THE SUN-RAY MINISTRY

Ministero per il mondo che verrà

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L'Eterno non cambia mai, La luce che l'ha comandato nel principio sta brillando oggi sul mondo persa nelle tenebre e nell'ignoranza. Questo Sito è disegnato per la cura dei popoli della mondo. 

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 IL CARRO E I

 

CAVALIERI DI ISRAELE

 

 

 

2RE 2:11  Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand'ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. 12  Eliseo lo vide e si mise a gridare: "Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!" Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi;  

Elia era giunto alla conclusione che per la sua corsa, fosse giunto il tempo di partire, e sarebbe successo in un modo in cui la maggior parte degli uomini non avrebbero potuto farlo. Invece di finire nel baratro della morte e della corruzione, fu trascinato verso la vita e lontano da ogni forma di corruzione. Prima di venir trascinato nel vortice al cielo, Eliseo, suo servo e successore, ebbe una rara rivelazione dell'ostia del cielo, apparsa come un carro di fuoco, guidato da cavalli infuocati e dallo Spirito. A questa stupefacente visione, l'uomo gridò: “PADRE MIO PADRE MIO, IL CARRO DI ISRAELE CON I CAVALIERI”. In realtà, tale visione non era destinata ad Eliseo, che non ebbe mai la rivelazione di ciò che vide, essa è per noi che oggi siamo chiamati al Regno di Dio, per condividere la misteriosa compagnia dei Santi nella luce. A noi è dato di sapere i misteri del Regno e condividere la celestiale Gloria e la divinità. Lo stesso modo in cui Elia fu trascinato nel turbine celestiale con i cavalli ed il carro infuocato, rappresenta lo stesso percorso che conduce alla Gloria che percorreranno tutti coloro che sono predestinati ad Essa. Come Elia, non tutti moriranno; alcuni risusciteranno e resteranno in vita per l'eternità. Ora mi sto esprimendo in un linguaggio spirituale, perché in realtà, la traslazione di Elia rappresenta soltanto un'ombra di quella vera e propria glorificazione che avviene in coloro che erediteranno la vita eterna. Il profeta non saggiò mai la vita eterna, confermando ciò che Gesù disse, cioè, il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di Giovanni il Battista, che è più grande di tutti i profeti che esisterono prima di lui. Ciò che avvenne ad Elia, fu soltanto un'indicazione delle grandi cose che sarebbero accadute, in merito alla Gloria di Cristo. 

Questo argomento è talmente vasto, che non è sufficiente un solo articolo per trattarlo in maniera completa, ma cercheremo di svelare alcuni misteri contenuti all'interno della traslazione di Elia, e riguardo alla trasformazione di Eliseo, suo servo e successore. Bisogna tenere bene in mente che articoli come questo, servono a rinfrescare i Santi e rinforzare la Loro Fede, in modo tale da farli restare inviolati e fissi nella consapevolezza di Cristo in questi tempi oscuri. Dovremmo meditare giorno e notte su tali cose, così che esse possano diventare vita in noi. 

Nostro Padre, il solo Padre, ci sta insegnando come tornare a Lui, per farci ritrovare il luogo della Gloria che ha imposto per tutti noi, sin dal principio. Il punto focale della Parola è la riconciliazione con il Padre, perché se abbiamo Lui abbiamo ogni cosa. Egli dice: “Io sono la tua maggiore ricompensa [Genesi 15.1]”, a significare che riscoprire noi stessi in Lui è l'ultima ricompensa per ciascun uomo che può comprendere cosa sta dicendo lo Spirito in quest'ora. Gesù lo conferma, quando dice: “Grande sarà la vostra ricompensa in Paradiso”, perché lì saremo uniti con il Padre; il Padre rappresenta delle segrete ricompense in noi, equivalenti ad ogni cosa che Egli è.  

Paolo ha fatto riferimento alla nostra consolazione e ricompensa, poste al di là del velo dove Gesù è andato oltre gli altri fratelli, come “corridore”, in rappresentanza di quelli che erediteranno la vita [Ebrei 6:11-20]. La Gloria del Padre era oltre il velo dei Santi dei Santi, apparendo come una nuvola che sorvolava il trono della Misericordia tra i cherubini [Levitico 6:2]. Non c'è da meravigliarsi dunque, se Gesù dice: “Io vado dal Padre”, e finì per essere trasportato dalla nuvola gloriosa alla fine del Suo Ministero [Atti 1:9]; la nuvola gloriosa è semplicemente la Gloria del Padre, che dimora oltre il velo della coscienza e consapevolezza umana nel Tempio non  costruito da mani umane. Dopo aver affrontato la consapevolezza di essere morto e dunque di aver assunto sembianze mortali, Gesù ritornò alla Sua Gloria immortale in Dio, la Sua ascensione nella nuvola ci dimostra che Egli entrò nella Gloria del Padre, così che ogni traccia di quella identità mortale umana che aveva vissuto, fosse dissolta.  

Io sono la via, io sono la verità, io sono la vita”, nessun uomo al suo stato naturale di carne e sangue, può ereditare la Gloria del Padre, se non riconosce il proprio “io”(il Cristo dentro di sé) dentro se stesso ed impara a vivere attraverso di esso. Se riscopro  il mistero dell' “io” dentro di me, come è stato rivelato dal Padre, e  mi umilio dinnanzi alla morte sulla croce, gettandomi alle spalle la falsa identità in cui ho vissuto nell'ignoranza, io  scoprirò che il Padre ed io siamo una sola cosa.  Scoprirò che regno su tutto ed ogni cosa esiste per servirmi, mi scoprirò nella nuvola gloriosa del Padre, unito in uno con la Sua celeste ostia, diventando un'unica mente nella verità. 

La nostra alta chiamata in Cristo è molto più importante di tutte le altre cose esaltate dalla mente dell'uomo mortale, va molto ma molto al di là dell'oro e l'argento, di grossi conti in banca, e qualsiasi forma di ambizione a cui aspirano gli uomini. Scoprire il Padre è vita infinita, gioia inesprimibile, pace abbondante e il contenimento di sé in tutte le cose. Ogni uomo che conservi l'erronea immagine carnale in cui nacque, senza avere una esperienza della vera vita interiore, entra nel mondo e resta nell'oscurità, perché non ha visto la luce del mondo.  

Ecclesiaste 6:3-4  Se uno generasse cento figli, vivesse molti anni tanto che i giorni dei suoi anni si moltiplicassero, se egli non si sazia di beni e non ha sepoltura, io dico che un aborto è più felice di lui; 4  perché l'aborto nasce invano, se ne va nelle tenebre e il suo nome resta coperto di tenebre;  

Il tempo è giunto e noi siamo stati educati su quanto possiamo essere riuniti di nuovo nel Padre, che è l'unico vero Dio e vita eterna. Lo Spirito si trova in mezzo a noi oggi, e ci sta insegnando ed istruendo su come ritornare a quell'unico corpo di innumerevoli Santi, angeli e perfetti spiriti, che esiste ancor prima della creazione del mondo. I perfetti spiriti di questo corpo costituiscono insieme il Figlio, nell'assoluta unità, costituendo il solo ed unico Dio e la vita eterna. 

L'Apostolo Giovanni, uno dei pochi a conoscenza della mente di Cristo, rivela in maniera eloquente un mistero che molti uomini che leggono la Bibbia, ancora oggi non riescono a comprendere. Rivela la nostra origine ed il nostro destino nella Fede in nostro Signore Gesù Cristo. Rivela la nostra origine nel Figlio, chiamato Gesù in quest'epoca moderna; ho specificato con quest'epoca, in quanto Egli era qui ancor prima che nomi udibili fossero introdotti, Egli semplicemente è. L'Apostolo Giovanni rivela che il misterioso corpo da cui siamo stati originati, è l'unico vero Dio e vita eterna. 

1Giovanni 5:20  Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. 

Giovanni sta esprimendosi con un linguaggio chiaro, asserendo che Dio si è rivelato in quel corpo, costituito da vari membri di cui noi siamo parte. Non c'è altro posto in cui il vero Dio vivente possa essere trovato, ad eccezione del corpo di cui siamo parte. Ovunque Dio si trovi, il corpo è sempre presente e ovunque si trovi il corpo, Dio è sempre presente. Questo è lo stesso corpo spirituale e glorioso che aleggiava sulla superficie delle acque, quando Dio comandò alle cose di esistere, lo stesso corpo che creò tutte le cose in Cielo e in terra, visibili ed invisibili. Dio ha voluto che la Sua pienezza dimorasse in tale corpo, così che vederlo equivale a vedere Dio, toccarlo è toccare Dio [Colossesi 1:15-19]. 

Nella trasgressione in Adamo, morimmo e venimmo gettati fuori dal corpo e ridotti a mere creature mortali, poste sotto il dominio del maligno. Nello stato di sonno profondo nel regno della dimenticanza, gli uomini hanno dimenticato chi sono; errano per il mondo come anime ipnotizzate, non comprendendo la sostanza di cui sono fatti. Cristo è giunto in mezzo a noi, per risvegliarci e risuscitarci, facendo in modo di farci diventar parte dei Santi nel solo corpo, dimora di bontà e di tutte le benedizioni di Dio [Colossesi 1:12-13]. La nostra unione con il Padre è possibile solo se entriamo nel Figlio. Tale trasportamento avviene tramite uno spostamento spirituale, da una coscienza terrena ed elementare, ad una puramente spirituale, al fine di risvegliarci in un infinito Regno glorioso, nella consapevolezza del Dio vivente. 

Paolo riconobbe l'eterno corpo spirituale, si umiliò servendoLo notte e giorno, sperando di poter diventare parte di Esso un giorno [Filippesi 3:8-10]. Queste furono le sue parole: “Che io possa vincere Cristo”, “Che io possa trovarmi in Lui”, “Che io possa conoscerLo”, “Che io possa assaggiare il potere della resurrezione”. Il potere della resurrezione è il più grande potere che agisca in noi, che siamo chiamati alla Gloria, ci fa risvegliare dal percorso dell'ignoranza umana, riportandoci ancora una volta, all'unione nel corpo di Cristo, corpo del Dio vivente, com'è stato già ribadito prima.  

Allegoricamente, questo è lo stesso potere che agiva in Elia, in quanto fu mutato da uomo terreno a uomo celeste. Tale dovrebbe essere anche la nostra speranza, dovremmo crescere nell'unità della Fede, in quell'unico corpo spirituale che regna su tutto. La benedizione del Dio vivente scende su questo unito e solido corpo incorporeo, che dimora come unica entità sulla cima del Monte Sion, dove si trovano il favore e la vita [Salmo 133]. 

La nostra unione nel Signore può anche essere paragonata a quella delle miriadi e moltitudini di spiriti perfetti riuniti nell'amore, in cui scorre la consacrazione della vita e tutti vivono nella Gloria di Dio. Il Monte Sion è la città (dimora) del Dio vivente, che è la chiesa del Primogenito, luogo di riunione degli angeli (i messaggeri di Dio della verità) o in altre parole degli spiriti perfetti [Ebrei: 21-23]. Queste moltitudini sono anche come i carri di Dio, che insieme costituiscono l'armata di Dio. Ovunque i carri (angeli) si trovino, si trova sempre Dio al tempo stesso, e vice versa. 

Salmi 68:17  I carri di Dio si contano a miriadi e miriadi, a migliaia di migliaia: il Signore viene dal Sinai (ombra di Sion) nel santuario.  

In un'interessante manifestazione della Gloria di Dio a Mosè, discese come una nuvola che io stesso, ho definito come un corpo composto da innumerevoli membri che creano l'Altissimo, altrimenti conosciuti come carri di Dio  [Salmi 104:3]. Una proclamazione andava avanti così: “Dio, il SIGNORE, misericordioso e grazioso, paziente, dall’abbondante bontà e verità, che dona misericordia a migliaia di persone, perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato, che non purificherà in alcun modo i colpevoli” [Esodo:5-7]. Lodate il Signore! Ciò che Mosè contemplava era il glorioso corpo di Cristo; Dio stava mostrando un'immagine di noi stessi, riuniti in quel solo corpo che chiamiamo Cristo. Si rivela anche la bontà e la grazia che accompagneranno il suo innumerevole gruppo di redenti, riuniti in Cristo; ciò rivela anche la conseguenza della trasgressione contro questo corpo. Capite che il vero peccato e la trasgressione contro Dio equivalgono a rifiutare l'unione in Cristo, se essa non ci sarà, l'uomo perisce nei suoi peccati e muore. 

Paolo ebbe una rivelazione della Grazia che giace in coloro che si riuniscono con il Signore, sulla nuvola; indica anche il mistero della volontà di Dio per la salvezza dell'uomo cioè di essere raccolti in Cristo. Quelli che invece nutrono un altro tipo di speranza, dovrebbero leggere attentamente. 

Efesini 1:5  avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, 6  a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. 7  In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 8  che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, 9  facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, 10  per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.  

Quando Elia venne trascinato sul carro insieme ai cavalli avvolti dal fuoco, Dio stava allegoricamente dimostrando il nostro accesso al corpo di Cristo, per unirci con le miriadi di spiriti resi perfetti ovvero gli altri fratelli, diventando una sola cosa, nei luoghi celesti. Naturalmente, il Padre si trova solo all'interno di tale unione, ecco perché Eliseo gridò: “PADRE MIO! PADRE MIO!”, assistere a questo evento equivale a vedere Dio, visto che è il corpo di Dio. Elia entrò a far parte di quel gruppo dei potenti di Dio, in cui appunto si trova il Signore (allegoricamente). Questa è la nostra ultima chiamata e speranza di entrare in quel corpo e restarci in perfetta armonia. Ciò deve avvenire adesso e non domani, non come molti predicatori dell'Apocalisse sostengono, tutto quello che occorre fare è comprendere questo mistero ed entrarvi. Come Giona, ogni uomo che cerca una forma di segno esteriore o evento come le previsioni meteorologici, precipiterà soltanto nell'abisso della miseria e distruzione, perché negano la loro grazia.  

I carri di Dio sono gli stessi che apparvero come una colonna di fuoco di notte, e nuvole di giorno durante i quaranta anni che gli Israeliti trascorsero nel deserto. Paolo descrisse cosa avvenne spiritualmente, quando gli Israeliti lasciarono l'Egitto; disse che furono battezzati nella nuvola, che sotto il profilo spirituale rappresenta il corpo di Cristo. Di nuovo, ciò rivela l'intera essenza della nostra chiamata al risveglio dalla morte e all'unione con il Signore in quel solo corpo, restandovi per sempre. CIO' CHE GLI UOMINI HANNO ERRONEMANETE INTERPRETATO COME IL RAPIMENTO, E' SEMPLICEMENTE IL NOSTRO SPOSTAMENTO DAI BASSI LUOGHI DELL'ESISTENZA (MORTE), DOVE NON ESISTE LA CONOSCENZA DI DIO, ALLE PERFETTE UNITA’ CON IL CORPO DI CRISTO, RAPPRESENTATO DALLE NUVOLE O DAI CARRI DI DIO, DOVE DIO E' PRESENTE.  

Se ci uniamo con i carri di Dio, appaiamo con Lui, allo stesso modo in cui appare dinnanzi all'intero mondo. Noi che abbiamo dei corpi fisici, siamo l'interfaccia tramite la quale il Signore appare nel regno naturale, nel momento in cui vi entra sulla Sua nuvola gloriosa (compagnia dei carri). Perciò, gli uomini dovrebbero cessare di guardare il cielo fisico, pensando che Gesù apparirà lì, Egli sta già apparendo attraverso i prescelti, e apparirà ancora e ancora. Io l'ho visto nella nuvola, lo rivedrò ancora e ancora, AMEN.

Gesù camminava con l’unico corpo celeste, in modo tale che quando svelava il mistero del Regno, non fosse solo; era sempre in compagnia di moltitudini di spiriti delle vergini, altrimenti conosciuti come compagnia dei migliaia. Sin dal momento in cui ricevette il Suo battesimo simbolico, fu iniziato al corpo di Dio. Lo Spirito di Dio discese su di Lui, proprio come scende una colomba; si tratta della medesima Gloria che discese in forma di nuvole, quando Mosè dedicò il Tabernacolo e quando Salomone dedicò il Tempio, ed ancora dopo, quando i discepoli ricevettero il battesimo dello Spirito Santo. Il battesimo di Gesù fu molto più la stessa consacrazione e dedica di Sé (Tempio di Dio) al servizio di Dio, dopo del quale, fu riunito in quell'unico corpo. Sul monte della trasfigurazione, gli occhi dei discepoli si posarono su Gesù che appariva sulla nuvola gloriosa, e la voce del Padre proveniva dalla stessa nuvola, in cui Egli si trovava. Nel momento in cui Gesù mostrava il mistero di Dio, apparvero miriadi di carri, usando il corpo di Gesù come una sorta di interfaccia.  

Gesù sapeva di essere in compagnia dei carri di Dio, motivo per cui si espresse così: “Poteva chiedere al Padre di inviare miriadi di angeli a lottare per Lui”, “Io so che mi lascerete tutti, ma so che non sono solo”. Questa ostia invisibile soccorse Gesù in momenti di difficoltà, e fu molto coinvolta nelle Sue opere, pertanto Gesù non fu mai solo. Ma non è tutto, infatti, Gesù dovette far sì che ci si cibasse della Sua carne, restando al tempo stesso, in linea con la nuvola gloriosa. Anche Lui ebbe delle tentazioni della carne, agendo in senso contrario al Suo corpo spirituale, ma riuscì a superare tali momenti grazie all'obbedienza, alla perseveranza ed alla Fede. 

Oggi siamo chiamati a compiere lo stesso percorso di Gesù, entrando nella stessa Gloria. Come si è appena letto, anche Gesù dovette umiliarsi con la morte sulla croce, per ottenere la Propria salvezza. La morte sulla croce equivale all'annullare l'identità umana della carne del mondo terreno, perché tale identità non può assolutamente essere iniziata al corpo di Dio. Il corpo di Dio è puramente spirituale ed ogni uomo che vi accederà, deve rendere possibile una trasformazione dentro di sé, a cui tra breve, presteremo attenzione.  

Usando nuovamente Israele come esempio, molti tra gli anziani che lasciarono l'Egitto e furono battezzati nella nuvola, perirono lungo la via ed i loro cadaveri vennero risucchiati dal deserto, perché resisterono alla trasformazione che il Signore voleva per loro.  Dio stava loro indicando che non avrebbero potuto accedere alla Terra Promessa (il Regno di Dio), con le loro usanze egiziane, che rappresentano la natura carnale; dovevano conformarsi alla nuova vita in relazione alla nuvola (Cristo), in cui erano stati battezzati. Per tale motivo, dovettero restare nel deserto per quaranta anni, allo scopo di una rinascita e rigenerazione nel mezzo delle nuvole, in quanto periodo di “incubazione”, in cui Cristo potesse formarsi dentro di loro. La manna e l'acqua che bevvero, li fecero crescere pienamente in Cristo [1 Corinzi 10:2-12]. Ogni uomo che voglio vedere i ruscelli in cui scorrono latte e miele, deve lasciare perde tutti affinché possa abbracciare la verità.

 

SEGUIRE CRISTO NELLA RIGENERAZIONE (L'ESEMPIO DI ELIA ED ELISEO)

  

LASCIARE TUTTO PER LA GLORIA A VENIRE

 Elia, nella sua Gloria, era una sorta di ombra di uno che cammina in Cristo, come Gesù Egli fu circondati dall'ostia celeste in cui venne poi incorporato alla fine del Suo ministero. Fece dei miracoli, come risuscitare i morti, moltiplicare il pane per la vedova, far piovere in tempi di estrema siccità. Tutti quei segni da un punto di vista profetico, mirano ad evidenziare la capacità di dare la vita, che risiede nel Padre ed egualmente nel Figlio. 

 Nel momento in cui Eliseo ricevette la chiamata dal suo maestro, Elia, la Bibbia dice che lasciò tutto per seguirlo [1 IRe 19:19-21]. (Notate che aveva dodici buoi ed era il dodicesimo figlio di suo padre, dunque  lo Spirito Santo sta indicando l'essere figlio e discepolo). Considerando il grande prezzo da pagare rappresentato dalla sua chiamata, egli lasciò tutto allo scopo di ottenere la Gloria di Elia. Lasciò andare ogni sua risorsa di reddito, sapendo che il Dio di Elia sarebbe bastato a fargli da sostentamento. Lasciò anche la sua famiglia, dopo un lungo addio, sapendo che ne avrebbe avuto una molta più vera e grande.  

Il prezzo che dobbiamo pagare come Figli di Dio, chiamati alla Gloria, è lasciare tutto, incluse le associazioni nella carne e terrene, così che il nostro cuore e la nostra mente si focalizzino su ciò che è vero, celeste e puro Spirito. Ogni uomo che camminerà nella Gloria celeste e nello splendore, non potrà essere coinvolto dalle cose del mondo materiale. Se abbiamo avuto dei familiari, amici o fatto parte di altre associazioni nella carne, occorre ricordare che appaiono come familiari e amici solo per il tempo trascorso sulla terra, dopo il quale spariranno per sempre. In altre parole, le relazioni terrene non esistono; sono solo il risultato delle nostre menti carnali. Ad ogni modo, in Cristo siamo riuniti in un'unica vera famiglia universale che non perirà mai; ereditiamo centinaia di ovili di fratelli, sorelle, madri e la vita eterna, perché ora conosciamo il vero Padre. (Questi sono i fratelli riuniti nella nuvola  della Gloria dei Suoi innumerevoli carri). Leggete cosa Gesù disse in merito.  

Matteo 19:27  Allora Pietro, replicando, gli disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?" 28  E Gesù disse loro: "Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. 29  E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna.  

In questa nuova famiglia celeste, si cancellano le offese e si vive un vero modello di amore ed unità, non più le cose che le persone normali vivono nelle loro famiglie terrene. Ciò di cui le persone non si rendono conto è che la maggior parte della negatività e dolore che li sentono provengono dalle persone con cui abbiamo associati sin dal momento in cui entrano a far parte del mondo, può essere membri familiari, amici ecc. Non sono, però, i familiari ad essere cattivi, piuttosto si tratta dell'erroneo modello della terra ad esserlo, in quanto è abbracciato dall'oscurità. Non conta quanto gli uomini cerchino di conformarsi alle strutture terrene, non potranno mai essere perfetti, tranne se si uniscono con la verità e riconoscono la vera famiglia universale di Cristo. Perciò, dobbiamo lasciar perdere tali associazioni e riunirci, ancora una volta, con ciò che è celestiale. La miglior cosa che ci possa fare per i familiari terreni, è predicare la Parola della verità e manifestare i frutti del Regno, affinché possano credere ed essere salvati. Potrebbero essere un po' scontrosi inizialmente, ma poi vi benediranno aprendo gli occhi alla comprensione di ciò che avete fatto.  

Lasciarsi alle spalle le associazioni terrene non dovrebbe essere un gesto fisico, ma ciò dipende da come il Signore vi guiderà, quello che più conta è allontanare dalla nostra mente l'illusione di rapporti terreni, focalizzandola sullo Spirito, che riconosce soltanto gli uomini secondo lo spirito. Soltanto in questo modo, si può riconoscere il seme di Cristo, nascosto dentro di loro e davvero manifestare l'amore senza offendere ed essere offesi.                            

 

IL CONCETTO DI SERVITU'

 Una cosa importante da considerare è che Eliseo fu chiamato a diventare il servitore di Elia [1 I Re 19:19-21, 2 I Re 3.11], fase necessaria per lui per ereditare la Gloria di Elia. Questo è un passo molto importante per ogni uomo che cerca di ereditare la vera Gloria eterna, dobbiamo pertanto, convincerci assolutamente a diventare servi di Cristo, senza alcun ombra di dubbio. Un servo cerca soltanto di glorificare il suo maestro, e nient'altro; quelli che sono capaci di discernere il corpo del Signore, umiliandosi e dedicandosi a servirLo, staranno nel luogo della Gloria, in cui si trova Gesù per l'eternità, dinnanzi a Dio.  

Giovanni 12:26  Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà.  

Gli unici che saranno dove Egli si trova, vivranno nella Gloria di Dio, da cui proviene la luce immortale; non assaggeranno mai la morte. 

Luca 9:17  Tutti mangiarono a sazietà e dei pezzi avanzati si portarono via dodici ceste.  

Benedetto è colui che discerne il corpo di Cristo, si prostra dinnanzi a Lui e Lo serve. Abramo vide e riconobbe il corpo, quando gli apparve sotto forma di tre uomini a Mamre, e si umiliò per servire quel corpo, ricevendo la promessa che avrebbe scoperto poco dopo [Genesi 18:1-14]. Lo stesso avvenne per Lot, che riconobbe il corpo, in forma di due angeli; l'uomo lavò i loro piedi e li onorò, per ottenere poi la salvezza dalla prossima distruzione [Genesi 19:1-15]. Ciò a cui oggi siamo chiamati, è cominciare a discernere il corpo del Signore, ed onorarLo, in modo tale da essere degni di condividere la Sua Gloria, e raccogliere i benefici della vita.  

Gesù dimostrò tale concetto di servitù in occasione dell'ultima cena, lasciando da parte gli indumenti e si inginocchiò a lavare i piedi dei Santi; inoltre, ci avvertì di fare la stessa cosa [Giovanni 13:4-17]. Noi dovremmo esser capaci di discernere i vari componenti del corpo di Gesù, umiliarci a servirli, perché ciò che vediamo è il corpo di Dio, in forma umana. Potrebbe significare servire attraverso l'edificazione e rigenerazione della Parola, potrebbe avvenire tramite l'amministrazione materiale, in qualsiasi forma che capita.  

Io ho visto alcuni grandi uomini di Dio, che hanno fedelmente amministrato la Parola della vita, come servi di Dio; non hanno mai chiesto nemmeno un soldo, non dovrebbe a questo punto, il senso comune, suggerirmi di amministrare in modo da ottenere dei profitti materiali in ogni modo possibile. Da Cristiano maturo, ho bisogno di venire manipolato finanziariamente o materialmente durante l'adempimento del mio ruolo, dinnanzi al corpo di Cristo? [1 Giovanni 3:16-17] Quando si fa ciò, si sta davvero servendo Nostro Signore Dio, creatore del cielo e della terra, ALCUNI INTRATTENGONO DIGNIRATI ED ANGELI SENZA SAPERLO [Ebrei 13:1-2].  

Ebrei 13:1  L'amor fraterno rimanga tra di voi. Heb 13:2  Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli. Heb 13:3  Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!  

Negli anni, ho riconosciuto fratelli che vivono in nome del Regno dello Spirito, servirmi, rinfrescando la mia Fede nel Signore, attraverso delle profezie spirituali, visioni e messaggi, che anche coloro che li hanno inviati non li hanno compresi. Siamo chiamati a servire, più in alto andiamo, più diventiamo grandi servi di Cristo. Come Gesù Cristo stesso disse: “ Io sono venuto per servire e non per essere servito”. 

 

STATE LONTANI DALLA COMUNICAZIONE E DISTRAZIONI DEL MALIGNO

 

Era giunto il momento per Elia per entrare nella Gloria, ed al tempo stesso, Eliseo sapeva che era giunto il tempo per lui, per ereditare la Gloria del suo maestro, sapeva che sarebbe dovuto stare alla sua spalla, osservare ogni sua mossa, per non perdere così, il suo ambito premio. Una volta, mentre camminava con Elia, incontrò una coppia di profeti, che lo erano molto di meno, rispetto al maestro, volevano distrarlo, ma si dimsotrò fermo sulla decisione di ereditare la Gloria di Elia  [2 I Re 2:1 -9 ].  

Proprio come Eliseo, che vide la Gloria di Elia, noi siamo costantemente in missione per vincere la totalità della Gloria di Dio, che è Cristo: questo è il nostro obbiettivo, la nostra corona, cercare di entrare a fare parte di quel corpo. Se Lo abbiamo conosciuto, vogliamo farlo in un modo molto più profondo, e ciò dovrebbe restare lo scopo fondamentale della nostra Fede.  

Mentre dovremo imparare a tenere la bocca chiusa, in merito a concetti religiosi e indottrinati diffusi dagli altri fratelli, che non hanno la nostra stessa visione, ascoltarli servirà soltanto ad aprire la porta alla miscredenza, al dubbio, confondendo la nostra ricerca della Gloria. Non vi aspettate che essi comprendano ciò che capirete in seguito; e non cercate nemmeno di convincerli, discutendo con loro, infatti vi sottrarranno della vostra corona.  

Ricordate le parole del Signore: “Non permettete a nessuno di rubarvi la corona della Gloria”. 

Apocalisse 3:11  Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona. 

Gli uomini vi derubano della corona, causando soprattutto e sottilmente, discredenza e paura, strappandovi la speranza, PERCIO' IMPARATE A CHIUDERE LE LORO BOCCHE. Se date loro ascolto, useranno le sacre scritture bibliche, sfrutteranno concetti e tradizioni morali per insinuare il dubbio sulla vostra visione in merito all'onnipotenza di Cristo. Alcune cose che vi diranno voi siete: 

1. Vi diranno di non abbandonare l'unione con i fratelli, ad indicare che dovete appartenere ad una chiesa fisica della terra, non comprendendo che la chiesa di Dio si trova dentro i confini di quel corpo celeste, chiamato Cristo. 

 2. Vi diranno che se fossero come uno di noi, resterebbero con noi. In realtà, non siamo parte di loro, ma di Cristo. 

3. Vi diranno di stare alla larga da falsi profeti, perché negli ultimi giorni ce ne saranno molti.  Dicono che ciò non sapendo che loro sono i profeti. Un falsa profeta non è soltanto una che apparsi con dei segni spettacolari; questa categoria di profeti sono quelli che non ha compreso davvero il mistero del Cristo in voi, speranza della Gloria. Inconsapevolmente, li guidano gli uomini fuori della strada che conduce alla Gloria di Dio, cioè il Cristo. Mentre il vero profeta vi dice che siete parte e soprattutto, una parte integrante di Cristo, sin dalla creazione del mondo, i falsi profeti predicano di un Cristo che vive in quanto entità separata da noi. Ogni  spirito che non confessa che Cristo E' ARRIVATO (tempo presente) è bugiardo o un falso profeta: costoro, anziché radunarsi in nel nome di Cristo, tendono a disperdersi [1Giovanni 4:1-4]. 

4. Vi ricorderanno che la loro chiesa conta migliaia di fedeli, a significare che Dio è con loro, facendoli aumentare giorno per giorno. Ciò che le persone non capiscono è che gli eletti di Dio, sono riuniti spiritualmente nei luoghi celesti, e non sono generalmente considerati o riconosciuti come quantità delle nazioni, sono in questo mondo ma relativamente sconosciuti [Numeri 23:9-10]. 

5. Vi rammenteranno di alcuni vostri familiari terreni, e dei loro problemi di salute e morali. Potrebbero risaltare alcune imperfezioni della vostra vita terrena. 

6. Faranno di tutto per farvi sentire ancorati all'immagine bassa dell'uomo mortale, altrimenti il contrario sarebbe pura follia per loro. 

Ricordate soltanto che tutto ciò che questi profeti falsi cercheranno di fare, è fare in modo che voi non possiate affermare che siete Cristo manifestatosi nella carne, cercheranno di convincervi che siete un'entità separata da Cristo. Non preoccupatevi di convincerli, se appartengono alla verità, vi ascolteranno [Giovanni 18:37]. 

Ciò riguarda anche gli amici e i familiari che non hanno la vostra stessa visione, agiscono anch'essi da profeti, profetizzano in nome dei loro idoli ed altari tradizionali, costruiti nelle proprie menti. Non dovremmo mai aspettarci un incoraggiamento o alcuna forma di contributi da parte loro, a testimonianza di un progresso nelle cose che riguardano Dio. Infatti, i fratelli di Gesù non Gli crederono ad un certo punto della Sua vita, tutto quello che vedevano era soltanto un bambino nato in una mangiatoia, trent'anni prima. Nonostante le profezie, i segni e i miracoli che Gesù aveva fatto, ancora non credevano dato che vedevano solo l'imperfezione della carne. E' nutrimento per la mente di coloro i quali pensano che l'uomo Gesù, nella Sua esistenza umana, era differente da qualsiasi uomo ordinario. E' importante comprendere che non c'è niente come un uomo buono (carne e sangue), noi siamo buoni solo se ci conformiamo al nostro vero originale stato celeste, che no è altro che Cristo. Quando si coglie tale rivelazione e si cammina nella Fede, in Cristo, non ci si deve aspettare che le persone che non agiscono nella stessa maniera ci capiscano. Ad un certo punto, hanno anche cercato di persuaderlo a ritornati a casa.

 Ora leggete quanto segue 

Marco 3:21  I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: "È fuori di sé".  

Se Gesù fu così frainteso fra coloro la quale Gli erano più vicina, non bisogna mai aspettarsi niente di meglio, ma preparatevi ad un lungo e solitario viaggio con i fratelli nei luoghi celesti, seguendo Cristo nella rigenerazione. Quelli che non vi comprendono ora, lo faranno, quando vi vedranno al fianco del Figlio dell'uomo, nella grande Gloria e potere. 

EVOLUZIONE SPIRITUALE NELLA PIENEZZA DI CRISTO 

Mentre era sulla strada al punto della Sua glorificazione oltre il fiume Giordano, Elia si fermò in tre occasioni, chiedendo al discepolo Eliseo di attenderlo, ma lo restò fermo sulla sua intenzione, seguendo Elia fino alla fine. Ci sono alcune piccole lezioni da imparare qui, infatti, Dio ci sta dimostrando come arrivare alla vera fine, dove possiamo ricevere la totalità della Gloria di Dio. Lo spostamento di Elia da Ghilgal a Betel, poi a Gerico ed in fine oltre le rive del Giordano, mostra  un'evoluzione spirituale che dobbiamo ottenere, se vogliamo pienamente entrare nel corpo di Cristo[2 I Re 2:2-6]. Ad ogni modo, Eliseo ebbe la possibilità di fermarsi in quelle tre città, passò la prova e proseguì il suo percorso. Ciò rammenta della perseveranza e continuità nella Fede in nostro Signore Gesù cristo.

Il diagramma qui sotto dimostra il percorso che conduce alla Gloria, come dimostrato dallo spostamento di Elia. Nel diagramma ho paragonato il lo spostamento di Elia alla progressione al Luogo Santissimo, dove la nuvola gloriosa di Dio dimorava.

 

 

 

Come progrediamo in quanto Cristiani, ci sono delle fasi di crescita nella nostra esperienza cristiana, nel momento in cui realizziamo il nostro scopo celeste. Ricordate che nulla, tranne la pienezza in Cristo, ci farà trovare il modo per sentirci pienamente dentro di Lui. Se cerchiamo di arrivare al luogo delle infinite benedizioni, in Gesù Cristo, o in altre parole, alla cima dell'unità della Fede, dobbiamo trascendere tutte le esperienze del nostro percorso cristiano. Come mostra il diagramma, dobbiamo uscire dal mondo esteriore (Ghilgal) ed agire nello Spirito di Dio, attraversando l'esperienza della corte esteriore del nostro percorso cristiano (Betel), poi passando per l'esperienza del luogo sacro (Gerico), passando in fine per il velo ( il fiume Giordano) al luogo Santissimo, dove ci riuniremo nella totalità della pienezza della Gloria di Dio. 

L'esperienza di Betel è quella che viviamo nella nostra infanzia cristiana, dove ancora riconosciamo Gesù secondo la carne. In questo dimensione, i Cristiani continuano a seguire gli insegnamenti, la saggezza e le tradizioni degli uomini, senza mai sapere della divinità dentro di ognuno di noi. Alcuni profeti della città cercarono di distrarre Eliseo, ma l'uomo non gli prestò mai orecchio né dialogò con loro.  

L'esperienza di Gerico è quella che hanno i Cristiani quando compiono un passo in avanti nel riconoscere la divinità dentro di sé. Alcuni manifestano i doni spirituali dello Spirito e sperimentano il soprannaturale. Alcuni hanno anche una visione della Gloria di Cristo a venire, ma mirano a dei grandi eventi futuri. Questi ultimi continuano a manifestare i doni spirituali e la saggezza, ma non raggiungono mai la vera manifestazione della pienezza di Cristo. Potrebbero creare dei movimenti basati sugli ultimi giorni, cercando di distinguersi dagli altri fratelli fuori del Tabernacolo, ma non raggiungeranno mai veramente il luogo della pienezza in Cristo. Fratelli, guardatevi allo specchio e osservate l'immagine che state davvero assumendo, se essa non è pura e spirituale, al di là del velo, è giunto il tempo di svegliarsi. Basta le associazioni con i basati sugli ultimi giorni, o altri sistemi di uomini, ma è giunta l'ora di un lavoro solitario con il Padre, nello Spirito. Basta anche la raccolta di sapienza per egoistici scopi, ma ora è il momento di vivere la totalità della Gloria di Cristo; e noi dobbiamo sbrigarci, altrimenti gireremo in tondo senza mai assaggiando la vera vita.  

Il fiume Giordano rappresenta il velo tra la mortalità e l'immortalità, tra carnalità e spiritualità, tra ciò che appartiene al Cielo e ciò che appartiene alla terra. Il via oltre questa divisione, è già stato realizzato da nostro Signore Gesù, con la Sua morte sulla croce, concedendo a tutti gli uomini sulla terra di entrare, ma gli occhi e le orecchie devono restare aperti per percepire l'accesso nel sacro luogo della Gloria di Dio. Ognuno deve entrare individualmente, non in gruppi sia religiosi che altro, si tratta di un gesto per quelli che sono pronti a camminare strettamente nella Fede, seguendo Cristo. Ci passere altre il velo solo quando il vecchio uomo muore e il velo delle menti carnali è strappato, in modo tale che non possiamo più riconoscerci nella nostra immagine carnale, e nemmeno riconoscere le cose della carne. La via oltre il velo la si trova solo nel momento in cui riscopriamo il vero uomo spirituale dentro di noi, se lo facciamo, riscopriamo noi stessi all'interno del corpo di Cristo, rappresentato dalla nuvola gloriosa oltre il velo. 

Oltre il Giordano, anche paragonato al luogo solitario, è inoltre paragonato ai Santi dei Santi del luogo segreto dell'Altissimo. Luogo segreto perché l'uomo ordinario  religioso o meno, non può discernere tale posto; ne è completamente inconsapevole. Nonostante un leggero velo fosse posto sul luogo più sacro, nessun uomo vide mai cosa ci fosse al di là di esso. RINGRAZIAMO DIO PER LA SUA GRAZIA, PERCHE' VEDIAMO E RESTIAMO IN QUESTO LUOGO DI VITA. 

Elia fu separato da Eliseo durante la fase di traslazione: il maestro divenne un essere spirituale, esattamente come i cavalieri di fuoco che erano apparsi, e da un punto di vista prettamente allegorico, rimase lì fino ad oggi. Tale separazione avviene nel momento in cui alcuni di noi cominciano a ricevere la rinascita nella vita spirituale in Cristo, perché lo Spirito non ha nulla da fare con la carne (RICORDATELO). Eliseo ereditò anche la Gloria di Elia, cominciò a percorrere una nuova strada nei luoghi celesti, mente il suo maestro “aveva terminato la corsa”. Quelli capaci di oltrepassare il velo dell’“io” si riscopriranno uniti in un'unica entità col corpo del Dio vivente. Se vogliamo una vera vita, l'amore e la pace, dobbiamo trascendere la nostra natura umana, fatta di carne e sangue. Il Giordano indica la morte, cioè: occorre morire per rinascere.

 

TRASLAZIONE DI ELIA E LA TRASFORMAZIONE DI ELISEO

 Dopo aver attraversato il fiume Giordano, Elia fu separato da Eliseo, tramite la gloria del Signore che apparve in forma di carro di fuoco con i cavalieri di fuoco anch'essi, dopodiché Elia fu trascinato nel vortice fino al Cielo. Il carro rappresenta il carro del Padre, mentre i cavalieri rappresentano l'innumerevole compagnia di angeli, Santi, che fungono da messaggeri divini: tutto ciò è una manifestazione del corpo di Cristo. Dio stava dimostrando il processo di glorificazione a quelli che vogliono ereditare la Gloria. Tale processo avviene per noi, quando ci riuniamo nel corpo di perfetti e puri esseri spirituali, privi di qualunque traccia di carnalità o materialità. La nostra glorificazione in Cristo, è esaltazione dalle basse e limitate creature terrene, a creature celesti, con infinite risorse a nostra disposizione; siamo glorificati dal Padre tramite la trasformazione in spiriti, proprio come i carri infuocati che erano apparsi. Il Padre ci premia con l'immortalità e l'incorruttibilità, nel momento in cui agiamo da Suoi servi, nella verità. Ogni uomo che attende pazientemente il Signore nella verità, erediterà l'immortalità e la vita  [Romani 2:7]. 

Salmi 104:3-4  egli costruisce le sue alte stanze sulle acque; fa delle nuvole il suo carro, avanza sulle ali del vento; 4  fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. 

Egli trasforma gli angeli in spiriti, i Suoi ministri in delle fiamme di fuoco. Oggi noi siamo i Suoi ministri, quando riconosciamo il Suo corpo, e ci convertiamo a servirLo. Siamo anche paragonati agli angeli, il cui scopo è fare la volontà di Dio e nient'altro; essi non hanno un “io”, una propria identità, appaiono ed agiscono in nome del Signore. La nostra alta chiamata in Cristo ha lo scopo di servire nella casa del Dio vivente, e  se Lo serviamo fedelmente, ci viene garantito l'accesso al corpo, composto da innumerevoli angeli e carri che vivono nella Sua Gloria. Questi sono gli unici che conoscono il significato della gioia e della pace; conoscono il significato di lode. 

Salmi 89:15  Beato il popolo che conosce il grido di gioia; esso cammina, o SIGNORE, alla luce del tuo volto;  

Abbiamo tutti ottenuto un'immagine terrena della carne, ma proprio come Elia che giunse alla fine,  anche noi siamo giunti alla fine della strada.; è giunto il momento di assumere l'immagine celeste. Il primo uomo della terra è Adamo, il secondo uomo del Cielo è il Signore (Cristo), a significare che dobbiamo convertirci per diventare Cristo, esattamente come Lui. Sappiamo di sicuro che saremo come Lui, nel modo in cui appare in noi, o in altre parole, sarà evidente che  siamo Lui propri come appare. ALLELUIA 

Comprendendo che Cristo è la nostra alta chiamata e ricompensa, qualcuno potrebbe chiedersi : “Come posso, io, un peccatore, uomo pieno d'odio e di amarezza che non conosce il perdono, essere converito? Sono rimasto sveglio per delle notti intere; ho pagato tutti i miei granai; ho frequentato la scuola biblica, c'è qualcosa che non riuscivo a fare, ma più ci provo e più empio divento”.  La risposta è molto semplice: carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio. La carne è  la carne, lo Spirito è lo Spirito, essi non hanno nulla il comune. Se un uomo condividerà la Gloria di Cristo, sarà trasformato e traslato da creatura terrena che striscia sulla terra, ad una creatura spirituale e celeste, che vola nei Cieli [1Corinzi 15:46-52]. 

La glorificazione e la traslazione in esseri spirituali avviene quando si verifica il risveglio della nostra coscienza interiore, o mente, al fine di diventare consapevoli del nostro vero corpo spirituale, che perdemmo con la caduta di Adamo. Elia camminò fedelmente in quanto servo di Dio, fu ricompensato con una traslazione da una bassa identità mortale, ad una gloriosa creatura celeste, che non avrebbe mai incontrato la morte. Anche Eliseo ricevette la traslazione: il discepolo che aveva attraversato il fiume Giordano era diverso da quello che aveva lasciato il fiume. Quando i profeti lo videro, realizzarono subito che Eliseo camminava nella Gloria di Elia, e dunque, si inchinarono a lui. 

Anche Eliseo fu traslato da uomo ordinario quale era, in un uomo spirituale, nonostante fosse ancora fatto di carne e sangue. Da un punto di vista allegorico, Eliseo fu iniziato al corpo di Dio, cioè lo stesso che “abbracciò” anche Elia. Da quel momento, camminò in mezzo ai carri infuocati, facendo le opere che  fece.  

Per ricevere tale glorificazione, abbiamo visto come il discepolo servì il proprio maestro Elia, come si lasciò alle spalle ogni forma di contatto con la carne, come aveva insistito nel voler seguire a tutti i costi Elia, come aveva resistito ai profeti religiosi. Esiste a questo punto, un altro importante segreto da considerare: viene svelato nell'ultima conversazione tra Elia ed Eliseo. Elia disse ad Eliseo che avrebbe ereditato la sua Gloria in grandi proporzioni, solo se lo avesse visto nel momento in cui vi fosse stato preso [2 IRe 2:9-10]. Ciò vuol dire che Eliseo doveva stare allerta ed ascoltare, dimostrando di essere capace di vedere questo luogo: un uomo incapace di essere sveglio nello Spirito, non può ereditare la Gloria di Cristo. 

Vigilare è allerta spirituale, per percepire le cose nella luce dello Spirito di Dio. Se percepiamo la realtà in base alla mente della carne, siamo spiritualmente addormentati, e questo è proprio lo stato del mondo attuale. Gli uomini stanno semplicemente dormendo, pertanto, se non si sveglieranno non vedranno la Gloria di Dio. Dobbiamo imparare a percepire le cose secondo il modo di Dio, altrimenti saremo come delle bestie senza intelligenza, vivendo solo in base agli istinti naturali. Noi, che sappiamo la verità, dovremmo camminare continuamente in essa, cercando la vera vita. 

Eliseo obbedì e vigilò, ed in un attimo riuscì a vedere il carro guidato dai cavalieri infuocati di Israele, che apparve ed “inghiottì” Elia. Elia vide la Gloria di Dio (allegoricamente), nessun uomo può vederLa e vivere; in realtà, Eliseo vedeva Elia nella sua vera forma, lo vedeva nel modo in cui era, finché non fu trasformato in quella stessa immagine.  

Oggi, noi che vediamo la Gloria di Dio con occhi spalancati, avendo distrutto Il velo della carne, siamo trasformati nella stessa immagine spirituale del Signore. Vediamo la Gloria, quando vediamo tutto con gli occhi dello Spirito, e così può cominciare la trasformazione.  

2Corinzi 3:17  Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18  E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.  

Ricordate che questo è un luogo per solitari; non si viene distratti dalle attività che si svolgono sull'altra sponda del fiume. Non lasciatevi trascinare dall'apparenza delle cose che si trovano sul piano fisico, lasciate che la mente si focalizzi sullo Spirito, da cui proviene la nostra salvezza.  

Vedendo la Gloria del maestro, Eliseo strappò i suoi indumenti in due parti e prese il mantello di Elia. Questo gesto simboleggia l'annientamento dell'uomo vecchio, e l'arrivo dell'uomo nuovo. La bassa Gloria terrena dell'uomo della terra è sostituita dunque, da quella dell'uomo del Cielo. Nel momento in cui comminciamo a percepire la Gloria di cristo, l'uomo corrotto che risiedeva il nostro essere sbagliata, viene distrutto, così che venga fuori un uomo nuovo, vero, giusto e santo.  

Efesini 4:22  avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23  a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24  e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.

 Quando si scopre tale uomo nuovo, saprete che siete un'unica entità con lui, in questo mondo, senza colpa, e quindi, sapendo anche che siete nel Padre. Non cercherete più la copertura della religione, né la gloria dell’uomo mortale, né le ricchezze materiali, perché ci basterà avere il Signore.  

Dobbiamo fermarci un momento a contemplare la Gloria di Cristo, vedendola dalla cima della montagna (Sion) e lasciandoci alle spalle tutte le cose che ci fanno restare ancorati alla materialità, ed osserviamo dunque, la Gloria sul volto del Cristo trasfigurato. Lasciamo penetrare il raggio nelle nostre menti e facciamogli bruciare ogni traccia di carnalità, così che possiamo riscoprirci uniti all'interno del corpo di Cristo.  

 

L'APPARIZIONE DI ELISEO CON GRAN POTENZA E GLORIA 

Dopo aver ricevuto una doppia porzione dello Spirito, Eliseo attraversò il fiume Giordano e ritornò sull'altra sponda: costui era un Eliseo nuovo, che appariva nella Gloria del suo mentore Elia. Ora era radunato nello stesso corpo celeste in cui Elia camminava durante i giorni del suo ministero, e in cui venne poi incorporato; era Eliseo che apparve in mezzo ai carri infuocati, altrimenti conosciuti come la nuvola gloriosa. Ciò è confermato quando Eliseo ed il suo servo Gheazi, furono circondati dall'esercito dei nemici. Eliseo gli disse di tenere gli occhi bene aperti, alla vista degli innumerevoli carri celesti attorno a lui [2 I Re 6:15-17]. Da un punto di vista profetico, Gheazi vide il corpo di Cristo, costituito da diversi membri. Questo è per noi un grande insegnamento, dobbiamo crescere nella consapevolezza che non siamo mai soli, che sono con noi stessi molto più di quanto sono contro noi stessi, il Signore è sempre alla nostra disposizione, combattendo per noi, facendoci prosperare in tutto. 

I profeti videro che stava apparendo nella Gloria di Elia, e per rendergli omaggio, si inginocchiarono dinnanzi a lui [2 Re 2:13-15]. Tale è la ricompensa per quelli che perseverano fino alla fine, perché sono gli unici che appariranno con il Signore tra le nuvole/ I Carri infuocati della Sua Gloria. Al nome di Gesù, ognuno deve inginocchiarsi, quelli che seguono Gesù nella rigenerazione appariranno nel SUO NOME, e tutti lo vedranno, riconosceranno e piangeranno. 

Eliseo divenne la vera manifestazione di Dio sulla terra, amministrando la vita e la speranza agli umili e bisognosi, ed estendendo il bastone del giudizio ai ribelli. E' un'ombra di quelli che aspirano alla pienezza e perfezione in Cristo, diventando pertanto, donatori di vita.  

Alcune delle opere di Eliseo sono: 

1.)         Purificazione delle acque inquinate e delle terre sterili, cospargendo il sale da una nuova coppa [2 Re 2:21. la nuova coppa rappresenta i vasi che porteranno la gloria del Cristo, e il sale rappresentano il sale della terra [Matteo 5:13]. La terra sterile rappresenta lo stato infruttuoso del uomo, a causa delle acque(parola) contaminate con le bugie del Satana. Purificando le acque con la parola vera è ciò che riporterà la piena fruttuosità all’uomo, questo è il compito di quelle che appariranno nella gloria di Cristo. 

2.)         Portò miracolosamente l'acqua agli Israeliti e al loro bestiame in mezzo alla valle [2 Re 3:17]. Ad indicare che poteva attingere la vita dal pozzo di Dio, facendo così sparire la sete degli uomini. Come Gesù che ha l’acqua vivente e ha la capacità di dargli a chiunque abbia la siete, coloro che appariranno nella piena gloria di Cristo avranno la capacità di fornire l’acqua vivente dal pozzo del Dio vivente [Giovanni 4:13-14, Apocalisse 21:6].  

3.)    Moltiplicazione dell'olio, da una bassissima quantità, e distribuzione di esso nei vasi [2 Re 4:4]. I vasi vuoti rappresentano gli uomini vuoti e privi dello spirito, la vita eterna, ovvero la Parola incorruttibile. Riempiendoli con l’olio, simboleggia la capacità dei figli di Dio di sommistrare lo Spirito Santo agli uomini, dandoli cosi la vita eterna.  

4.) Guarigione del grembo sterile della donna Sunamita che fu senza figli [2 Re 4:16]. In un senso puramente spirituale, ciò indica che il ministero dei figli del Dio vivente è di guarire i grembi in sterile dell’umanità, abolendo cosi la maledizione che erediteranno dal Eva, quando trasgredì il comandamento di Dio. La soluzione ai numerosi problemi dell’umanità è semplicemente di partorire Cristo; in lui risieda la pienezza della benedizione del Dio vivente, la vita al di fuori di Cristo è una vita maledetta. Potete leggere sull’argomento nell’articolo “PARTORENDO IL CRISTO (http://www.sunrayministry.org/italiansite/scrittura/PDF/partorirecristo.pdf)” 

5.)  Risurrezione del figlio della Sunamita  [2 Re 4:34]. Dimostrazione  dell'abilità di ristorare dalla morte di Adamo e di dare la vita eterna. Nei tempi passati abbiamo limitati la risurrezione dalla morte allo scopo naturale cioè, quando Sali una persona morta dalla tomba fisica. Ma lo spirito ci sta dicendo oggi che in Adamo eravamo gia morte nella nostra trasgressione, ma lo scopo del Cristo oggi è di abolire la morte e portarci fuori del esso, affinché godiamo di nuova la piena gloria di Dio. Il ministero di quelli che appariranno nella gloria di Cristo è di liberare gli uomini dalle catene della morte e di portarli nel luogo della vita eterna.

Legge il libro online sulla risurrezione: “RISURREZIONE DEI MORTI”  (http://www.sunrayministry.org/italiansite/libro/risurrezione/risurrezionedeimorti.pdf)        

6.) Purificazione dello stufato avvelenato, destinato ai profeti [2 Re 4:41]. Il cibo avvelenato rappresenta le velenose bugie con cui gli uomini in Adamo hanno nutrito provocando cosi la morte. Elia prese lo stufato e lo purificò con la farina, dimostrando di essere il pane della vita or parola della verità. 

7.) Il miracolo del pane [2 Re 4:43]. Moltiplicò il pane per i profeti. Dimostrò in tal modo, di essere il pane della vita che può portare davvero la soddisfazione agli uomini. 

8.) Guarigione di Naaman dalla lebbra [2 Re 5:14]. Questa miracolosa guarigione di una malattia incurabile nell’epoca, evidenzia l'abilità di Cristo di guarire completamente l'uomo da ogni traccia di cosciente peccato. Nessun prodotto o soluzione che il mondo religioso, scientifico e istituzionale offrono sono in grado di guarire l’uomo dal peccato che porta la morte, solo il soccorso del Cristo è in grado salvarlo. Questo forma parte del ministero di quelli che appariranno nella gloria di Cristo.   

9.) Ripristino della vista dell'esercito della Siria [I Re 6:20]. Ciò punta al risveglio delle interiori facoltà spirituali, per vedere la Gloria di Dio di cui siamo parte. Come dice la bibbia, il dio di questo mondo ha accecati gli occhi degli uomini affinché non riconoscono la gloria di Cristo. Quelli cerchi camminano nelle tenebre, non sapendo la loro provenienza né la destinazione, li inciampano e cadono nella fossa della morte e la distruzione. Il ministero del corpo del Cristo è di restituire la vista dei cerchi, affinché camminano di nuovo nella piena luce del giorno dove regna la vita in abbondanza. 

Gesù disse che tutti questi segni miracolosi ci seguiranno, ma in una più grande dimensione, visto che siamo “ il più grandi di Elia”. Quelli che sono risuscitati nella Gloria di Elia, non hanno mai in realtà, visto la vera risurrezione; infatti, sono ritornati alla vita nella carne, continuando ad agire in nome della vecchia  peccatrice natura Adamica, non giungendo mai veramente alla consapevolezza del Dio vivente, e di essere parte di Lui. La vera risurrezione risveglia l'uomo, rendendolo cosciente consapevole della sua unità con il Dio vivente; in tale luogo non c'è assolutamente alcun senso di separazione da Dio, e nemmeno alcun senso di peccato., I due diventano veramente una.   

Noi siamo chiamati a risvegliarci nel corpo di Cristo e giungere alla fine, sapendo di essere in Lui, l'unico vero Dio e vita eterna. Noi diventiamo la vita stessa, toccando  noi stessi vuole dire toccando la vita. Eliseo era così unto, che anche nella morte, le sue ossa erano capaci di far risuscitare ancora i morti [2 I Re 13:21], a significare che aveva la Gloria in abbondanza. Questa è oggi la nostra chiamata, riunirci nel corpo di Cristo, che è la casa del Dio vivente, il luogo in cui la vita scorre al massimo. L'uomo che non si riunisce con i fratelli sul Monte Sion, muore e non può vedere la vita, mentre quelli che si riuniscono nel tale corpo spirituale avranno vita in abbondanza.

 Cresciamo nell'amore, fratelli, uniamoci in uno in mezzo ai cavalieri ed ai carri di Israele, e comprendiamo insieme l'amore di Dio, che va al di là della conoscenza.

 Dio vi benedica,

Trevor Eghagha


 
  "Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del SIGNORE è spuntata sopra di te!!!  Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.!!   Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; !!    perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. !!!