LA
QUINTA TROMBA: ACQUISIRE E MANTENERE LA COSCIENZA DI CRISTO
[Genesi
3:6-11] Chi ti ha ingannato? Chi ti ha detto che sei nudo? Chi ti ha
detto che non sei degno della Mia Gloria? Chi ti ha detto che sei
soltanto una creatura mortale? Chi ti ha detto che sei un peccatore?
Chi ti ha detto che hai bisogno della religione e delle tradizioni
umane per giustificarti dinnanzi alla santa presenza dio Dio?
Tale è il senso celato all'interno della domanda che Dio pose ad
Adamo, quando disse di essere nudo e si nascose dalla voce e
presenza di Dio, coprendosi con le foglie di fico. Il senso della
nudità è la conseguenza dell'apertura dell'infinita fonte della
consapevolezza del se stesso e della coscienza materiale in Adamo,
che ha oscurato fino ad oggi, la sua comprensione e la sua vera
natura in relazione a quella divina. Il sentirsi indegno ed il
completo contrasto con la natura del Dio vivente, porta Adamo ad
allontanarsi sempre di più dalla presenza del Dio vivente, ed a
recarsi nei luoghi più oscuri della terra, che oggi costituiscono il
mondo.
Un
evento conduce ad un altro: Adamo comincia il suo percorso di
decadenza, ricevendo la menzogna dal serpente strisciante, per poi
perdere la conoscenza e la sua protezione di luce, altrimenti
conosciuta come giustizia dei Santi. [Salmo
132:9, Rivelazioni 19.8]. (Nota: la parola bianca nel
Libro delle Rivelazioni viene di solito tradotta come -luce-
o -bianco radioso- (-leukos- o -lampros-
in Greco). Pertanto, alternerò costantemente queste parole
all'interno dell'articolo). Poi, venne allontanato definitivamente
dalla presenza di Dio, cioè dal Giardino di Eden (in cui è situato
il Paradiso di Dio), per entrare nell'inferno, in cui regnano
sovrani il tormento, la distruzione e la morte [Salmo 9:8].
Nella discesa dalla Gloria, lo spirituale ventre dell'uomo è chiuso
(Eva), così che non possa mai “partorire” gli attributi della
perfetta immagine spirituale che aveva con Dio al principio [Genesi
3:15]. Perse l'abilità di produrre i frutti dello Spirito [coraggio,
Fede, pace, gioia, pazienza, speranza, infinita pazienza, ecc.], che
rappresentano il rigoglioso stato del giardino di Adamo, nella
Gloria di Dio [Genesi 3:3:17-18]. Continua a vivere in
un perpetuo stato di retrocessione dalla sua vera invisibile ed
incorruttibile immagine gloriosa, a somiglianza di Dio Padre, fino a
quella dell'uomo mortale, che è in realtà come la bestia che perisce
[Genesi 3:19]. Nella trasgressione di Adamo, l'uomo è
costantemente trascinato in basso, nella tomba, accompagnato dai
canti che intonano: “polvere sei, polvere ritornerai”.
RECLAMARE LA NOSTRA VESTE DI LUCE (COSCIENZA DI CRISTO)
Le
vesti di luce si possono definire come la cosciente consapevolezza
della nostra vera immortale ed incorruttibile io interiore,
che costituisce una cosa sola ed è inseparabile dal Dio vivente. Si
tratta della coscienza di Cristo, in quanto sappiamo di essere figli
del Dio vivente, che è prima e al di sopra di tutto. La coscienza è
il potere dei Santi dell'Alfa e dell'Omega, tramite il quale ogni
cosa in Cielo ed in terra viene creata e sostenuta. Tutto ciò di cui
abbiamo bisogno per il nostro benessere e pienezza in Dio è
riscoprire e custodire questa copertura di luce (verità). Ecco il
motivo per il quale Gesù disse: “Quel giorno saprete che siete
in me, e Io sono in Dio”[Giovanni 14:20];
questa è la copertura o coscienza che Dio vuole ristorare in noi.
Non più le foglie di fico che rappresentano le ipocrite credenze ed
invenzioni dell'uomo, perché gettano soltanto gli uomini sempre più
in basso, nelle profondità della fossa dell'ignoranza e distruzione.
In tale cosciente consapevolezza, la pace scorre abbondantemente
proprio come i fiumi, in quanto l'uomo è ora in perfetta armonia con
il creato di Dio; è un regno di perfetta quiete, dove paure e
offese vengono afferrate, visto che saremo al di sopra del principio
e della fine.
Giobbe 5:19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore, e in sette,
il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla
morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 21 Sarai sottratto
al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 22
In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della
terra; 23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli
animali dei campi saranno con te in pace. 24 Saprai al sicuro la
tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca
nulla. 25 Saprai che la tua discendenza moltiplica, che i tuoi
rampolli crescono come l'erba dei campi.
In
questa sacra consapevolezza, non ci saranno più ferite a spingervi
verso il basso, neanche gli uomini potranno più ferirvi o portarvi
via il lavoro, perché non potrà toccare il Figlio del Dio vivente,
che è prima ed al di sopra di tutto. Ogni traccia di complesso
d'inferiorità e senso di vuoto spariranno, perché saremo consapevoli
di essere Lui, che ha creato ogni cosa, regna su tutto ed eredita
ogni cosa. Gli uomini possono ferirci quando non siamo consapevoli
della nostra vera identità, in breve, quando non “indossiamo” il
Figlio di Dio. Se vi atterrete al luogo della totale consapevolezza,
sarete davvero Lui, che regna su tutto ed eredita tutte le cose, e
nessun uomo sarà capace di sottrarvi la vostra gioia.
Perdere la copertura di luce corrisponde semplicemente a perdere
questa sacra e cosciente consapevolezza di noi stessi nel Figlio,
indossando delle vesti fatte di carne che ci identificano con una
falsa identità carnale, lontana dal Dio vivente. Fino a quando
l'uomo camminerà nella falsa coscienza dell'uomo esteriore della
carne, legata alla forma ed al materialismo, sarà assente alla
presenza di Dio e resterà da solo nel mondo, aprendo la porta ad una
triste esperienza di tribolazione.
Adamo
rappresenta solo una parabola di voi e me durante i giorni
dell'ignoranza, in cui girovamo per la terra come vagabondi, senza
conoscere la nostra origine e nemmeno la nostra vera sostanza
interiore. Tutti gli uomini trasgrediscono come Adamo,
consapevolmente o inconsapevolmente, ricevendo e conformandosi alla
menzogna, perdendo pertanto la copertura di luce, senza la quale
nessun uomo può stare dinnanzi a Dio. Scopriremo che come figli del
Dio vivente, abbiamo il dovere di mantenere immacolate le nostre
vesti (luce), e continuare a mantenere la nostra unione nella gioia
con il Padre: di tutto ciò abbiamo bisogno, per il nostro
sostentamento eterno. L'uomo che non mantiene la sua veste di luce
immacolata, precipita nella tomba, dove la gioia viene impedita ed
il lutto s'impadronisce di lui.
Ecclesiaste 9:7 Va', mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo
vino con cuore allegro [COMUNIONE CON IL PADRE], perché Dio ha già
gradito le tue opere [FACENDO LE COSE CHE GLI PICCONO]. 8 Siano le
tue vesti bianche in ogni tempo (SAPIENZA NEL FIGLIO CRISTO), e
l'olio non manchi mai sul tuo capo (L’UNZIONE DELLA VITA).
-----------10 Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con
tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai [COSCIENZA
DEL CARNE E SANGUE], non c'è più né lavoro, né pensiero, né scienza,
né saggezza.
E' da
ricordare che quando ci si riferisce alle tombe, non si tratta in
realtà di quelle che si trovano nei cimiteri, bensì si parla di un
regno oscuro in cui vanno a finire i morti, quando perdono la
propria veste di luce, cioè come è stato spiegato poc'anzi, la
coscienza di noi stessi nella verità. Cos'è la verità? E' l'origine
di tutte le cose, esattamente com'erano in Genesi 1:26,
quando fummo creati ad immagine e somiglianza di Dio, a dominare e
regnare su tutte le cose generate dalla Sua mano.
Nel
suo essere nudo, l'uomo perde l'abilità di dire “Abbà Padre”;
nella sua immaginazione, Dio diventa dunque come un fuoco che brucia,
che cerca di pescarlo ed arrostirlo proprio come un barbecue, in un
camino posto nel cielo. L'uomo è tutto solo, senza il Padre, senza
Dio, non ha qualcuno che l'aiuti in questo mondo, viene estraniato
dal luogo della vita. Quella voce che dice: “Chi ti ha detto
che sei nudo?” è quella dell'immutabile Dio vivente, da cui
non deriva alcuna ombra di svolta; è la voce che emerse per
contrastare la contraddittoria ed immaginaria voce del serpente, e
riassicurare Adamo della sua perfezione, giustizia ed inseparabilità
dal Dio vivente. Tale voce esprimeva l'amore di Dio, ed è ancora qui
oggi cercando di riportare l'uomo alla consapevolezza della sua
vera veste di luce, che aveva nel momento della creazione del mondo.
Essendo stata via, nei più lontani luoghi della terra, ed essendosi
conformata all'immagine dell'uomo mortale della polvere, nel
tentativo di salvare l'uomo, la voce divenne come carne dell'uomo
mortale, e discese nei più remoti luoghi della terra, in cui gli
uomini languiscono continuamente nella trasgressione di Adamo. La
voce discese per resuscitare gli uomini e far loro riscoprire le
vesti di luce, e così far loro ritornare nella pienezza della Gloria
di Dio, con canti di gioia. Questo è lo stesso messaggio codificato
che Elihu diede a Giobbe in Giobbe 33.
Giobbe 33:15 parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un
sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi
giacciono assopiti; 16 allora egli apre i loro orecchi e dà loro in
segreto degli ammonimenti, [LA VOCE DI’ DIO] 17 per distogliere
l'uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia; [CARATTERISTICI
DELLA CARNE] 18 per salvargli l'anima dalla fossa, la vita dalla
freccia mortale. 19 "L'uomo è anche ammonito sul suo letto, dal
dolore, dall'agitazione incessante delle sue ossa; 20 quand'egli ha
in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti; 21 la
carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili,
gli escono fuori; 22 egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a
quelli che infliggono la morte [LO STATO DI UOMO CHE PERISCA NELLA
TRASGRESSIONE DIO ADAMO]. 23 Ma se, presso di lui, c'è un angelo,
un interprete, uno solo tra i mille [CRISTO],, che mostri all'uomo
il suo dovere [LA NOSTRA RETTITUDINE OR COPERTURA NEL FIGLIO CRISTO]
24 Dio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo, che non scenda nella
fossa! [RIAVVIARLO ALLA VITA] Ho trovato il suo riscatto". 25
Allora la sua carne diviene più fresca di quella di un bimbo; egli
torna ai giorni della sua giovinezza; 26 implora Dio, e Dio gli è
propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo
considera di nuovo come giusto [RITORNO ALLA PRESENZA DI DIO]. 27
Ed egli canterà tra la gente e dirà: "Avevo peccato, pervertito la
giustizia, e non sono stato punito come meritavo. 28 Dio ha
riscattato l'anima mia dalla fossa, e la mia vita si schiude alla
luce!" [RAVVIAMENTO ALLA VITA]
Nella
sua trasgressione, Adamo preparò il suo letto all'inferno e dormì
nella polvere della vita umana, in cui regnano il decadimento e
l'angoscia dell'anima, lontano dalla sua eredità nelle delizie e
luce immortale. La voce di Dio sta di nuovo raggiungendo Adamo (l'uomo),
mentre si rivolta senza sosta nel proprio letto nella tomba
dell'umanità, e dice: “CHI TI HA DETTO CHE SEI NUDO? DESTATI
DAL TUO SONNO! RISVEGLIATI ALLA VERITA'! E SCOPRIRAI CHE INDOSSI LE
VESTI DI LUCE, CHE IN REALTA' SONO LA TUA EREDITA' SIN DAL PRINCIPIO”.
Isaia 52:1 Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o
Sion! Mettiti le tue più splendide vesti, o Gerusalemme, città santa!
Poiché da ora innanzi non entreranno più in te né l'incirconciso né
l'impuro. 2 Scuotiti di dosso la polvere, lèvati, mettiti a sedere,
o Gerusalemme! Sciogliti le catene dal collo, o figliuola di Sion
che sei in cattività!
Fratelli, il momento è ora, se riuscite ad ascoltare
l'amorevole voce del Padre che dice: “Chi ti dice che sei
nudo?”, e comprendetela, credete in essa,
e agite in essa, così che possiate essere liberati
dall'illusorio potere della morte, e riportati ancora una volta nel
luogo gioioso ed animato dalle fonti della vita. Riscoprirete di
nuovo le vostre belle e gloriose vesti di luce, nascoste alla vostra
vista durante la caduta.
Ascoltate Gesù Cristo, che incarna quella stessa voce, che si
rivolge a coloro i quali la ascoltano e la ricevono.
Giovanni 5:28 Non vi maravigliate di questo; perché l'ora viene in
cui tutti quelli che son nei sepolcri, udranno la sua voce e ne
verranno fuori: 29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione
di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezion di giudicio.
Le
persone che fanno del bene risusciteranno a nuova vita. Qualcuno
potrebbe chiedere a questo punto, cosa sia il bene. Vi dico di
cancellare dalla mente ciò che dicono la religione tradizionale e le
teorie morali degli uomini in merito al bene, perché l'unico bene
che c'è è ascoltare e conformarsi alla voce del Padre,
che rivela la nostra vera sostanza interiore, cioè il Figlio di Dio
a Sua immagine e somiglianza, senza principio e senza fine. La voce
è la verità che giunge a riportare di nuovo l'uomo al luogo della
vita, causando una rimembranza dell'invisibile immagine di Dio in
lui, e di conseguenza abolendo l'illusione della vita mortale.
L'uomo che ascolta la voce del Padre ed indurisce il suo cuore,
rifiutando di conformarsi all'interiore immagine di Cristo, rifiuta
la Grazia divina nella vita e patirà una maggiore condanna, in
quanto il rifiuto alla conformazione a Cristo è il solo male che
esista. Dio non scende in mezzo a noi per punirci; ma semplicemente
rifiuta di concedere la Grazia a chi dedica la sua vita ai soli
piaceri e prosperità e sparisce come la bestia nel campo, che è
senza la conoscenza.
Giobbe 36:8 Se gli uomini son talora stretti da catene, se son
presi nei legami dell'afflizione, 9 Dio fa lor conoscere la lor
condotta, le loro trasgressioni, giacché si sono insuperbiti; 10
egli apre così i loro orecchi a' suoi ammonimenti, e li esorta ad
abbandonare il male. 11 Se l'ascoltano, se si sottomettono,
finiscono i loro giorni nel benessere, e gli anni loro nella gioia;
12 ma, se non l'ascoltano, periscon trafitti da' suoi dardi,
muoiono per mancanza d'intendimento.
Noi
scopriamo la veste di luce ascoltando la voce della verità, e dunque
risvegliandoci dall'illusione della nostra identità umana derivata
dalla carnalità, basata sulla percezione del mondo naturale. Siamo
chiamati a svegliarci ed a destarci dalla polvere (vanità del mondo
materiale), e scioglierci dalle corde (catene) che circondano il
nostro collo. Tali catene rappresentano le credenze e tradizioni
umane, che ci hanno subdolamente resi schiavi della corruzione e che
ci hanno resi un'entità separata dal Dio vivente. Queste credenze
vengono continuamente piantate dai potenti e dai poteri, che formano
e governano questa epoca. Essi non sono demoni o spiriti malvagi
situati in dei centri di controllo all'interno di un regno
spirituale, come ci è stato sempre insegnato dalla religione
tradizionale; infatti si tratta soltanto di credenze e tradizioni
umane. Molte persone non sanno che l'uomo è il dio o principe di
questo caotico principato, chiamato mondo. Individualmente e
collettivamente, gli uomini creano il loro mondo tramite la loro
saggezza carnale. Il serpente non ha forse detto ad Adamo che
sarebbe diventato proprio come Dio, in quanto avrebbe conosciuto il
bene ed il male? Ciò a significare che nel suo stato di ribellione,
Adamo divenne un dio, con una sua volontà, cercando di creare il
proprio mondo ed agendo come Dio. Ma risvegliandosi, scoprirà quanto
debole ed impotente in realtà è, visto che sarà senza il vero Dio
vivente.
Sin
dal momento in cui l'uomo è nato in questo mondo, l'inganno e il
celamento della verità dai principi e potenti di questa eta malvagia
agiscono, e in tale processo, l'uomo perde la consapevolezza della
propria irreprensibilità ed unità dinnanzi al Dio vivente. Gli è
stato insegnato che è stato originato dai suoi genitori naturali
sulla terra, ed è anche fatto per identificarsi con una forma ed
entità terrene, come le lingue o nazioni. Gradualmente, gli
insegnamenti di questa epoca legano l'uomo a questo limitato regno
fisico, nascondendogli le vaste risorse spirituali messe a sua
disposizione dal Padre della luce. La povertà della coscienza e la
preoccupazione per le limitate risorse di questo regno materiale,
catturano l'uomo mentre continua a precipitare nell'infinita fossa
dell'insaziabilità.
Vedete, Dio non vede gli uomini apparire nudi dinnanzi a Lui, perché
vede la verità ossia l'origine di tutte le cose, ad indicare che ci
vede nel modo in cui siamo stati generati in principio, che la Sua
perfetta immagine, immortale ed incorruttibile [Genesi
1:26……]. L'uomo è stato creato per regnare sulle opere di Dio, e
per godere liberamente della generosa Gloria del Dio vivente. Dio
creò la terra, vide che aveva fatto un buon lavoro e pertanto si
riposò, a significare che aveva terminato la Sua opera. Quando Dio
termina un'opera ciò vuol dire che la termina davvero, così come
dice che una cosa è buona, possiamo essere ben sicuri che è così.
Perciò, c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nell'uomo, se non
vede il perfetto ed eterno giorno del Signore.
Si
potrebbe chiedere, a questo punto, se tutto il creato di Dio è
perfetto, dunque perché oggi c'è tumulto e caos nelle vite degli
uomini? Come è già stato ribadito, ciò avviene semplicemente perché
l'uomo è stato iniziato alla menzogna, che l'ha subdolamente privato
dell'eredità nella Gloria di Dio, facendo sì che la condanna e la
coscienza del peccato lo circondassero, cioè una funzione della
mente carnale. La mente carnale, che costituisce una sola entità con
il serpente della polvere, è anche una sorta di cacciatrice che ha
catturato l'anima degli uomini, rendendoli poveri e riducendoli a
creature tormentate senza alcuna speranza. E' l'accusatore dei
fratelli che emerge dall'infinita fossa ad ingannare e distruggere
l'uomo, facendogli così perdere la sua veste di luce, senza il quale
nessun uomo può dominare e regnare in Cristo [Rivelazioni
20:2-3].
Paolo
ammonisce noi, a cui è stato insegnato di Dio, ed è stata concessa
la rivelazione della verità, dicendoci che dovremmo seguire la via
di Gesù Cristo ed annullare il vecchio e corrotto lussurioso uomo
della carne.
Efesini 4:21 Se pur l'avete udito ed in lui siete stati
ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato,
per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del
vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni
ingannatrici; 23 ad essere invece rinnovati nello spirito della
vostra mente, 24 e a rivestire l'uomo nuovo che è creato
all'immagine di Dio nella giustizia e nella santità che
procedono dalla verità.
Naturalmente, il Gesù Cristo nella carne di oltre duemila anni fa,
non è un elemento materiale che possiamo indossare, il Gesù Cristo
che Dio ha rivelato al mondo è l'incorruttibile Figlio che esiste
sin da prima della creazione del mondo, da prima ancora che ogni
forma esistesse. Ci poniamo in Cristo, risvegliando le nostre menti,
riportandole di nuovo alla coscienza dell'incorruttibile ed
invisibile Figlio del Dio vivente. Questo è quanto Gesù venne a
predicare, allo scopo di portare la consapevolezza ai Suoi tanti
fratelli, resi prigionieri da Satana. Si diventa prigionieri di
Satana e della morte, soltanto se si perde la consapevolezza nel
proprio vero, immortale ed incorruttibile io. Per tale motivo
Gesù dice: “ Il principe del mondo arriverà, ma non troverà
nulla in me”; -nulla del principe delle tenebre in me- vuol
dire che -non troverà alcun materialismo in me-; vuol dire che -Io
sono un puro essere spirituale, ad immagine del Mio Padre Celeste,
che cammina nei Cieli, ed il mio tesoro è in alto e non in basso, in
cui regnano lussuria e decadimento.
Colossesi 3:10 giacché avete svestito l'uomo vecchio coi suoi atti
e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in conoscenza ad immagine
di Colui che l'ha creato.
L'illusione dell'uomo come Adamo nella sua trasgressione, è quella
di pensare di poter mettere da parte la propria celeste immagine
spirituale, per una terrena di carne e sangue per ottenere il mondo,
ma cercando di essere saggio attraverso gli occhi, diventa uno
sciocco [Romani 1:22-23].
Questa è la medesima vera tentazione che Gesù mentre era nel deserto,
luogo in cui Satana lo tentò per quaranta giorni. In cambio delle
ingannevoli glorie e ricchezze di questo temporale mondo materiale,
Satana Gli chiese di venerarlo e prostrarsi ai suoi piedi. Venerare
Satana equivale a conformarsi alla menzogna ed alla carne, passando
dall'immagine spirituale di Dio a quella dell'uomo mortale della
terra. Gesù rifiutò tale richiesta, continuando a venerare il Dio
vivente, nello Spirito e nella verità, mantenendo il Suo celestiale
stato.
E' vero che Dio possiede tutte le cose, ma non ha bisogno di
scendere dal Paradiso per possederle fisicamente. Anche Gesù
confessò la stessa cosa, dicendo che tutto ciò che è del Padre è
anche Suo, e nonostante non fosse conosciuto per avere delle grandi
ricchezze materiali e nemmeno si sforzasse di ottenerle, aveva tutto
ciò di cui aveva bisogno. D'altro canto, gli uomini nella propria
ignoranza, cercano di possedere fisicamente ogni cosa e di nominarla
secondo la propria identità terrena: ecco perché esistono le guerre,
l'odio, le gelosie e tante ingiustizie in questo mondo. Nella loro
ingannevole e continua ignoranza nel cercare di ottenere il dominio
del mondo, la morte aleggia su di loro, in quanto perdono la
protezione della consapevolezza del Figlio del Dio vivente. Questo è
quanto Gesù volle dimostrare attraverso la parabola del ricco avaro,
che nella bramosa ricerca del dominio di questo mondo, fallì nella
conoscenza del Dio vivente e finì nella notte e nella tomba[Luca
12:15-21].
UOMO, NON ESSERE COME LA SCIMMIA CHE VIENE SCOPERTA MENTRE CERCA DI
RUBARE UN BISCOTTO DAL BARATTOLO: METTE LA ZAMPA NEL BARATTOLO
AFFERRA IL BISCOTTO, MA NON RIESCE A TIRAR FUORI LA ZAMPA
CONTINUANDO A TENERE IL BISCOTTO, NELLA SUA STUPIDITA' NON LO LASCIA
ANDARE FIN QUANDO NON VIENE CATTURATO.
Non lasciamoci trascinare dall'illusione di poter ottenere tutto in
questo mondo, mettendo da parte la conoscenza della Gloria con il
Padre sin dalla fondazione del mondo, perché in quell’illusione si
perde l'anima per il potere dell'inferno [Matteo 16:26].
Se evitate di non credere, per aggrapparvi alla vera vita eterna
otterrete ogni cosa; avverrà che abbiate tutte le cose in Dio o
nulla come uomini mortali, perché le poche cose che pensate di avere
come uomini, vi saranno sottratte. Questa è una dura pillola da
mandar giù, ma la verità ci condurrà lì.
LA DIMOSTRAZIONE DI GESU' DELL'INTERIORE VESTE DI LUCE
Quando Gesù ascese alla montagna e si trasfigurò dinnanzi ai
Discepoli, rivelando la Gloria e la protezione in cui coscientemente
camminava, ci stava in realtà mostrando un'immagine allo specchio
del nostro vero io. Si legge di ciò nel Nono Capitolo
di Luca.
Luca 9:28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé
Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte a pregare. 29 Mentre
pregava, l'aspetto del suo volto fu mutato e la sua veste divenne di
un candore sfolgorante. 30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui:
erano Mosè ed Elia, 31 i quali, apparsi in gloria, parlavano della
sua dipartita che stava per compiersi in Gerusalemme. 32 Pietro e
quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, quando si
furono svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che erano con
lui. 33 Come questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù:
"Maestro, è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una
per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quello che diceva. 34
Mentre parlava così, venne una nuvola che li avvolse; e i discepoli
temettero quando quelli entrarono nella nuvola. 35 E una voce venne
dalla nuvola, dicendo: "Questi è mio Figlio, colui che io ho scelto:
ascoltatelo". 36 Mentre la voce parlava, Gesù si trovò solo. Ed
essi tacquero e in quei giorni non riferirono nulla a nessuno di
quello che avevano visto.
Il radioso aspetto e la luminosa veste di Gesù rappresentano in
realtà, la nostra immagine glorificata del principio del mondo, di
cui l'uomo ha perso la conoscenza nella caduta. E' il mistero dei
secoli, chiamato Cristo interiore, l'unica speranza di Gloria per
ogni uomo. Gesù non Si rivelò a noi dal Cielo per predicare sul Suo
aspetto umano, ma piuttosto per dimostrare l'uomo glorioso che è con
noi. Questo è il glorioso stato di pienezza che è stata nascosta
dai principati e dai poteri di questa epoca (saggezza e credenze
umane), per far fallire l'uomo nel riconoscere il Signore della
Gloria, che in realtà, è la rivelazione del nostro vero io
[Colossesi
1:26-27]. Se i loro occhi fossero stati aperti a quella gloriosa
vista, proprio come quelli dei tre Discepoli, non avrebbero
crocifisso il Re della Gloria [1 Corinzi 2:8]. Ora
comprendiamo perché Gesù disse: “ Padre, perdonali, perché non
sanno quello che fanno”. Quando ci ribelliamo al
movimento dello Spirito, il cui unico scopo è quello di portare la
realizzazione della nostra vera forma gloriosa, davvero non sappiamo
cosa stiamo facendo.
Mentre Gesù si trasfigurò dinnanzi ai Discepoli, rivelando la Sua
veste di luce, essi ascoltarono una voce proveniente dalla nuvola
gloriosa, che li circondò dicendo: “Questo è il Mio Figlio
prediletto: ascoltateLo”. Quella voce rassicurante è ciò che
distingue il Figlio di Dio dall'ordinario uomo della carne; sapere
che camminava irreprensibile nella presenza del Padre, facendo la
Sua volontà, era il segreto celato nelle potenti opere di Gesù. In
alcun modo avrebbe potuto avere tale conoscenza, senza l'elevata
coscienza in cui camminava. Se fosse rimasto in una coscienza umana,
di un uomo nato in una mangiatoia, discendente di Abramo, patriarca
degli Ebrei, non avrebbe in alcun modo, conoscere quella voce. A
questo punto, qualcuno potrebbe dire che effettivamente, la Bibbia
ci dice che Gesù discendeva da Abramo [Matteo 1:1-17],
ma dimentichiamo che Gesù stesso disse di essere esistito ancor
prima di Adam [Giovanni 8:58]. Grazie a Dio, dopo
essersi trovato nella forma dell'uomo della polvere, risorse nella
Sua coscienza interiore, reclamò la Sua vera identità e si riunì
nella conoscenza del Suo amato Padre [Filippesi 2:8].
La
differenza con i Discepoli ed il resto del mondo, capi religiosi
della loro epoca inclusi, consiste nel fatto che si risvegliarono
dal loro sonno. Come si legge in [Luca 9:32], mentre i
Discepoli dormivano in cima alla montagna, fu al risveglio che i
loro occhi si colmarono di una vista gloriosa. Molte persone oggi,
sono legate ad una corrotta natura di peccatori, ed a volte c'è una
tendenza a chiedersi se lo si può fare davvero, ma la risposta giace
nel nostro risveglio dall'illusione che siamo creature della terra,
non lasciamo più che il diavolo ci inganni, credete alla voce di
Dio. Quando ci risveglieremo dal sonno profondo di Adamo,
lavandoci la faccia, vedremo Dio in noi e noi in Lui, perfetto e
impavido, senza macchia. Come i discepoli, dobbiamo abbracciare la
nostra croce ogni giorno, ascendere sulla terra, liberandoci dai
legami con l'esistenza umana. Nella tranquillità e solitudine,
lontano dalle innumerevoli voci degli uomini nei sistemi di
Babilonia, riscopriremo l'uomo interiore, che sarà sempre circondato
dalla Gloria del Padre.
LA
QUINTA TROMBA: REALIZZARE LE NOSTRE VESTI DI LUCE
Cercheremo
sempre dei modi per riscoprire la nostra veste di luce, per
ritornare a stare di nuovo dinnanzi al volto del Padre, nel luogo in
cui regna tutto il potere e fare le opere dell'Alfa che facemmo nel
Padre al principio, quando creammo tutte le cose. Non sapete che
facevate parte della compagnia delle stelle de mattino che cantano
gioiosamente alla presenza del Padre, ancor prima che nascesse la
forma? Molte persone hanno dimenticato tale verità, a causa della
propria caduta adamitica [Giobbe 38:5-7], ma è
giunto il momento di reclamare la nostra splendente veste di luce.
Farlo equivale ad annullare la maledizione per reclamare la Gloria
persa in Adamo, e riscoprire la gioia della nostra salvezza.
Benedetti sono quelli che conoscono davvero la gioia; sono gli unici
che reclameranno la propria veste di luce, per poi riscoprire la
presenza dell'Eterno Dio vivente [Salmo 89:15-16].
Nel
messaggio della quinta tromba alla quinta chiesa (Sardi), la
Parola del Signore istruisce i Santi affinché siano vigili, dal
momento che appariranno nella Gloria con Cristo.
Apocalisse
3:1 "All'angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice
colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le
tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto. 2 Sii vigilante e
rafforza il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue
opere perfette davanti al mio Dio. 3 Ricòrdati dunque come hai
ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti.
Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non
saprai a che ora verrò a sorprenderti. 4 Tuttavia a Sardi ci sono
alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno
con me in bianche vesti, perché ne sono degni. 5 Chi vince sarà
dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal
libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e
davanti ai suoi angeli. 6 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito
dice alle chiese.
Tenete bene in mente che i sette messaggi alle sette chiese fanno
largo all'eternità; sono in realtà, la voce dell'Alfa e dell'Omega (Cristo),
che si espande fino a risvegliare i Santi, girandoli fino a Lui. I
sette messaggi alle sette chiese rappresentano un messaggio di
verità, che come pura luce passata attraverso lo spettro di colori,
possono essere presentati o percepiti in sette colori.
Il
messaggio alla quinta chiesa ci fa scoprire e mantenere immacolati i
nostri indumenti di luce, per riunirci con tutto ciò che è di Cristo,
ed apparire con Lui nella Sua maestosa Gloria, proprio come appare
al mondo. La tanto anticipata apparizione e di Cristo ed i Suoi
angeli, che rivelerà il mistero divino e giudicherà il mondo, non è
altro che lo Spirito di Cristo che rivelerà Se Stesso al mondo,
tramite i Suoi messaggeri che hanno obbedito alla Sua Parola,
ponendosi in Cristo. In molte parabole e profezie di Gesù inerenti
l'apparizione del Figlio dell'uomo, con grande Gloria e potere
insieme agli angeli, fece riferimento agli angeli che riuniranno gli
eletti provenienti dai quattro venti della terra, che separeranno le
pecore dalle capre, i buoni dai cattivi, ecc. Ovunque l'Invisibile
apparirà insieme agli angeli.
Questi angeli o messaggeri potete essere voi, io o chiunque ascolti
la Parola della verità e vi si conforma. Gli angeli di Cristo, che
sono interpretati come messaggeri, sono semplicemente dei servi di
Dio, che hanno abbandonato la propria volontà ed i propri desideri,
unendosi alla volontà di Dio, lasciandosi alle spalle tutto il resto.
Coloro i quali trasportano la loro croce, che indica la morte
dell'umana esistenza per unirsi con il Signore (lo Spirito) e
servirlo, erediteranno proprio il Signore. Costoro regneranno con
Cristo, nella nuova era di Gloria e diventeranno i calici d'onore in
cui lo Spirito di Cristo Si rivela al mondo. La Sua venuta sarà
meravigliosa e meravigliosa per quelli che L'attendono, praticando
pazientemente la Parola di Dio. La Sua apparizione infliggerà
tormento ed angoscia dell'anima a chi si ribella, rifiutando la
chiamata all'obbedienza della Parola. Il Signore non tormenta, ma è
il cuore degli uomini a condannarli, quando si troveranno dinnanzi
alla piena Gloria e maestà del Creatore del Cielo e della terra. Per
sfuggire all'ira divina, derivante dalla grande convinzione del
peccato, nel momento in cui Cristo Si rivelerà tramite i Suoi calici
d'onore (messaggeri), tutti gli uomini vengono ammoniti affinché si
umilino ed obbediscano alla Parola, perché non ci sarà alcun luogo
in cui nascondersi per chi odia la verità. L'unico modo per poter
sfuggire all'ira di Dio e trovare il Suo favore nel Regno della
vita, è “indossare” Cristo (vesti di luce) e godere della numerosa
presenza dei Santi in Lui.
A
tale scopo, il Padre ha inviato il Suo Spirito (i Sette Spiriti di
Dio), per aiutarci a trovare Cristo. I Sette Spiriti di Dio sono i
sette occhi dell'Agnello (Cristo), che rappresentano la vista
spirituale e la saggezza di Cristo, così come Giovanni vide in una
visione [Rivelazioni 5:6]. I Sette Spiriti sono stati
inviati sulla terra allo scopo di redimere l'uomo della terra, per
fargli riscoprire la Gloria. E' grazie a questi Spiriti che le sette
stelle di Dio (Pleiadi) sono sempre luminose; tali stelle non sono
altre che innumerevoli angeli e messaggeri che indossano delle
splendenti vesti di luce [Rivelazioni 3:1, Rivelazioni
1:20]. Se dovessimo ancora una volta, indossando le vesti di
luce, aggirarci tra le Pleiadi nella Gloria di Cristo, riceveremmo
la saggezza dello Spirito di Dio. Ciò vuol dire perdere ogni forma
di intelligenza e comprensione umana, per ricevere ciò che proviene
dall'Alto. Al principio, l'unica maniera in cui potemmo aver perso
le nostre vesti di luce e di conseguenza il posto tra le Pleiadi, fu
quando sostituimmo la saggezza di Dio con quella dell'uomo,
rappresentata dalla conoscenza del bene e del male.
In
principio, quando l'uomo ricevette l'intelligenza dall'albero della
vita, era in Cristo, ossia il suo nome era scritto in Cristo, il
Libro della vita. Ad ogni modo, nel momento in cui l'uomo
cominciò a ricevere l'intelligenza dall'albero della conoscenza del
bene e del male, che rappresentava la carnale terrena saggezza umana,
perse la sua copertura di luce (coscienza di Cristo) e di
conseguenza, il suo nome venne can cancellato dal Libro della
vita, e venne scacciato dalle miriadi di angeli, che
radunano dinnanzi al volto del Padre. Ora mi rivolgo a coloro i
quali ricevono per la prima volta degli insegnamenti spirituali:
voglio che comprendiate che Dio usa il Libro della vita
per descrivere quelli che sono nel Corpo di Cristo; non si tratta di
un registro letterale, posto su una scrivania in cielo. Se vi
leggiamo i nostri nomi, ciò vuol dire semplicemente che siamo in
Cristo, la nostra vita è in Lui. Dio è l'unico a conoscere i nomi
contenuti nel libro, ed è anche l'unico che possa aprirlo; né gli
uomini e nemmeno gli angeli conoscono i nomi.
La
volontà di Dio è che ci riuniamo di nuovo alle miriadi di angeli (Santi),
dinnanzi alla Sua gloriosa presenza, con canti di gioia e di
conseguenza, sfuggire al Suo rimprovero, nel momento in cui appare
con loro (angeli e Santi) davanti al mondo [Giuda 1:23-24].
La quinta tromba ci dirà come fare a reinserire i nostri nomi sul
Libro della vita, dove potremo godere della pienezza
della vita. Ci ammonisce di rinforzare le cose che moriranno in noi,
ricordate come le abbiamo ricevute, pentitevi e continuate a vivere
secondo ciò che ci è stato rivelato dallo Spirito. Così come i Sette
Spiriti bruciano dentro di noi, rivelandoci l'origine di tutte le
cose nella mente di Dio, siamo ammoniti affinché continuiamo a
vivere in tale rivelazione. Dobbiamo essere vigili,
cioè i nostri occhi devono diventare uno solo, e la mente deve
focalizzarsi sulle cose dello Spirito, così come ci sono state
rivelate. Non dovremo più tornare a percepire la realtà seconda la
mente della carne, altrimenti rischieremo di morire come Adamo. Deve
esserci continuità nella rivelazione fornita dallo Spirito, in
quanto è l'unica cosa che possa purificarci e far sì che la
consapevolezza di Cristo possa crescere in noi.
Il
vero pentimento non consiste nell'andare in chiesa ogni domenica e
piangere, e non è rispondere alle chiamate all'altare ogni volta che
il pastore fornisce un messaggio di movimento. Il vero pentimento
che Gesù si aspetta dai Suoi figli è interpretato in greco, come -metaneō-;
-pensare diversamente- o -con il senno
di poi-, cioè -riconsiderare-. Ciò
significa che dobbiamo cambiare la nostra mente posta sul livello
del serpente che striscia sul pavimento (mente carnale),
sostituendola con quella dell'Agnello, che possiede i Sette Spiriti
(mente dello Spirito). Soltanto in tale stato di continuo pentimento
che potremo annullare la maledizione di Adamo, perdendo la materiale
coscienza del sé, riacquistando la celestiale consapevolezza e la
coscienza di Cristo. Osservando con continuità e perseveranza,
saremo spinti fuori dalla dura argilla dell'orribile pozzo
dell'esistenza umana, riprendendo la consapevolezza delle nostre
vesti di luce. Ancora una volta, ascolteremo la voce tra le nuvole,
che dice: “Questo è il Mio Figlio prediletto, nel Quale Mi
sono compiaciuto”. Non ci sarà più la vergogna causata dalla
nostra nudità, nel momento in cui riscopriremo il volto del Padre,
ancora una volta con canti di gioia.
MANTENERE LE NOSTRE VESTI DI LUCE
Gesù
ha raccontato la parabola di una festa in onore delle nozze del
figlio di un re [Matteo 22:1- 14]. Molte persone
furono invitate alle nozze, ma la maggior parte di quelle che
occupavano un importantissimo ruolo sociale e dai vari interessi
rifiutò l'invito; allora le persone di bassa reputazione si
radunarono a tale festa. Ci si aspettava che gli invitati cingessero
alla festa coperti dalle proprie vesti e che continuassero a tenerle
durante i festeggiamenti. Nel corso della festa, il re giunse a
vedere gli ospiti, e notò che uno di essi non indossava le vesti per
l'occasione. Venne sollevato, gli vennero legati piedi e mani, e
gettato nella più profonda oscurità.
Gesù
uso questa parabola per descrivere la nostra eterna unione
matrimoniale con Cristo, l'invisibile ed incorruttibile Figlio di
Dio. Si tratta del raduno delle nazioni in una, in Cristo, secondo
la volontà di Dio [Efesini 1:9-10]. L'invito di Dio si
sta espandendo oggi a tutti gli uomini, e li sta chiamando affinché
si riuniscano in una compagnia matrimoniale ed in un'unica entità
nell'Unigenito Figlio di Dio. Tale unione è l'unico dono che Dio fa
all'umanità, perché chiunque la rigetterà finirà tra i braccia della
morte, e sappiamo anche che Dio rivelerà il Figlio dal Paradiso, per
combattere contro la morte. Gli uomini che si aggrappano alla loro
stessa vita e rifiutano questo importante invito, soffriranno la
fiammeggiante ira di Dio, quando apparirà negli obbedienti; questi
ultimi si raduneranno insieme e rappresenteranno l'armata di Dio,
che distruggerà quelli che rifiuteranno questo importante invito
alla vita.
Gli
uomini avranno accesso a questa importante unione spirituale, solo
se indosseranno il loro abito nuziale, simbolo della coscienza di
Cristo, muovendo ed agendo in Lui nella Fede. Agire in Cristo
rappresenta una costante e cosciente crescita della conoscenza di
Cristo, ed il calo della coscienza del vecchio uomo della carne.
L'amico senza veste è semplicemente colui il quale non si mantiene
nella conoscenza del vero Dio vivente. Per entrare a far parte del
gruppo, deve aver avuto la veste, che poi deve aver perso in seguito.
La conseguenza di ciò consiste nel fatto di essere stato legato alle
mani ed ai piedi, per poi venir gettato nella più profonda oscurità,
tra amari pianti e tormenti, che equivale a una maggiore delusione,
che conduce alla schiavitù della corruzione; in tal modo, lo stato
umano diventa peggiore di quello in cui era prima di ricevere la
conoscenza della verità. Giunge ad una coscienza delle tenebre di un
vano mondo materiale, dove perderà di nuovo la cosciente conoscenza
del suo posto nell'Onnipotente Dio, e le vaste ed infinite
benedizioni a sua disposizione. Tale è la conseguenza del non
tenere diligentemente il proprio io nella verità.
La
nostra crescita nella conoscenza del Figlio di Dio avviene
progressivamente, persino quando penserete di realizzare di
comandare e regnare in Cristo, dovrete stare attenti a restare in
tale stato, lottando per la Fede fino alla fine. Chiunque nasca da
Dio ha il solo dovere di mantenersi in quello stato, così che il
maligno non lo privi della sua corona. E' proprio quello stato che
vi sosterrà e vi guarirà. Il nostro dovere non consiste nel cercare
il pane o i vestiti, o cercare di sopravvivere come fanno le nazioni,
ma indossare le vesti di luce per l'eternità. Quando Gesù,
rivolgendosi ai Discepoli, disse loro di stare attenti al lievito
dei Farisei, nella loro bassa ed impoverita percezione umana,
pensarono stesse parlando del pane. Gesù rammentarono loro
immediatamente che il pane non era un problema per Lui, infatti,
soltanto cinque ore prima aveva trasformato cinque pani in migliaia.
Gesù intendeva dire loro di stare attenti alle credenze dell'epoca,
che corrompevano e derubavano l'uomo della propria copertura.
Quest'ultima costituisce il potere che diede a Gesù la Fede di
moltiplicare il pane, e compiere opere che agli uomini paiono
impossibili. Perciò, cosa dovremmo sforzarci di ottenere? Il pane o
la copertura?
Lo
stesso ordine di custodire lo stato in Dio, è lo stesso comandamento
dato ad Adamo, quando Dio gli disse di mantenere il giardino, che
rappresentava il suo stato, ma trasgredì purtroppo. Sappiamo che il
ramo non può portar frutti finché non resta nella vite: Cristo è la
vite e tutti quelli che non si mantengono in essa, muoiono e sono di
nuovo soggetti al sistema dell'uomo ed alle tormentose fiamme
infernali [Giovanni 15:4- 6]. Non conta a che livello
di crescita vi troviate, deve'esserci zelo nel restar vigili nello
Spirito, altrimenti perderete la copertura e vi scoprirete di nuovo
privi della conoscenza della presenza di Dio.
1Giovanni 5:18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste
nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno
non lo tocca.
Ci
sono molte persone che hanno cominciato il proprio percorso
cristiano con grande zelo, che hanno provato l'amore di Dio e visto
i poteri degli anni a venire, ma dopo un po' non si sa dove siano
finiti. Cosa può essere andato male? Non si sono semplicemente
allontanati dal maligno, la cui missione è di rubare, uccidere e
distruggere. Il maligno uccide e distrugge, derubandoci della
cosciente conoscenza di essere nel Figlio di Dio; in altre parole,
cerca di privarci della copertura di luce, e di farci mostrar nudi
dinnanzi al Padre.
Per
questa ragione, dobbiamo restare vigili nello Spirito ed osservare
senza sosta, perché il diavolo cerca di ingannare, rigettandoci
nella profonda fossa d'argilla dell'uomo mortale.
Giovanni ebbe una visione dell'ostacolo che attende i figli di Dio,
mentre ascendono al Paradiso.
Apocalisse 16:12 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran
fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse
preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. 13 E vidi
uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella
del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 14 Essi
sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno
dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran
giorno del Dio onnipotente. 15 (Ecco, io vengo come un ladro;
beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e
non si veda la sua vergogna). 16 E radunarono i re nel luogo che in
ebraico si chiama Harmaghedon.
Il
grande fiume Eufrate fu menzionato per la prima volta nella
Genesi, come uno dei quattro fiumi che si dividevano da
quello che nasceva dall'Eden. Nella sua trasgressione, Adamo fu
portato via dal giardino di Dio (Regno dello Spirito), al di là del
grande fiume Eufrate, dove si stabilì tra le nazioni della terra. Il
grande Eufrate rappresenta il confine tra lo Spirito e la carne. In
realtà, queste sono delle allegorie che rivelano la degradazione
spirituale dell'uomo, dalla Gloria di Dio all'uomo mortale della
terra. Nella sua trasgressione, Adamo fu allontanato dal luogo
delle delizie e della vita, ma con la Grazia del Signor Gesù Cristo,
viene riportato di nuovo dal suo luogo tra le nazioni, al di là
dell'Eufrate, fino alla Gloria perduta. Tutto ciò avverrà
spiritualmente, nel momento in cui cominceremo la nostra ascesa nel
Paradiso di Dio. Con il raduno dei Santi, essi sono ammoniti
affinché vigilino e mantengano le proprie vesti, perché il drago, la
bestia e falso profeta, che rappresentano i diversi volti o
manifestazioni del principe di questo mondo, sarà pronto a far la
guerra contro di loro, cercando di negare loro la Gloria.
Gli
spiriti dei demoni che fanno miracoli, rappresentati simbolicamente
dalle tre rane che venivano fuori dalla bocca del
drago, e della bestia e del falso profeta, rappresentano la menzogna
e l'inganno di Satana, che cerca di ingannare e derubare i figli di
Dio delle loro vesti di luce, e renderli deboli. La bestia, il drago
ed il falso profeta sono un'unica entità, e rappresentano l'uomo, i
sistemi umani e religiosi. Ciò che viene fuori dalla loro
bocca, è il respiro dello Spirito dell'uomo, che è come
Satana inconsapevole delle cose di Dio, ma è consapevole di quelle
che riguardano l'uomo mortale e questo mondo carnale. Finché l'uomo
sarà rinforzato dalla conoscenza dello Spirito dell'uomo, ignorerà
il grande invisibile Dio interiore, e pertanto non potrà vedere la
vita.
Paolo
spiega che lo Spirito dell'uomo (carne), che è in realtà il principe
di questo mondo, non conosce le cose che riguardano Dio (Spirito)
[1Corinzi 2:6-14], per
tale ragione gli uomini si contraddicono reciprocamente e si fanno
la guerra [Galati 5:16-17].
Come figli che ascenderanno nell'onnipotenza di Dio, tenendo le
nostre vesti immacolate, lontane dalle menzogne che caratterizzano
questo mondo oscuro, dobbiamo lottare nella battaglia della Fede del
nostro Signor Gesù, in quella che è spiritualmente chiamata la
battaglia di Harmaghedon. Il nome Harmaghedon usato semplicemente
perché nei tempi antichi era un campo di battaglia molto conosciuto,
in cui vennero combattute delle grandi guerre; un luogo in cui
alcuni grandi re trionfarono gloriosamente, mentre degli altri
furono definitivamente sconfitti. Un esempio è quando in tale luogo
Debora e Barac distrussero Sisera ed i suoi grandi carri. Sisera
rappresenta le forze oscure [Giudici 5], cercava di
tirar giù le stelle di Dio, ma restarono al loro posto lottando
dalla loro celestiale dimora. Queste sono soltanto delle ombre delle
grandi battaglie durante i giorni del Signore.
Tutto ciò che il falso profeta, la bestia ed il drago cercano di
fare è farci perdere la sacra cosciente conoscenza del Cristo in voi.
Ogni Spirito che non confessa Cristo, l'invisibile Figlio di Dio, è
presente nella carne, ed è lo Spirito (respiro) di un falso
profeta.
1Giovanni 4:1 Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate
gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti
sono sorti nel mondo. 2 Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni
spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto
nella carne, è da Dio; 3 e ogni spirito che non riconosce
pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo.
Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo.
E' importante sapere che il drago, la bestia ed il falso profeta
sono tutti concetti spirituali, che non hanno niente a che fare con
l'Iran, la Russia o la Cina, non è un'unione come quella europea
come sostengono quelli che si occupano della previsione della fine
del mondo. Rappresentano semplicemente lo Spirito (respiro) di
questa epoca oscura, che rinforza ed agisce negli uomini carnali. La
tentazione e la menzogna nascono dalla vostra mente carnale; agisce
attraverso i membri familiari, gli amici, associando di certo tutti
gli uomini che non agiscono nella conoscenza della verità. Paolo lo
definisce come lo Spirito che agisce nei figli della disobbedienza [Efesini
2:2].
La guerra e la sfida della nostra Fede è di sconfiggere quei nemici,
nell'attimo in cui cercano di strapparci la conoscenza della verità.
Durante i giorni del Suo ministero sulla terra, Gesù dovette
confrontarsi giorno e notte con le tentazioni e le contraddizioni
della mente carnale, cercando di mantenere la Sua veste.
L'intimidazione, le domande tentatrici, la derisione, l'essere
frainteso, le false accuse, ecc., erano tutte progettate allo scopo
di privare Gesù della Sua copertura, ma lottò nella battaglia della
Fede fino alla fine.
Un
subdolo esempio delle tentazioni è rappresentato da Pietro, un
Discepolo, il quale cercò di rimproverare Gesù riguardo la morte
sulla croce; l'immediata risposta di Gesù fu: “Vieni dietro di me
Satana”. La voce apparteneva al principe delle tenebre, la stessa
voce dell'inganno che cercava di incoraggiare Gesù a preservare la
Sua vita umana, e ad abbandonare quella vera vita interna in Dio
[Matteo16:21-23]. Questa è la saggezza che inganna gli
uomini e costruisce l'uomo esteriore della carne, trascurando l'uomo
interiore che appartiene a Dio. Ciò che Pietro fece sembrava giusto
secondo la saggezza umana, ma è l'ingannevole amministrazione della
morte che il diavolo usa, agendo attraverso le emozioni delle sue
vittime designate. Lo stesso Pietro, tempo prima, definì la roccia
su cui Gesù avrebbe poi costruito la chiesa, perché ricevette la
rivelazione della verità dallo Spirito del Padre, che rivelò il
Cristo, Figlio del Dio vivente, in Gesù [ Matteo 16:15-18].
Perciò, vedete che la nostra battaglia non è contro la carne ed il
sangue, bensì contro i principati ed i poteri, che agiscono tramite
le credenze degli uomini mortali della polvere [Efesini
6:12]. Dobbiamo iniziare la nostra battaglia distaccandoci dalla
nostra mente, dalle credenze umane che tendono ad esaltarsi contro
la conoscenza del Cristo interiore.
Tutto ciò che cerca di coprire o nascondere il mistero del Cristo
interiore appartiene al diavolo, ed è ciò che esattamente i sistemi
del mondo che hanno fatto un accordo con la morte, fanno. Perciò,
ogni uomo che manterrà la conoscenza nel Cristo, deve lottare nella
Fede, restando ben ancorato alla verità e testimoniando la giusta
confessione fino alla fine. Dovremmo tenere bene in mente che non
esiste nulla che sia celato dall'ignoranza di questa epoca che non
verrà rivelata, perciò siamo avvertiti di restare nella verità e
confessare il Cristo interiore [Luca 22:2-3]. Dobbiamo
continuamente indossare l'armatura di luce per poter distruggere
ogni imponente freccia del maligno.
Romans 13:12 La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo
dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Giovanni vide un altro magnifico raduno dei redenti; indossavano
tutti delle tuniche bianche, ed erano dinnanzi al trono di Dio [Rivelazioni
7:9-17]. Se restiamo pazientemente al nostro posto, reclamiamo e
teniamo le nostre vesti, ci scopriremo tra le grandi innumerevoli
moltitudini dei redenti, con le vesti di luce, dinnanzi al trono
guardando la Gloria e la sicurezza della presenza di Dio. Non ci
saranno più lamenti e digrignare dei denti del mondo esteriore,
perché saremo sotto le ali protettive del Dio Onnipotente, per
l'eternità. In quest'ora, reclamiamo le nostre gloriose vesti di
luce con coraggio nella Fede nel sangue dell'Agnello, che ci
purifica da ogni senso di un'ingannevole coscienza derivata da
un'illusoria identità di carne e sangue, e Lui, che è vero, cresce
ogni giorno in noi.
Amen
Trevor Eghagha