice e corrotta
e da una coscienza contaminata, dandoci pertanto accesso alla nostra
vera ed incorruttibile eredità nei Cieli, e dominio in quanto figli
del Dio vivente. Ricordate, che risvegliarci alla conoscenza del
nostro Cristo interiore equivale all'unica via di fuga dalla
corruzione, che è il mondo, proprio come Pietro ha scritto in
2Pietro 1:1-4.
2Pietro 1:2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di
Dio e di Gesù, nostro Signore. 2Pietro 1:3 Poiché la sua
divina potenza ci ha donato tutte le cose che
appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della
conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua
gloria e virtù, 2Pietro 1:4 attraverso le quali ci sono donate le
preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse
diventiate partecipi della natura divina, dopo essere
fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della
concupiscenza.
Se
riusciamo a comprendere che siamo esseri invisibili e spiriti,
esattamente come nostro Padre, e che il nostro regno è puramente
spirituale, ci sveglieremo in una nuova vita gloriosa, libera dal
potere della lussuria, peccato e morte. Solo grazie al risveglio
nella rivelazione interiore di Cristo possiamo cantare: “Oh
morte, dov'è il tuo morso? Oh tomba, dov'è la tua vittoria?”
Queste sono la chiave e la catena che si trovano nelle mani del
messaggero di Dio, in quest'ora.
Noi dobbiamo pazientemente consentire alla chiave ed alla catena di
agire nelle nostre vite, non conta quanto appaia mostruoso il drago
nelle nostre vite, sarà a breve bandito e scacciato via per sempre.
Non conta quanto senza speranza ed infinitamente corrotti e carnali
pensiamo di essere, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è pazientare e
crescere quotidianamente nella conoscenza della nostra divinità
interiore: un passo alla volta e certamente, il giusto Signore e Dio
della pace, metterà Satana sotto i Suoi piedi.
Romani 16:20 Ora il Dio della pace schiaccerà presto Satana sotto i
vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia
con voi. Amen.
COMPRENDERE L'INGANNO DEL DIAVOLO
L'Apostolo Giovanni dice che il diavolo, il serpente, il drago e
Satana fu incatenato e gettato nella fonda senza fondo, dove non
potrà più ingannare le nazioni per un millennio.
Qualcuno è tentato dal riflettere e comprendere il vero inganno del
diavolo. In realtà, si tratta dell'origine di tutti i problemi
dell'uomo di oggi. L'inganno è semplicemente l'erronea saggezza di
quest'epoca, che ritrae l'uomo come un'entità separata da Dio. Causa
l'erezione di un immaginario muro di separazione da Dio, nelle menti
e cuori degli uomini, così che possano essere estraniati totalmente
dall'unica vita che c'è.
Se
l'uomo non riesce a confessare come Gesù, che: “Il Padre ed Io
siamo una cosa sola”, vuol dire che la sua comprensione è
stata offuscata da Satana [2Corinzi
4:3-4];
sta camminando nell'inganno del diavolo. Perciò, possiamo
semplicemente dire che l'assenza della coscienza di Cristo, che
dice: “Il Padre ed Io siamo una cosa sola”, è in
realtà il frutto dell'inganno del diavolo, e resta la fonte delle
tribolazioni dell'uomo nel mondo presente. La nostra coscienza di
essere come l'incorruttibile ed immortale Figlio di Dio, nel seno
del Padre, è ciò che ci farà fiorire, proprio come il Giardino di
Eden, dove il maligno non potrà toccarci. Ma d'altro canto,
l'inganno del diavolo che dice: “Il Padre ed Io siamo due
entità differenti”, porta l'uomo a diventare come un luogo
desertico ed arido, in cui non c'è vita, perché l'uomo si allontana
da Dio, la vera fontana delle acque viventi [Geremia
17:13].
Nella trasgressione di Adamo, quando Dio gli chiese: “Chi ti
ha detto che sei nudo?”, intendeva chiedergli in realtà: “Chi
ti ha ingannato e ti ha strappato la conoscenza della nostra unità?”.
Fino a quando l'uomo resterà preda dell'inganno del diavolo, morirà
lontano dall'unica fonte nell'universo.
Ancora oggi, Dio sta chiedendo all'uomo: “Chi ti ha ingannato,
allontanandoti dalla fonte?”, per tale motivo, manda il Suo
messaggero a bandire l'influenza del diavolo dall'uomo, liberandolo
così dall'inganno, in modo tale da poter stare di nuovo dinnanzi al
Signore, nel Suo giorno. Da
Giovanni 14:20,
si evince che Cristo, il messaggero è qui per riportarci a quel
giorno perfetto (millennio), quando ci risveglieremo dalla morte e
diventeremo coscientemente consapevoli di essere una sola cosa con
il Padre.
Giovanni 14:20 In quel giorno (Il millennio o il giorno
del Signore) conoscerete che io sono nel Padre mio, e
che voi siete in me ed io in voi.
Qualsiasi Spirito che non confessi che Gesù Cristo (Consapevolezza
che dice: “Il Padre ed Io siamo una cosa sola)è
venuto nella carne è lo Spirito dell'ingannatore o l'anti-Cristo [1Giovanni
4:1-6];
è anche il diavolo, il drago, Satana, ecc. Lo Spirito
dell'ingannatore è lo stesso che agisce nei sistemi religiosi ed in
ogni sfera dell'umanità, in quanto si oppone alla sacra conoscenza
di Cristo. Vi basta solo uscire fuori con la rivelazione di questo
mistero, e vedere cosa gli uomini vi faranno; dite ai vostri
fratelli religiosi o agli amici di questa rivelazione, pensando di
essere stati ingannati ed indottrinati dal diavolo, li digiuneranno
per voi. Lo Spirito dell'ingannatore è lo stesso che si presentò
dinnanzi a Gesù, durante i giorni del Suo ministero, ed è ancora
molto presente nel mondo.
Giovanni 10:30 Io e il Padre siamo uno». Giovanni 10:31 Perciò i
Giudei raccolsero di nuovo delle pietre a per lapidarlo.
Giovanni 10:36 voi dite che colui, che il Padre ha santificato e ha
mandato nel mondo, bestemmia, perché ha detto: "Io sono il Figlio di
Dio"? Giovanni 10:37 Se non faccio le opere del Padre mio, non
credetemi, Giovanni 10:38 ma se le faccio, anche se non
credete a me, credete almeno alle opere, affinché
conosciate e crediate che il Padre è in me e io in lui». Giovanni
10:39 Perciò essi cercavano nuovamente di prenderlo, ma egli sfuggì
dalle loro mani.
Naturalmente, oggi sappiamo che l'ingannatore o anti-Cristo non
viene dal Medio Oriente, ma si tratta di ciò che si oppone alla
conoscenza di Cristo, ossia ciò che opera attraverso la saggezza
oscura di questo mondo. Noi, che conosciamo la verità, siamo
ammoniti a rigettare l'inganno ed iniziare a camminare nella verità,
nella luce che in questo momento stiamo ricevendo. Siamo chiamati ad
abbattere gli alti concetti degli uomini, che cercano di esaltarsi
contro la semplice conoscenza di Cristo. In questo consiste la
nostra battaglia: mantenere tale conoscenza, custodendola
gelosamente nel bel mezzo di questo mondo tenebroso ed ignorante.
Siamo chiamati a riconoscere da soli, il modo in cui ci conosce il
Padre, ossia che siamo tutti un unico, indivisibile ed eterno corpo
in Dio, ogni altra credenza è solo il frutto dell'inganno del
diavolo.
DECAPITATI PER LA TESTIMONIANZA DI CRISTO
Durante i mille anni in cui il diavolo venne bandito e gettato nella
fossa senza fine, dove fu segregato, Giovanni vide le anime dei
fedeli testimoni di Cristo risorgere dalla morte, per vivere e
regnare con Lui. Inoltre, in seguito, Giovanni sostiene che quelle
erano le anime degli uomini, che erano stati decapitati per la
testimonianza di Cristo, che avevano rifiutato di venerare la bestia
e la sua immagine, ed anche il suo marchio. Sono gli unici degni di
dominare e regnare in Cristo nel millennio, hanno ricevuto la
testimonianza ed obbedito alle parole del Padre, rigettando la
menzogna del diavolo ed unendosi con la verità.
Quella della bestia è la vera immagine in cui l'uomo mortale di
questo oscuro mondo vive, come conseguenza dell'inganno. Un uomo può
vivere nell'immagine celestiale e spirituale di Dio Padre o
camminare secondo la menzogna, abbracciando l'immagine carnale della
bestia. Ma cos'è la bestia? La Bibbia la definisce
precisamente in
Genesi 3:1.
Genesi 3:1 Ora il serpente era il più astuto di tutte le fiere
dei campi che l'Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: «Ha
DIO veramente detto: "Non mangiate di tutti gli alberi del
giardino"?».
Abbiamo già fatto riferimento a quel vecchio ed antico serpente,
come alla bestia più astuta della terra. E' sempre lui, infatti, a
tentare Eva, tramite i suoi discorsi sulla vana Gloria di questo
esteriore mondo materiale, e fa perdere ad Adamo ed Eva ogni
conoscenza della loro eredità nell'eterno ed invisibile Regno di
Dio. Quando Adamo regnava nella Gloria, viveva al tempo stesso ad
immagine spirituale e incorruttibile di Dio, suo Padre, ma con la
trasgressione, lo scenario cambiò totalmente. In tale frangente,
infatti, Adamo sostituì la Gloria di Dio (immagine) con quella della
subdola bestia, chiamato serpente, diavolo, ecc.
Romani 1:22 Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti,
Romani 1:23 e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in
un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di
uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.
In
Romani 1:22-23,
vediamo una tendenza di tutti gli uomini di oggi, ad impegnarsi
fortemente ad guadagnare il mondo e le sue illusorie glorie; così,
perdono il loro stato celestiale in Dio e di conseguenza, il posto
nel Suo Regno. Da allora in poi, Adamo ebbe impresso su di sé il
vero marchio della bestia, diventando così adoratore di un dio
materiale ed eterno (se stesso), altrimenti conosciuto come il dio
di questo mondo (io).
La
carne e il sangue che rappresentano la coscienza materiale dell'uomo
mortale, sono semplicemente il frutto dell'unione dell'uomo con il
serpente della polvere (mente carnale). In quest'unione abominevole,
la testa dell'uomo (mente), diventa quella del serpente (mente
carnale). Perciò, la saggezza dell'uomo diviene quella di Satana,
sapienza che è totalmente ignorante delle cose di Dio, ma vede e
conosce le cose solo tramite gli istinti naturali umani. Fino a
quando l'uomo si lascerà guidare dagli istinti bestiali, sarà
condotto verso quell'infinita e tortuosa strada, diretta all'inferno
e alla morte. In tale stato, l'uomo percepisce se stesso in quanto
avversario di Dio, incapace di sottostare alla Sua legge spirituale.
Tutti gli uomini sono bugiardi [Salmi
116:11]
e falsi testimoni [Proverbi
19:5],
in virtù del fatto che vivono secondo la mente carnale, che nega il
Figlio di Dio interiore, e loda la nostra esteriore identità della
carne. Se ogni uomo riceve la rivelazione della verità interiore
(Cristo) e desidera di condividere ancora una volta, la Sua Gloria
nel perfetto giorno del Signore, deve perdere la sua testa terrena,
seguendo la Parola, iniziando a vivere secondo la mente di Cristo.
Ecco dunque perché Gesù dice che dobbiamo perdere la nostra vita
(mente o testa), che ci lega ad una falsa identità esteriore, per
guadagnare il Suo eterno Regno. Se decidiamo di regnare con Cristo,
nella Gloria del Padre, dobbiamo distaccarci dal mondo esteriore e
cominciare a vivere secondo lo Spirito.
Luca 9:23 Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Luca
9:24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi
perderà la sua vita per causa mia, la salverà. Luca 9:25 Che giova
infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi rovina se
stesso e va in perdizione?
Perdere la nostra mente (il serpente o la mente carnale), causa una
totale perdita della vita, che avevamo una volta in questo mondo.
Quella personalità che abbiamo ottenuto dai nostri genitori naturali
e dalla saggezza di questo mondo non conduce a nulla, così che il
vero creazione di Dio altrimenti conosciuto come il nuovo creazione
interiore, venga fuori. Per questo motivo, siamo ammoniti a
trasformare le nostre menti da quelle del vecchio e corrotto uomo
carnale, in quella del nuovo uomo ad immagine di Dio. Così agendo,
il mondo esteriore che una volta tanto stimavamo, si dissolverà,
diventando come una parabola, al di là della quale emergerà un nuovo
Regno glorioso, e noi diventeremo sempre più coscientemente
consapevoli delle nostre illimitate benedizioni in Gesù Cristo, il
Figlio di Dio.
Gli occhi del naturale uomo della carne di questo mondo, non possono
percepire le cose che Dio ha liberamente donato a chi ama il Suo
nome; a farlo sono quelli che si pongono nella mente spirituale di
Cristo, la vedono e ci entrano. Come abbiamo letto nella lettera di
Paolo ai Corinzi, le cose che riguardano Dio si conoscono solo
attraverso Dio, e non attraverso l'uomo.
1Corinzi 2:9 Ma come sta scritto: «Le cose che occhio non ha visto e
che orecchio non ha udito e che non sono salite in
cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che
lo amano». 1Corinzi 2:10 Dio però le ha rivelate a noi per
mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche
le profondità di Dio. 1Corinzi 2:11 Chi tra gli uomini, infatti
conosce le cose dell'uomo, se non lo spirito dell'uomo che è
in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito
di Dio.
Se
ognuno cercasse pertanto di vedere il perfetto giorno del Signore
(millennio), dovrà abbandonare la propria mente, ponendosi in quella
di Cristo, perché nessuna carnalità (la bestia) conosce il percorso
per la Gloria, e nemmeno ha intenzione di entrarvi. Dobbiamo
rammentare ogni giorno, che la vecchia vita che vivevamo
nell'ignoranza è indegna e non merita altro che la morte sulla
croce; soltanto se lasceremo andare la vecchia vita, potremo
ereditare quella nuova in Cristo.
REGNARE IN CRISTO NEL MILLENNIO
La
Grazia di Dio, capace di salvare l'umanità, si è manifestata a noi,
attraverso il messaggero disceso dai Cieli, insegnandoci a
riconoscere la nostra vera sostanza ed origine in Dio, e inoltre di
rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze di questa oscura
epoca. Siamo chiamati ad esercitarci nella vera natura di nostro
Padre, conformandoci alla nostra originale immagine celeste, che
abbiamo sin dal principio, ed attendere pazientemente l'arrivo del
nuovo giorno in Cristo.
Questo nuovo giorno (il millennio), ci condurrà ad una nuova realtà
sconosciuta all'uomo, si tratta del giorno perfetto del Signore, in
cui non esiste alcuna traccia di oscurità, in cui la morte, il
dispiacere ed ogni forma immaginabile di male sono banditi. E' il
giorno in cui l'uomo si risveglierà nell'immagine della bellezza di
Dio [Salmo
17:15];
dove ogni muro di separazione della mente sarà abolito, e l'uomo
diventerà consapevole di essere una cosa sola con il Padre ed
inseparabile da Lui. In questa grande consapevolezza, la divinità e
santità vengono ristorate nell'uomo, che potrà così vivere nel
potere e nella Gloria di Dio [Salmo
8:4-9].
I
mille anni rappresentano un Regno spirituale o coscienza di pace
totale, dominio e vittoria per quelli che ricevono il messaggio
della verità dal messaggero di Dio, e la custodiscono.
Non si tratta però di mille anni in senso letterale, come
l'intendiamo noi oggi; è bensì, una cifra simbolica che indica il
perfetto ed eterno giorno del Signore. Chiunque che si avanza nel
Regno eterno di Dio, deve essere consapevolmente che nel reame di
Dio non ci sono tempo né spazio, con Dio un giorno può essere mille
anni, e mille anni può essere un giorno. Il libro dell’apocalisse si
usa dei numeri come simboli per quelli capaci di conoscere i
pensieri di Dio.
2Pietro 3:8 Ora, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: che
per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un
giorno.
A
questo punto, qualcuno potrebbe citare la Bibbia con:
“quando i mille anni termineranno....”. Sì, in
effetti, termineranno, come avvenne per Adamo dopo la sua
trasgressione; termineranno se non si custodisce la conoscenza della
verità, dopo aver ricevuto la liberazione dalla menzogna.
A
questo punto, sorge spontanea la domanda che segue: “Ciò vuol
dunque dire che Adamo era nel millennio?” Sì, il suo
glorioso Regno e dominio sono rappresentati dallo stato nel Giardino
di Eden, cioè una coscienza di assoluta completezza e pace; dominava
e regnava in e come il Figlio (Cristo), detentore del dominio e
della Gloria, come viene descritto in (Genesi
1:26).
Adamo era vivo nella Gloria di Dio, finché restò ancorato
all'immagine spirituale di Dio. In quello stato celeste, il diavolo
non poteva influenzarlo; non esisteva il dolore, il dispiacere o
alcuna forma di coscienza peccatrice. Tutto ciò terminò con la Sua
trasgressione contro Dio, proiettandosi verso l'immagine di carne e
sangue. Adamo trasgredì e morì, diventando vittima dell'influenza
delle immaginarie forze delle tenebre, che agirono sulla sua
contaminata coscienza. Fino a quando resterà in quello stato
derivata dalla falsità, non vedrà mai il perfetto giorno del
Signore.
Nella parabola di Gesù del banchetto di nozze in [Matteo
22:11-13],
menzionò l'uomo che era entrato nella sala senza indossare la veste
nuziale. L’uomo stato cacciata fuori nell'esteriore oscurità, in cui
dominano l'incredulità e l'angoscia dell'anima. La parabola in
questione si riferisce a quelli che vedano il perfetto giorno del
Signore e provano la Sua bontà, ma non custodiscano il proprio stato
celeste. Fino a quando l'uomo si mantiene nella verità, lontano
dalla corruzione di questo mondo esteriore, il diavolo non potrà
toccarlo di nuovo; i mille anni avranno fine solo se l'uomo torna
alla sua follia, perdendo la sua immagine celeste.
Gesù, il secondo Adamo, conosceva e rispettava il giorno del Signore
(il millennio), per tale ragione poté manifestare il Padre al mondo.
Poté confessare che il principe di questo mondo non poteva in alcun
modo influenzarlo, ad indicare che in Lui non era presente alcuna
traccia di carnalità e di materialismo: ma aveva solo una pura
coscienza spirituale. Camminava come nessun altro, essendo frutto
del mondo di Dio. Promise che tutti quelli che avrebbero seguito la
Sua Parola, entreranno nel soprannaturale e benedetto Regno, in cui
tutto è possibile, in quanto sapranno di essere una cosa sola con
Dio, confermando le seguenti parole di Gesù: “Con Dio tutto è
possibile”.
Tutti quelli che si appoggiano pazientemente alla verità, camminando
in un amore perfetto per gli altri fratelli, accrescendo la
consapevolezza del Cristo interiore, saranno esaltati durante il
giorno della loro visita. Passeranno dalla collina di letame
dell'umanità (rifiuti e vanità) e fatti sedere accanto ai re (altri
fratelli in Cristo), nei luoghi celesti in Cristo, molto al di sopra
di tutti i principati e poteri di quest'epoca oscura, dove
eserciteranno la divinità, dominando sull'eterno trono del Padre.
Giobbe 36:7 Non distoglie i suoi occhi dai giusti, ma li fa sedere
per sempre con i re sul trono; così sono messi in alto.
Salmi 113:7 Egli rialza il misero dalla polvere e solleva il
bisognoso dalla spazzatura, Salmi 113:8 per farlo sedere coi
principi, coi principi del suo popolo.
Quelli che patiranno contraddizione ed afflizione in merito a questa
rivelazione, ma le sopporteranno pazientemente con Dio, regneranno
con Lui, il giorno in cui sarà glorificato nei Santi.
2Timoteo 2:11 Questa parola è fedele, perché se siamo morti
con lui, con lui pure vivremo; 2Timoteo 2:12 se
perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo
rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà.
Ciò vuol dire che non dovremmo mai scoraggiarci, ma tener presente
che quel giorno sta per giungere fino a noi. Dio desidera
consegnarci il Suo Regno, in cui potremo accedere per poter godere
liberamente della totalità della Sua Gloria; tutto quello che
contraddice questa realtà, appartiene al diavolo.
Se
ci aggrappiamo alla Sua Parola, confessandolo (Cristo interiore)
dinnanzi agli uomini, le cui menti sono ancorate a questo mondo ed
alla sua vana Gloria, saremo in compagnia degli angeli e messaggeri
accanto a Cristo nel millennio, quando saranno rivelati al mondo
intero. E così, come ha promesso il Signore, non saremo toccati
dalla seconda morte.
2Tessalonicesi 1:7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi,
quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli
della sua potenza, 2Tessalonicesi 1:8 in un fuoco fiammeggiante, per
far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non
ubbidiscono all'evangelo del Signor nostro Gesù Cristo.
2Tessalonicesi 1:9 Questi saranno puniti con la distruzione
eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della
sua potenza, 2Tessalonicesi 1:10 quando egli verrà, in quel giorno,
per essere glorificato nei suoi santi, per essere ammirato in mezzo
a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di
voi è stata creduta.
Se
analizzate bene la lettera di Paolo [2Tessalonicesi
1:7-10],
egli scrive del riposo e della Gloria che attende tutti quelli che
hanno obbedito al messaggio, del messaggero che li ha liberati. Qui
si evince che Paolo era entrato nel riposo e nella Gloria di Dio,
aspettandosi che i suoi obbedienti figli di Dio, abbracciassero Dio
al momento stabilito, quando sarebbero entrati nel giorno del
Signore. Gli obbedienti alla Parola sono gli unici che
manifesteranno la Gloria ed il potere del Signore a tutto il mondo,
perché il Signore sarà glorificato NEI Suoi fedeli. La Sua
manifestazione è una grande gioia e delizia per quelli che Gli
obbediscono, perché li svegliano in Lui, e diventano partecipante e
coeredi della Sua gloria. Invece, d’altro lato la Sua manifestazione
si inflitta ira e grande tribolazione a quelli che non obbediscono
alla Parola, perché attraverseranno per la seconda morte.
Dio è un fuoco consumante; un incendio consuma tutto ciò che
incontra sul proprio cammino, come ben sappiamo. La Sua
manifestazione attraverso Cristo si giudica il principe di questo
mondo, che è non altro che l’identità carnale che cerca di
innalzarsi sopra di tutti chiamato Dio. L'estremo splendore della
Sua apparizione tramite i Suoi Santi, è la stessa cosa che
giudicherà il mondo del peccato. Il Suo apparire indica ira e
tormento per quelli che si aggrappano alla falsità e rifiutano la
chiamata ad entrare in Cristo. Quando l'uomo appare dinnanzi a Dio,
resta eternamente dinnanzi al trono del Suo Giudizio e non troverà
pace, finché non sarà d'accordo con Lui. L'inarrestabile
consumazione della carne e del sangue e di ogni forma di
incredulità, corrisponde alla seconda morte. Quelli che rifiutano
d'identificarsi con la morte di Gesù Cristo, nostro Signore,
passeranno attraverso la seconda morte. Tale forma di giudizio è
terribile, perché non vi si può sfuggire, perciò dobbiamo obbedire
alla Parola e confidare in Cristo. Alcuni fratelli hanno già chiesto
un messaggio completo sulla seconda morte ed il lago infuocato, e
credo che se Dio vorrà, tratterà l'argomento al più presto.
Fratelli, risvegliamoci all'amore ed alla giustizia, risvegliamoci
nella realtà che siamo membra dell'unico e solo corpo che esisterà
per l'eternità, altrimenti conosciuto come l'unico vero Dio e vita
eterna. E' giunto il momento di vivere e godere totalmente della
Gloria di Dio, dato liberamente tramite il Figlio.
Amen
Trevor Eghagha