L’IMMACOLATA CONCEZIONE E NATALE
Mentre
facevo un giro per la città di Milano, essendo stato attirato dalla
bellezza di diverse lampade decorative e alberi natalizi con cui la
città era decorata, ho deciso di scrivere un articolo
sull’Immacolata Concezione ed il Natale. Questo articolo serve per
aprire i nostri occhi sul segreto della nascita di Gesù Cristo, il
Figlio dell’Altissimo.
La
scena dal valore storico senza precedenti, che accade più di duemila
anni fa a Gerusalemme, in un mangiatoia, quando nacque Gesù, il
Figlio di Dio, dal grembo di una vergine di nome Maria, è una scena
allegorica che si ripete eternamente per coloro che saggeranno la
vita eterna. In realtà possiamo avere la festa gioiosa di Natale non
solo nel giorno venticinque di dicembre di ogni anno, ma anche in
ogni momento della nostra vita se scopriamo il segreto della nascita
di Cristo.
Lasciamo perdere l’origine pagana della celebrazione del Natale,
introdotta dall’imperatore Aureliano, circa 270 anni dopo la morte
di Gesù. Invece, concentriamoci sulla nascita di Gesù Cristo,
l’incarnazione dell’invisibile Dio in forma umana. Molti di noi
fratelli oggi, hanno lo sguardo rivolto soltanto verso Gesù Cristo
secondo la carne, che apparve tra noi di più di duemila anni fa,
identificando solo la Sua entità esteriore. Alcuni si concentrano
anche su Sua madre, Maria. Facendo così, sbagliano poiché la
manifestazione di Gesù Cristo nella carne risalente a duemila anni
fa funge da segno o meglio una via che conduce alla vita eterna.
Invece di seguire la direzione a cui essa mira, tanti oggi hanno lo
sguardo fisso nella direzione sbagliata, idolatrandolo e perdendo
così il vero significato della Sua venuta.
La
nascita di Gesù Cristo, il Figlio di Dio e il Re che regna
eternamente sul trono di Dio, da una vergine sconosciuta, è un segno
che profetizzò ciò che accadrà a quelli che ascoltano la buona
novella di Dio, le credono e le obbediscono. Si, Gesù Cristo il
Figlio di Dio nasce dal grembo di chiunque riceva la novella
dall'Alto ed agisce come Maria agì, con la Fede. Ci potevano essere
tante altre vergini in quell'epoca, ma ciò che distinse Maria da
loro, era la sua capacità di udire la voce del messaggero di Dio e
di credergli. Lei ha creduto alla buona novella, portatrice di
Grazia e favore provenienti dalla bocca del messaggero di Dio, che
disse:
Luca 1:30 E l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Luca 1:31 Ed ecco, tu concepirai nel
grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Luca 1:32
Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore
Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; Luca 1:33 e regnerà
sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine».
La
risposta finale di Maria era:
Luca 1:38 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; mi sia
fatto secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Oggi
se tenete ben aperte le orecchie, dovreste essere in grado di udire
di nuovo, la stessa voce del messaggero (angelo o ministro) di Dio,
che vi porta lo stesso messaggio gioioso di Grazia. Questo non è
altro che il Vangelo che nasce dalla bocca dei servi
di Dio, che reca il messaggio di liberazione e gioia, poiché in noi,
nascerà Cristo il Figlio di Dio. La Sua nascita in noi, o meglio,
manifestazione in noi è ciò che porrà fine ad ogni tipo di influenza
satanica nella nostra vita. La Sua concezione in noi distrugge ogni
frutto della morte, poiché in Lui non c’è il peccato e la morte. Il
peccato, il dolore, l’angoscia, la paura, le malattie e tanti altri
frutti della morte che gli uomini soffrono, non esistono nel mondo
del Figlio di Dio.
Il
primo ostacolo che tanti fratelli devono superare è la credenza in
un Gesù Cristo esteriore, devono cominciare a riconoscerLo secondo
lo Spirito dentro di loro. Ciò che porta alla salvezza è il
riconoscimento di questo segreto e farlo emergere. La nascita del
Cristo in noi è l’unica speranza di Gloria, che ci porta alla
Gloria stessa del Padre, questo è il mistero della nostra salvezza.
In Cristo, in quanto immagine del Figlio di Dio, siamo
completi e ci troviamo di nuovo nella realtà del Paradiso,
infinitamente lontana dalla tribolazione e durezza di questo mondo.
Abbiamo articoli così in giro, perché il Padre sta dando luce e
intendimento affinché sia svelato in noi Suo Figlio.
Naturalmente, a causa del bassissimo stato dell’uomo, a volte sembra
impossibile che in noi possa nascere il Figlio dell’Altissimo;
alcuni interpretano ciò come una speranza deludente, arrogante e un
compito fin troppo importante. E’ come il famoso detto do Natanaele,
che dice: «Può venire qualcosa di buono da
Nazaret?». Ma come Maria, una donna di alcuna reputazione e
fame tra gli uomini, dobbiamo soltanto credere a ciò che Dio sta
dicendo in quest’ora. La nostra capacità di credere che, con Dio,
tutti è possibile e noi possiamo realizzare Cristo in noi è ciò che
porta alla nostra salvezza. Prima di agire in modo positivo,
dobbiamo necessariamente credere al Vangelo, che ci
porta questa bellissima notizia.
Non
dovete essere turbati da questa frase, poiché il punto focale del
Vangelo annunciato da Dio in quest’ultimi giorni, è
dentro di noi. Cristo in noi è la nostra speranza di Gloria, non un
Cristo nel Medio Oriente, né in cielo ma in noi [Colossesi
1:27-28]. Questo è sinonimo della rinascita che Gesù
dichiarò, l’unico modo in cui un uomo può entrare nel Regno di Dio
durante il suo famoso dialogo con Nicodemo. Il Regno di Dio è un
reame di potere, gioia e pace eterna e rappresenta la realtà in cui
camminò Gesù. Ciò che Gesù intende comunicare è che, Cristo,
l’immagine del vero Dio deve nascere in noi per poter vivere la vita
gloriosa, piena di Grazia e potere che Egli ha vissuto durante il
Suo ministero sulla terra. Finché un uomo resterà nell’immagine
sbagliata e mortale della terra, non può vedere la vita, ma come
disse Giovanni il Battista resterà nell’ira di Dio [Giovanni
3:36].
La
salvezza che Dio ha portato al mondo avviene soltanto tramite
Cristo, il Figlio amato di Dio, che abbiamo stabilito non è limitato
a Gesù di Nazareth dell’epoca. Si tratta dell’immagine in cui Gesù
camminò, questo definisce il Figlio di Dio [Colossesi 1:15].
Noi oggi nella stesso Fede, abbiamo lo scopo di conformarci a
quell’immagine. La speranza di chiunque conosca la verità è di
partorire Cristo, l’immagine del vero invisibile ed incorruttibile
Dio, affinché diventi esattamente come Lui. Non importa quanto il
nostro stato sia basso e sterile a causa della carne, ciò che serve
è credere e confessare che Dio è capace di trasformarci affinché
nascano in noi i frutti dello Spirito. Se avete ascoltato le parole
di un Vangelo che definisce una salvezza proveniente
da qualcosa di esteriore, dovete ripensarci, perché ciò che porterà
la piena salvezza è celato in noi.
Romani 10:6 Ma la giustizia che proviene dalla fede dice così: «Non
dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?». Questo significa farne
discendere Cristo. 7 Ovvero: «Chi scenderà nell'abisso?». Questo
significa far risalire Cristo dai morti. 8 Ma che dice essa? «La
parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la
parola della fede, che noi predichiamo; 9 poiché se confessi con la
tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha
risuscitato dai morti, sarai salvato. 10 Col cuore infatti si crede
per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione per ottenere
salvezza, 11 perché la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui non
sarà svergognato».
Ciò
che Paolo comunica nella lettera ai Romani nel Capitolo X, è che la
piena salvezza che cerchiamo si realizza nel credere e confessando
il nome di Gesù Cristo. Ma ci vuole una rivelazione di tale nome,
perché non lo si può conoscere naturalmente, ci vuole una
rivelazione dall’Alto, che ce lo faccia riconoscere secondo lo
Spirito, non secondo la carne. Tale rivelazione rivela il Figlio in
noi, non un Gesù in Gerusalemme ma in noi, e ci guida
affinché Lo realizziamo o in altro parole affinché Egli nasca in
noi. La rivelazione dall’Alto che ci da intendimento di Cristo in
noi, è come il seme di Dionel nostro grembo.
Abramo, il padre della nostra Fede, ha creduto alla Parola di Dio,
che avrebbe avuto il figlio che Dio gli aveva promesso. Ha creduto,
nonostante lo sterilità della propria moglie, che con Dio tutto è
possibile. Abramo ha creduto che Dio, può vivificare i vecchissimi
organi interni della propria moglie, affinché fu in grado di
concepire e di mantenere il frutto del suo grembo durante il ciclo
completo di un feto. Ovviamente, Abramo agendo con la Fede, ha avuto
un rapporto sessuale con sua moglie nonostante avesse 90 anni; ci
vuole Fede per questo, se mi capite.
Nello
stesso modo, dobbiamo credere alla speranza del Vangelo
che dice: anche se abbiamo indossato l’immagine infruttuosa
dell’uomo della terra (carne e sangue) che non ci consente di vedere
la vita eterna, indosseremo anche l’immagine dell’uomo dal Cielo,
che è Cristo il Signore del cielo. Questo è il nostro premio per
tutta l’eternità.
1Corinzi 15:47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il
secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo. 48 Qual è il terrestre
tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste, tali saranno anche
i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre,
porteremo anche l'immagine del celeste.
Questa
dichiarazione è la nostra unica speranza per la Gloria che
cerchiamo, poiché solo in Lui possiamo vedere la vera vita di Dio.
Solo trovandoci in Cristo possiamo entrare per le porte eterne del
Regno di Dio; solo in Lui possiamo sconfiggere la natura peccaminosa
e concupiscente e conseguentemente la morte, perché il dardo della
morte è il peccato. E sappiamo che Lui si manifesta in noi per
distruggere la morte, perché in lui essa non esiste.
1Corinzi 15:54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito
l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità,
allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata
inghiottita nella vittoria». 55 O morte, dov'è il tuo dardo? O
inferno, dov'è la tua vittoria? 56 Ora il dardo della morte è il
peccato, e la forza del peccato è la legge. 57 Ma ringraziato sia
Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo.
Dobbiamo credere che Egli è venuto per vivificarci affinché viviamo
nella Sua immagine e Gloria. Ricevete questo messaggio per mezzo
della Fede e confessatelo, credetegli e avrete la piena benedizione
di Dio. La nostra salvezza avverrà solo quando partoriremo Cristo il
Figlio di Dio, basta avere Fede nella buona novella e di agire
gioiosamente con Fede, conformandoci ad essa.
1Timoteo 2:15 Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se
persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con
modestia.
La
verginità del Maria simboleggia lo stato puro e immacolato di quelle
che avranno la possibilità di partorire Cristo. La purezza in questo
caso, non ha niente a che vedere con la rettitudine derivata dai
vari standard di moralità religiosa del mondo presente. Si tratta
della purezza dalle bugie degli uomini, o in altre parole, le
dottrine, credenze e convinzioni degli uomini di quest’età malvagia.
Per avere quest’unione con Dio, dobbiamo necessariamente purificarci
dalle bugie e tradizioni degli uomini ed astenerci da questo mondo
malvagio.
Infatti, l’Apostolo Giovanni ebbe una visione di 144000 uomini sul
monte di Dio (Sion), che sono quelli riscattati dalla terra (il
mondo) e innalzati sul monte santo del Signore, dove erediteranno la
benedizione illimitata del Padre [Apocalisse 12:1-5].
Si tratta di vergini, privi delle bugie nelle loro bocche, e seguono
l’Agnello ovunque vada. I 144000 uomini avevano il nome del Padre
sulle loro fronti e cantavano una nuova canzone che nessuno, a parte
loro, conosceva. Sono dinnanzi al trono del Padre senza colpa; sono
figli di Dio, cioè creature nuove, caratterizzate dalla rinascita di
Cristo dentro di sè. Queste persone camminano nell'immagine del vero
Dio, come significato nella loro fronte, non più secondo il vecchio
uomo della terra, ma secondo l’immagine celeste di Cristo. La loro
verginità rivela che sono strettamente legati in matrimonio con
l’Agnello di Dio, non più con i sistemi di questo mondo terreno.
Ciò
che contamina l'uomo è lo Spirito del mondo, che può essere
paragonato all’intelligenza derivata da Satana. Abbiamo visto come
Adamo ha perso il proprio stato di purezza e d’innocenza attraverso
la sua comunione con il serpente (la bestia). Alcuni saranno
scioccati dal sapere che la bestia (il serpente) non è altro che un
simbolo della carnalità, ovvero carne e sangue. L’intelligenza
derivata dalla mente carnale degli uomini del mondo presente è ciò
che lo contamina, nascondendo la divinità dentro di loro e
riducendoli ad un'entità diabolica e separata da Dio. Allora, per
riscoprire la nostra verginità ovvero innocenza, dobbiamo
purificarci dalle bugie di quest’età che si basa sulla carnalità, e
ricevere lo Spirito di Dio. Perciò, Giovanni scrisse: non amate il
mondo, perché è soltanto una formazione della carnalità umana; non
possiamo averlo e il Padre se riceviamo lo Spirito del mondo.
1Giovanni 2:15 Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se
uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui, 1Giovanni 2:16
perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la
concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal
Padre, ma dal mondo.
Maria
è stata inondata dallo Spirito, che ha seminato il seme di Dio nel
proprio grembo. Questo indica simbolicamente il nostro
importantissimo matrimonio con lo Spirito di Dio, un requisito per
realizzare la nascita di Cristo, la Gloria di Dio in noi. E’ simile
alla scena di Genesi 1.:2-5,
quando lo Spirito di Dio emerse sulle superficie delle acque
turbolente e oscure dando loro luce, affinché nacque il giorno. E’
la luce dello Spirito che illuminò il grembo mortale di Maria
affinché concepì il Figlio di Dio, ad essere spiritualmente un
simbolo del giorno. Si vede chiaramente che Dio sta indicando che
non basta udire il messaggero di Dio, dobbiamo entrare in un tipo di
matrimonio spirituale con lo Spirito di Dio per realizzare questa
misteriosa concezione in noi.
Il
matrimonio con lo Spirito di Dio, si realizza insieme al nostro
divorzio dallo Spirito del mondo che è uno con la carnalità. Nessuna
forma di carnalità può accedere al Regno di Dio, perché è Spirito,
l'unico che può entravi. Allora, il frutto del nostro matrimonio con
lo Spirito di Dio è a creatura celeste e spirituale, che non
appartiene a questo mondo materiale della terra, ma ad un mondo
celeste, invisibile ed eterno. Questa nuova creatura è totalmente
libera dagli elementi di questo mondo, e non ha legami con la
corruttibilità. Può essere nel mondo per ragione del corpo fisico,
ma non vi appartiene, dato che fa parte di un mondo celeste ed
eterno.
Dunque, fratelli nella Fede, cosa facciamo? Rallegriamoci nel dono
dal valore inestimabile che il Padre ci ha dato liberamente.
Rallegriamoci perché il Salvatore del mondo è stato concepito in noi
per mezzo della Fede, nonostante la nostra indegnità a causa della
passata vita sbagliata; Egli ci ha dato le chiavi per poter essere
figli dell’Altissimo. Il Padre ci ha riconciliato per mezzo di
Cristo, non accusandoci dei nostri peccati, ma ci ha incoronati con
l'onore e la vita eterna.
2Corinzi 5:17
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura;
le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate
nuove. 18 Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha
riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il
ministero della riconciliazione, 19 poiché Dio ha riconciliato il
mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed
ha posto in noi la parola della riconciliazione.
Mentre
ci scambiamo i doni natalizi con i nostri parenti e amici,
ricordiamoci anche di condividere anche la buona novella proveniente
dal Cielo, che può salvare gli uomini. Il dono della sapienza di
Cristo dura eternamente. Perché i monti, le colline e tutte le
nazione passeranno ma il seme di Cristo in noi resterà eternamente [Salmi
102:26-28]. Paolo disse che dobbiamo essere pronti a svelare
il segreto che il Padre ci ha affidato, affinché tutti avranno la
possibilità di gioire della stessa promessa del Cielo.
Voi
che siete capaci di sentire ciò che lo Spirito sta rivelando oggi,
meditate sull’amore inesplicabile che il Padre ha profuso su di noi,
facendo sì che ci chiamassimo figli di Dio, per poter dimostrare al
mondo la Sua misericordia per mezzo di noi. Se continueremo
pazientemente a vivere nella speranza che il messaggero di Dio ci ha
annunciato per mezzo del Vangelo, otterremo la
premessa della nascita della nuova creatura (Cristo) in noi. Come
Maria, manteniamoci immacolati, mentre ascoltiamo con pazienza la
promessa del Padre, perché Egli è fedele, e chiunque Lo aspetterà
non resterà mai deluso.
Dio vi
benedica
Amen
Trevor
Eghagha