CUSTODITE E RIEMPITE IL GIARDINO
Genesi 2:8 Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e
vi pose l'uomo che aveva formato. 9 Dio il SIGNORE fece spuntare
dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per
nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e
l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Un fiume usciva
da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro
bracci. 11 Il nome del primo è Pison, ed è quello che circonda
tutto il paese di Avila, dove c'è l'oro; 12 e l'oro di quel paese è
puro; qui si trovano pure il bdellio e l'ònice. 13 Il nome del
secondo fiume è Ghion, ed è quello che circonda tutto il paese di
Cus. 14 Il nome del terzo fiume è Chiddechel, ed è quello che
scorre a Oriente dell'Assiria. Il quarto fiume è l'Eufrate. 15 Dio
il SIGNORE prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché
lo lavorasse e lo custodisse. 16 Dio il SIGNORE ordinò all'uomo:
"Mangia pure da ogni albero del giardino, 17 ma dell'albero della
conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno
che tu ne mangerai, certamente morirai".
Siamo
gli unici generati nella coscienza o Regno, ossia l'eternità, in una
perfetta condizione, proprio come in un giardino, chiamato Paradiso,
in cui ogni cosa fioriva così come noi prosperavamo nella Gloria di
Dio. Siamo stati generati nella piena gloria di Dio, in cui
prosperavamo in tutto, un Regno dove non esistevano altro che canti
e gioia, non vi esisteva la paura e neanche l'ansia per la
sopravvivenza. A dire il vero, noi siamo l’uomo dal principio, che
disponeva di tutti i piaceri e benedizioni. L'uomo ha dimenticato
questo luogo di vita, mirto e gioia, visto che ha abbracciato
l'oscurità. Questa enorme oscurità ha portato diversi problemi e
sofferenze nella vita umana. Ad esempio, possiamo citare la lotta
per la sopravvivenza, i problemi di famiglia ed emotivi, la perdita
di autocontrollo, le questioni finanziarie, la disabilità ed i
problemi di salute: tutto ciò ha circondato l'uomo in questo mondo,
facendo sì che perdesse la totale consapevolezza dello stato
perfetto del principio in cui è stato generato, nel Regno chiamato
eternità (Regno di Dio). Nell'esperienza umana, ciò che un tempo era
un rigoglioso giardino, grondante di vita, é diventato un luogo
deserto privo di acqua, in cui ora dimorano gli spinosi cactus,
grotteschi barbagianni, sciacalli, scorpioni e serpenti.
Qualcosa è accaduto, causando la perdita dell'eredità della Gloria
di Dio nell'uomo, e deve esserci un modo per poter tornare al luogo
da cui è caduto. Questo è lo scopo principale della Parola, e la
buona notizia è che il Dio vivente è in mezzo a noi per ripristinare
il conforto; qualsiasi tipo di guarigione è assolutamente possibile,
non conta dove ci si ritrova. Alcune persone sono giunte al punto di
credere che il loro caso fosse disperato, senza alcuna speranza, ma
in realtà, dobbiamo predicare che se glorifichiamo Dio, ci ristora.
Quanto più seccate le ossa dei defunti sono, più il nome del Signore
è glorificato, tanto più Egli ci dona il soffio della vita
resuscitandoci dalla tomba dell'umanità. Quanto più i nostri ventri
spirituali sono sterili, più il Suo nome è glorificato, tanto più ci
renderà fertili, per farci dare alla luce la Gloria del Dio
vivente.
Tutto
ciò che dobbiamo fare è ascoltare attentamente le parole dello
Spirito; lasciamo alle spalle le cose che ci distraiamo. Se
ascoltiamo la parola dobbiamo farla non per motivi egoistici, non
dobbiamo in alcun modo agire come i Greci, che si recarono alla
festa dei tabernacoli e volevano vedere Gesù; tali uomini erano
reputati studiosi, uomini che glorificavano in conoscenza davanti
agli uomini [Giovanni 12:20]. Se vantiamo, facciamoci solo
nella croce e nella rivelazione della vita dell'Unigenito Figlio del
Padre. E' giunta l'ora di sedersi ai piedi del Cristo, ed ascoltare
attentamente le parole capaci di liberarci e donarci la vita.
Inizialmente, il Cristo ci farà comprendere perché siamo caduti così
in basso, nel profondo regno della povertà spirituale. Poi, ci
esporrà le opere del diavolo, così che non dovremo mai più conoscere
l'angoscia e il dolore conosciuti dall'intera umanità. Io
sono venuto per darvi la vita abbondante, Io faccio
ciò, rivelando le cose di cui avete perso conoscenza, Io
faccio ciò, facendovi ricordare il luogo della vita da cui siete
caduti, facedovi ritornare.
Isaia 45:3 io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze
riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il
SIGNORE che ti chiama per nome, il Dio d'Israele.
Il
giorno in cui l'uomo fu creato, gli fu soltanto dato in custodia il
giardino. Individualmente e non, noi siamo quell'uomo incaricato di
custodire il giardino, che rappresenta in realtà il nostro stato,
non si tratta di un giardino nel cielo, e neanche un giardino del
Medio Oriente, come sostengono i teologi o gli storici, ma si trova
dentro di noi. Se la città di Israele naturale posta in Medio
Oriente, è stata identificata come il giardino di Dio, si è
trattato solo di un'ombra di ciò che è vero, invisibile ed eterno.
Dio ci
ha attribuito la funzione di custodi del nostro stato-giardino, allo
scopo di renderci rigogliosi e prosperi. Oltre a glorificare il nome
del Signore, per mantenere il giardino rigoglioso, colui il quale
custodisce fedelmente il giardino, mangia i suoi frutti; beve dalle
acque dei fiumi dei piaceri, che scorrono nel giardino; viene
circondato dalle vere ricchezze divine nella Gloria (oro); viene
soddisfatto con la celata maniera. E' il luogo della mano destra del
Signore, in cui non può entrare alcuna maledizione.
Custodire il giardino non significherà ostruire il corso delle acque
che scorrono nel giardino stesso; significherà non permettere che
venga contaminato, ed inoltre di allontanarsi dall'albero del bene e
del male, che è proprio nel bel mezzo del giardino.
Il
termine “custodire”, usato anche dagli Ebrei significa:
Una
radice primitiva, propriamente “cimare la siepe” (come con le
spine), cioè “sorvegliare”; generalmente “proteggere, occuparsi
di...”, ecc. - “attenzione, essere cauti, prestare ascolto (a se
stessi), tenere (infnito, a se stessi), notare, guardare
scrupolosamente, osservare, preservare, riguardare, riservare,
salvare (se stessi), assicurare, aspettare, essere di guardia
(l'uomo)”.
Per
mantenere il giardino nel suo bellissimo e rigoglioso stato, l'uomo
deve sorvegliare e vigilare continuamente, in modo diligente e senza
pigrizia. Come custode del giardino, l'uomo deve proteggerlo e
sorvegliarlo gelosamente, ottenendo pertanto la consolazione eterna
al di fuori di esso. Personalmente, ho una casa con un giardino in
Italia, e per esperienza, posso dire che a volte, è sufficiente
trascurarlo per una settimana per vedere il cambiamento del suo
stato: quanto più lo si trascura, tanto più appare disorientato.
L'uomo deve fare de sacrifici per mantenere il bello stato del
giardino, che è una vera delizia per gli occhi. Occorre avere del
tempo per innaffiarlo, per estirpare le erbacce, raccogliere le
foglie morte, eliminare gli insetti ed i roditori, e cercare
costantemente i modi per custodire la bellezza del giardino,
attraverso la ristrutturazione, introducendo nuove piante e
spargendo sostanze come i fertilizzanti, ecc. Ci sarà sempre
qualcosa da fare in giardino e per quelli che ne posseggono uno, non
c'è spazio per la pigrizia.
Se
siamo stati generati in un rigoglioso stato-giardino chiamato Eden
(piacere, Paradiso di Dio) in cui non conoscevamo che pace, gioia e
prosperità, perché gli uomini si ritrovano in una singhiozzante
condizione desertica, in cui c'è un tumulto emotivo e l'angoscia
dell'anima? Uno stato che non conosce riposo, non conta quanto
cerchi di ottenerlo. La verità è che gli uomini, come Adamo, non
hanno custodito il proprio stato-giardino, sono caduti in un sonno
profondo, facendo largo al diavolo in modo tale che si infiltrasse
nel giardino di Dio.
L'uomo
si è addormentato da qualche parte, allontanandosi dal proprio
stato, finendo in quello del deserto. Si tratta di uno stato di
sonno, in cui l'uomo condivide l'albero della conoscenza del bene e
del male. In tal modo, realizza una sorta di comunione con il regno
delle tenebre, che unisce l'uomo con la bestia (666), e quest'ultima
è semplicemente quel vecchio ed astuto serpente, che striscia sulla
terra. Ma cos'è il serpente? E' la vita dell'uomo mortale, stimolata
dalla naturale mente carnale.
Genesi
2:21 Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo,
che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la
carne al posto d'essa.
Molti
non sanno che l'uomo sta ancora dormendo, non si è risvegliato dal
profondo sonno, come è scritto in Genesi 2:21, e
finché non si sveglierà, il maligno occuperà il giardino. Il diavolo
è occupato a distruggere ed a seminare il suo seme della morte nel
giardino di Dio, definito come lo stato della nostra anima. Finché
l'uomo non custodirà sorveglierà il giardino, si può star certi che
il diavolo farà in modo che l'uomo l'aiuti a tenerlo a modo suo.
Finché l'uomo resterà addormentato, non vedrà altro che il
peggioramento dello stato del giardino. Dovremmo aver bene in mente,
che nessun altro può curare il giardino al nostro posto; l'uomo deve
lavorare nel proprio giardino, per poter così cibarsi dei frutti
della pace e della gioia da esso prodotti.
In
questo mondo naturale, nessuno può mangiare o godere dei conforti,
se non lavorando in tale maniera; nessun uomo può veramente
condividere i frutti della vita eterna, se prima non lavora per
produrli e poi per tenerli. Finché l'uomo dormirà e sarà pigro, non
vedrà il luogo della soddisfazione e della gioia, non condividerà il
pane della vita.
Proverbs 20:13 Non amare il sonno, perché tu non impoverisca; tieni
aperti gli occhi, e avrai pane da saziarti.
Il
saggio è l'unico uomo che sfugge al sonno e lavora diligentemente
nel suo giardino o fattoria.
Proverbs 10:5 Chi raccoglie durante l'estate è un figlio prudente,
ma chi dorme durante la mietitura è un figlio che fa vergogna.
A
questo punto ci si potrebbe chiedere quale sia il significato
spirituale o l'interpretazione del sonno. Esso equivale all'accesso
nel mondo dei sogni, fuggendo dal mondo reale; è una fuga dalla
realtà alla menzogna, dalla luce verso l'oscurità; può anche essere
definito come una perdita di coscienza di sé. i dormienti sono come
i defunti, visto che non vedono, sentono e parlano, dato che non
sono svegli. Quando Lazzaro era morto e fu deposto nella tomba, Gesù
lo paragonò ad un uomo addormentato nella tomba. Ciò che osserviamo
dell'umanità, è che gli uomini che camminano dormendo, inconsapevoli
di chi sono, da dove vengono e dove stanno andando. Nel suo stato di
dormiente, l'uomo cerca di costruire dei castelli eterni nel fango,
cercando di convincersi che può guadagnare qualcosa in questo mondo,
non sapendo che è nato nudo e morirà allo stesso modo, nudo.
Il
Figlio modello, Gesù Cristo, aveva quella fondamentale
consapevolezza della Sua origine e destinazione, per questo motivo
disse che il Suo Regno non era di questo mondo. Restò sveglio, non
allontanandosi dal Suo legame di unità con il Padre, quando venne
tentato diverse volte, affinché l'abbandonasse, per abbracciare le
glorie di questo mondo materiale. Restò svegliò perché agiva nella
coscienza della Sua vera forma, sin dal principio, ancor prima che
giungesse tra noi con fattezze mortali, condividendola con i Suoi
fratelli, intrappolati nella rete della mortalità. Quella vera forma
appartiene al Cristo, l'unico vero Dio.
Giovanni 17:3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo
vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.
1Giovanni 5:20 Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha
dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in
colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il
vero Dio e la vita eterna.
Se
l'uomo è inconsapevole di questa forma, ciò vuol dire che è
profondamente addormentato. Quando gli uomini dimostrano di aver
paura, mancanza di Fede, odio e disaccordo, è dovuto semplicemente
alla mancanza di consapevolezza della propria origine nel Figlio.
Una volta Paolo scrisse che chi dorme, lo fa di notte. Diventiamo
figli del Regno o della luce, solo quando ci risvegliamo del sonno
profondo dell'umanità. Il risveglio avviene nella nostra vera forma,
così com'era prima di diventare mortali.
1Tessalonicesi 5:5 perché voi tutti siete figli di luce e figli del
giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 1Th 5:6 Non
dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 1Th 5:7
poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si
ubriacano, lo fanno di notte.
E'
giunta l'ora prima di ascoltare e di riconoscere la voce del Padre,
poi di risvegliarsi e riprendere a lavorare nel giardino dentro di
noi. Non lasciamo che il pensiero che possiamo mettere in ordine i
giardini altrui mentre il nostro è in rovina, ci inganni: questa è
ipocrisia religiosa. Nell'ipocrisia della religione umana, gli
uomini distolgono tutte le loro energie e concentrazione,
impiegandole nel tentativo di salvare gli altri, mentre in realtà
sono essi stessi a non avere alcun indizio su cosa sia realmente la
salvezza. Finiscono per ottenere una conversione peggiore di com'era
inizialmente. Non ha alcun senso cercare di puntare il dito contro
gli altri, l'ipocrisia è un atteggiamento di tutti gli uomini, ma
nonostante ciò, occorre superarla.
Alcuni
hanno ascoltato questi messaggi di profonde verità per molti anni,
altri li hanno ricevuti direttamente dal Padre, altri ancora hanno
letto diversi libri, ascoltato i messaggi e visitato i migliori siti
internet, e viaggiato per partecipare ad importanti incontri, ma i
loro giardini restano comunque in rovina, producendo spine e cardi
che non possono essere toccati dagli altri. Sprechiamo ancora tutta
la nostra energia, cercando di ministrare gli altri, cerchiamo di
lavorare e risistemare i giardini altrui, quando dovremmo
concentrarci sui nostri giardini e sorvegliarli. Quando i nostri
giardini fioriranno rigogliosamente, e saranno ricchi dei frutti
dello Spirito, allora gli uomini vedranno e si sveglieranno nei
propri giardini.
Qualcuno si dice, ma anche Gesù ci disse di andare a predicare la
Parola a tutte le creature. Sì, disse proprio così, ma tutto ciò che
le persone devono fare è vedere il rigoglioso giardino e godere dei
suoi frutti, e solo così cominceranno a credere; tutto ciò che
devono fare è vedere ed assaporare i frutti del vero amore, umiltà,
gentilezza, dolcezza ed illimitata Fede nel proprio giardino,
potendo così credere. Quando Giovanni scrisse di Gesù, disse che Lo
vedevano e toccavano così la Gloria di Dio, non soltanto ascoltando
parlare. E' la vista della manifestazione della Gloria che rende gli
uomini dei credenti. Pensiamo alle varie meraviglie nel mondo a cui
si aggrappano le persone, per poterle vedere; ne ho vista un
chiamato giardino di Aburi: si tratta di un giardino artificiale,
piantato in Ghana dai Britannici oltre 200 anni fa circa: è un vero
incanto per la vista. Il giardino non introduce la sua bellezza, ma
è la sua Gloria a parlare per esso. Lo riconoscerete tramite i suoi
frutti, non attraverso il messaggio del Regno o avendo ricevuto la
“chiamata” o per essere parte del “popolo di Dio”. Perciò,
concentriamoci sui nostri giardini e lasciamo il resto a Dio.
E'
giunta l'ora di risistemare il giardino in rovina. Terremo in
considerazione una parabola di Gesù, riguardo il buon seme ed il
campo.
Isaia
61:9 La loro razza sarà conosciuta fra le nazioni, la loro
discendenza, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno
riconosceranno che sono una razza benedetta dal SIGNORE.
La
parabola in questione ha un importante significato, pertanto
ascoltate attentamente le parole di Dio.
Matteo 13:24 Egli propose loro un'altra parabola, dicendo: "Il
regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel
suo campo. 25 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e
seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando l'erba
germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie.
27 E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: "Signore, non
avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della
zizzania?" 28 Egli disse loro: "Un nemico ha fatto questo". I servi
gli dissero: "Vuoi che andiamo a coglierla?" 29 Ma egli rispose:
"No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con
esse il grano. 30 Lasciate che tutti e due crescano insieme fino
alla mietitura; e, al tempo della mèsse, dirò ai mietitori: Cogliete
prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano,
raccoglietelo nel mio granaio"".
L'uomo che seminò il buon seme, è lo stesso che giunse come il
nemico, a seminare il seme cattivo, vedremo come a breve. Le diverse
manifestazioni sono in realtà, i due livelli di coscienza umana.
L'uomo che seminò il buon seme è il vero giardiniere, il Padre. Il
buon seme può essere seminato soltanto nella consapevolezza del
legame di unità con il Padre. Ricordate che noi siamo i giardinieri
soltanto se siamo svegli o in un cosciente stato in cui siamo
illuminati da Dio. Possiamo davvero operare come giardinieri,
soltanto se ci allineiamo con il Cristo interiore, che è una cosa
sola con il Padre. I nostri giardini possono fiorire e prosperare
soltanto se restiamo nel Figlio (Cristo), ed è solo allora che uniti
in Dio, potremo curare diligentemente il giardino.
Giovanni
15:1 "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 2 Ogni
tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che
dà frutto, lo pota affinché ne dia di più.
Nella
sua perfezione, Adamo operò da giardinere, perchè essendo ad
immagine del Dio vivente ed invisibile, era una cosa sola con il
Padre. In quel perfetto stato, la pienezza in Dio dimora
interiormente l'uomo, così che possa operare con la mente del Padre.
Sappiamo che un uomo si giudica in base al modo in cui pensa; se un
uomo si pone nella mente di Cristo, che è la mente del Padre, ciò
che vediamo è la manifestazione del Padre attraverso di Lui.
Il
nemico che sta giungendo è il diavolo, che è in realtà lo stesso
uomo che una volta camminava nell'immortale stato glorioso del
Padre, ma ora giace in un sonno profondo. Finché l'uomo resterà
vigile, curando la vite, il maligno non potrà inquinare il giardino
con il cattivo seme.
Al
principio, quando dimoravamo nel petto del Padre, seminammo il buon
seme nella terra, cioé il nostro corpo, ma in realtà ci
addormentammo tutti lungo la via. Quel sonno profondo ha causato una
grande discesa dall'impeccabile immagine e Gloria del Padre,
originando una nuova immagine intarsiata dall'oscura immaginazione
della mente carnale. Quella nuova immagine, che è terrena,
rappresenta il maligno, che negli anni ha piantato il seme della
carnalità e della morte nella terra. Pensateci, tutti i semi della
carnalità, legati alle emozioni ed ai desideri di un'immagine
mortale della carne ed a questo mondo materiale, sono stati
seminati in questa terra vergine dalle nostre menti carnali, che
avevamo nello stato di sonno profondo. Come risultato di tale semina
ad opera della carne, la miscredenza, il disaccordo, l'orgoglio, la
lussuria, il tumulto emotivo, l'angoscia dell'anima, l'avidità, la
paura, l'ansia per la sopravvivenza, ecc., sono diventati le erbacce
che hanno distrutto la bellezza di quello che una volta era un
rigoglioso giardino. L'uomo è legato ad una sbagliata e corrotta
immagine della carne ed inoltre, la sua mente e gli affetti sono
fissi sono terreni; fintanto che l'uomo resterà in questo stato, non
potrà piacere a Dio, vedendosi separato dal Dio vivente. Finché
l'uomo vedrà con occhi malvagi, che non sanno e vedono nulla tranne
immagini proiettate dalla mente carnale, sarà macchiato dal potere
della lussuria, non potrà stare in alcun modo fieramente dinnanzi a
Dio. Finché non sarà cosciente del suo legame di unione con il
Padre, nulla andrà bene, in quanto è proprio tale unione che rende
tutto possibile.
Se ci
troviamo in gravi problemi, smettiamo di puntare il dito e di
accusare gli altri; dobbiamo risolvere le cose, innanzitutto
svegliandoci alla verità, e riportando le nostre menti verso quella
del Padre, così come lo Spirito di Dio che è dentro di noi ci ha
insegnato. Ogni seme di falsità che è stato piantato nella terra
dalla mente carnale, dovrà essere sradicato; sì, ogni seme nato da
quel vecchio serpente, e di natura terrena, che abbiamo posseduto
durante il nostro sonno di morte, dev'essere totalmente sradicato
dal Padre.
Matteo
15:13 Egli rispose loro: "Ogni pianta che il Padre mio celeste non
ha piantata, sarà sradicata.
Lo
sradicamento del grano indica semplicemente il ritorno alla
consapevolezza della nostra unione con il Padre. Quando ci poniamo
nella mente del Padre, al di fuori di tutto ciò che deriva dalla
verità, ogni bugia della mente carnale, prodotta dal seme della
morte, è annientata. La verità diventa come un fuoco che consuma
tutto quello che non si origina dalla mente del Padre, agendo
proprio come un inceneritore. Le menzogne che derivano dalle nostre
associazioni della carne, come i legami familiari, quelli tribali,
la razza, le traduzionni degli uomini, credenze e concetti
religiosi, e tutto ciò che allontana la nostra mente dall'unico vero
corpo presente ed eterno, dev'essere completamente inghiottito
dall’abbagliante luce che risplende dalla mente di Dio. Se
ascoltiamo il canto del gallo e ci rialziamo dal letto dell'umanità,
tornando alla coscienza del Padre, il nemico non ci sarà più. Adesso
dobbiamo recuperare noi stessi, scacciando ogni tipo di vana
immaginazione e gli idoli che abbiamo eretto nella nostra mente,
mentre il maligno si impossessava del mondo, facendo sì che la
verità lo disintegrasse.
L'illuminazione della verità proveniente dalla mente del Padre,
cioè la nostra mente quando siamo svegli, consuma per sempre le
bugie che hanno portato tormento ed angoscia dell'anima, riportando
alla luce la perfetta creazione di Dio, senza colpa o difetti.
Quando l'opera è completa, non ci saranno più dolore, angoscia ed
amarezza.
La
Parola di quest'ora è: SVEGLIATEVI nella coscienza del Figlio e
riunitevi con il Padre, facendo sì che la terra desolata possa di
nuovo diventare come il Giardino di Eden, il Paradiso del Dio
vivente.
Ezekiele
36:33 Così parla DIO, il Signore: Il giorno che io vi purificherò
di tutte le vostre iniquità, farò in modo che le città saranno
abitate e le rovine saranno ricostruite; 34 la terra desolata sarà
coltivata, invece d'essere una desolazione agli occhi di tutti i
passanti. 35 Si dirà: "Questa terra che era desolata, è diventata
come il giardino d'Eden; e queste città che erano deserte, desolate,
rovinate, sono fortificate e abitate".
Baci
nel Suo nome,
Trevor
Eghagha