IL MISTERO DEL MATRIMONIO E LA SALVEZZA

La più grandi preoccupazioni che si manifestano all’interno della mente umana sono la sicurezza, la pace e la prosperità; l’uomo cerca la salvezza, ma sotto il profilo materiale, continua a sfuggirgli, semplicemente perché non ha compreso le vie del Signore, l’unico autore della salvezza per l’intera umanità. Per tale motivo, per poter davvero accedere alla salvezza del Signore, l’uomo deve umiliarsi ed imparare la Parola di Dio con Spirito mite; deve lasciarsi tutto alle spalle e liberarsi di ogni cosa che lo esponeva ad una relazione con il mondo presente e ricevere l’Agnello di Dio, l’unico capace di donare il riposo alle anime affaticate e sfinite di quelli che Lo seguiranno diligentemente [Matteo 11:28-30]. L’Agnello ci condurrà alla pace del luogo in cui scorrono le acque viventi, dei piaceri e delizie, in cui gli orrori dell’umanità saranno proprio come un vecchio incubo, perché ci renderà lieti e ci farà cantare ancora a squarciagola [Apocalisse 7:14-17]. L’uomo che cerca di condividere saggiamente la salvezza  di Dio, deve divenire uno stolto agli occhi di questo mondo presente, in quanto la saggezza ed il trionfo dell’uomo, non conta quanto sveglio o intelligente possa sembrare, equivalgono a piena stoltezza agli occhi di Dio [1Corinzi 3:18-19]. I sette occhi dell’Agnello rappresentano i sette Spiriti, e ci condurranno alla mano destra di Dio, destinazione di tutti quelli che saranno salvati.

L’Agnello ci riporta conforto tramite la rivelazione della verità, esattamente com’era al principio in Dio; disperde le menzogne del diavolo, illuminandoci con la verità e ponendo nelle nostre mani ciò che appartiene al Padre, che è verità [Giovanni 17:7-8].

Dio è amore, il giorno in cui saremo capaci di vederlo per ciò che davvero è, ci meraviglieremo di come molti uomini non Lo conoscano. Sono meschino se  non predico la Parola e non rivelo a tutti gli uomini l’innocenza e l’amore di Dio; sono meschino se non rivelo ciò che mi è stato rivelato da Dio, nel segreto luogo del tuono, in merito alla Sua amabile gentilezza e desiderio di salvare l’umanità. Le tenebre delle menzogne di quest’età hanno portato così tanta miseria nell’uomo, ma L’Agnello ci porterà al principio, ci illuminerà, nel momento in cui lasceremo ogni cosa nella luce della nostra velata conoscenza, per ottenere tutto nella luce della Sua comprensione.

 

LA VELATA NATURA DELL’UOMO MORTALE

In uno dei numerosi incontri con Scribi e Farisei, che rappresentano i potenti ed i custodi di questa epoca oscura, Gesù venne sottoposto ad una questione che costituisce una grande preoccupazione umana: il matrimonio.

Matteo 19:3 Allora gli si accostarono alcuni farisei per tentarlo, e gli dissero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli, rispondendo, disse loro: «Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò maschio e femmina?  5 E disse: “Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due diverranno una sola carne”. 6 E così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito insieme, l’uomo non lo separi». 7 Essi gli dissero: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle un atto di divorzio e mandarla via?». 8 Egli disse loro: «Per la durezza dei vostri cuori Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non era così. 9 Or io vi dico che chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chi sposa colei che è stata mandata via, commette adulterio». 10 I suoi discepoli gli dissero: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla moglie, non conviene sposarsi». 11 Ma egli disse loro: «Non tutti sono capaci di accettare questo parlare, ma è per coloro ai quali è stato dato.

Stiamo per leggere delle cose che ci meraviglieranno, perciò allacciate le cinture di sicurezza! Gli intellettuali dell’epoca moderna stanno cercando di indagare sull’opinione di Gesù, in merito al matrimonio, chiedendo se sia legale per un uomo chiedere il divorzio dalla propria moglie. La Sua risposta li ha infastiditi, in quanto contraddice le leggi di Mosè, il cui contenuto era sempre stato accettato come la vera Parola di Dio. Difatti, questa che segue fu la risposta di Gesù: “Non avete forse ascoltato che in principio, Dio ha creato l’uomo e la donna, e che essi devono unirsi e formare una sola carne, e ciò che Dio ha unito l’uomo non si separare?” Questa risposta contraddice le leggi di Mosè, perché pongono la base per il divorzio, portando i Farisei ad affrontarlo, chiedendo: “Allora perché Mosè l’ha permesso?”, a cui Gesù rispose semplicemente: “Mosè vi ha imposto le leggi a causa della durezza dei vostri cuori, ma non era così in principio”, ad indicare che non ricevevano davvero la verità da Mosè, ma in realtà, semplicemente una funzione dello stato dei loro cuori.

Esaminiamo ora attentamente, il significato di Mosè e della durezza dei cuori, in quanto non è chiaro. Il cuore indurito è scettico e muta la realtà in menzogna; viene deviato dalla conoscenza del Dio vivente alla vanità, identificandosi pertanto come morto [Ebrei 3:12]. La durezza del cuore altrimenti conosciuto come cuore di pietra, riflette la mortalità dell’uomo, che non può percepire le cose che appartengono all’unico  vero ed invisibile Dio. Questo è lo stato in cui si trova ogni uomo, nato in questo presente mondo materiale, vivendo ora in relazione con un falso ordine temporale,  che non possiede davvero alcun eterno valore, un ordine in cui non esiste alcuna conoscenza del Dio vivente. L’uomo identifica se stesso con forma ed apparenza nel regno naturale, ed esteriormente  secondo la carne, non considerando il vero uomo interiore. In tale stato mortale,  la legge rappresentata da Mosè si anima nell’uomo, significando che chiunque nasce in questo mondo è soggetto alla legge. Non vi è alcun bisogno che i Dieci Comandamenti vi vengano elencati, in quanto sono già “vivi” ed agiscono negli uomini che trasgrediscono come Adamo.

La trasgressione adamitica riguarda la totale deviazione dalla verità, che è il vero io ad immagine del Dio vivente, fino alla menzogna, cioè l’identità carnale.  Il giorno in cui Adamo s’identificò con l’uomo esteriore e cominciò a vivere nel nome della carne, morì perché la legge (conoscenza del bene e del male), simbolicamente rappresentata da Mosè, divenne viva in lui, mutandosi di conseguenza in peccato ed in fine in morte. La legge, agendo nella mente del naturale uomo mortale, nasce nella sua coscienza, pone dei limiti e una sorta di ordine nell’uomo, impedendo una forma di caos. Si può paragonare la legge alle gabbie o catene, utilizzate per bloccare gli istinti bestiali degli animali selvatici.

Come Paolo scrisse in una lettera ai Romani, era vivo quando non c’era alcuna conoscenza della legge, ma morì quando essa apparve sulla scena, divenendo viva in lui: in breve, stava semplicemente dicendo che in principio, quando era nello Spirito con il Padre, era incosciente della legge; ma tale consapevolezza apparve in lui, quando si trovò ad affrontare  l’immagine dell’uomo mortale della polvere. Molte persone non riescono a comprendere il fatto che la loro vera natura interiore esistesse ancor prima che venissero al mondo, con un’identità di carne e sangue, ma presto lo ricorderanno.

Romani 7:9 perché senza la legge, il peccato è morto. Ci fu un tempo in cui io vivevo senza la legge, ma essendo venuto il comandamento, il peccato prese vita ed io morii, 10 e trovai che proprio il comandamento, che è in funzione della vita, mi era motivo di morte. 11 Infatti il peccato, colta l’occasione per mezzo del comandamento, mi ingannò e mediante quello mi uccise. 12 Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e Buono …………………………………….

Nei successivi versi del Capitolo VII di Romani, Paolo dice che non è la legge a costituire il problema; piuttosto, esso riguarda la forma materiale attribuita  a questa epoca oscura. La legge è di natura spirituale, ed è pienamente assimilata soltanto da quelli che sono spirituali (nell’immagine di Dio); l’uomo è così incapace di rispettare tutti i propositi della legge, perché è legato ad una carnale natura terrena.

Perciò, si può sostenere che la legge è applicabile a tutto, ma si compie soltanto in quelli che sono svegli e consapevoli della propria vera ed eterna forma spirituale del principio. Finché l’uomo camminerà in maniera ignorante in un’identità fatta di carne e sangue, ascolterà la voce di Mosè, rappresentante della legge, e di conseguenza peccherà e perirà. Ma se invece si risveglierà dalla polvere (coscienza di carne e sangue), ascoltando la voce della verità che rivelerà il Cristo interiore, riceverà la Grazia della vita, perché la legge, il peccato e la morte derivano da Mosè, e la Grazia della vita da Cristo.

Giovanni 1:17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.

L’uomo creato in principio da Dio, era un puro essere vivente spirituale, che viveva secondo lo Spirito, la sua essenza era nel Dio vivente, ad indicare che non aveva una propria vita, visto che Dio era in ogni cosa; era anche riunito con gli altri innumerevoli Spiriti, nell’unico uomo conosciuto da Dio, che oggi chiamiamo Cristo. In quel celestiale stato del principio, l’amorevole Dio, con tutto il Suo cuore, anima, mente e forza, amò il Suo vicino come Se Stesso, ad indicare anche che in breve amava Se Stesso, in quanto erano uniti in un unico essere inseparabile,  secondo il piano delle origini. Tutto ciò a significare che non esiste alcuna legge o condanna a morte per quelli che vivono in Gesù Cristo, secondo lo Spirito, perché Lo servono spontaneamente.

Romani 8:1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.

Pertanto, vediamo che lo scopo principale della Parola è riunirci da tutte le nazioni del mondo, fondate sulla polvere, e farci tornare a quell’unico celestiale corpo spirituale (Cristo) del principio [Efesini 1:9-10], perché è solo in Lui che la legge ed i profeti si completano [Matteo 5:17].

 

         IL VERO MODELLO DEL MATRIMONIO DEL PRINCIPIO

Dio ha parlato per mezzo dei profeti, dicendo che convertirà i cuori induriti degli uomini mortali della polvere, nella verità così che potranno di nuovo vivere nella piena Gloria di Dio, lontano dal potere della morte, del peccato e della legge. L’azione dello Spirito mira al nostro risveglio, facendo sì che possiamo ancora una volta godere della Gloria, che Dio ci ha liberamente donato in principio.

Ezechiele 36:26 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Ezechiele 36:27 Metterò dentro di voi il mio Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e metterete in pratica i miei decreti. Ezechiele 36:28 Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro DIO.

Nel momento in cui gli uomini si risveglieranno, ed i loro cuori di pietra si convertiranno in cuori viventi che conosceranno e percepiranno la verità, allora comprenderanno il significato delle seguenti parole di Gesù: “I due ( maschio e femmina o uomo e donna)saranno una sola carne, e ciò che Dio ha unito, nessun uomo osi separare”. In realtà, nessun ordinario uomo mortale può ricevere queste parole, perché il suo cuore è posto sul piano della vanità, ignorando pertanto le cose che appartengono a Dio [Matteo 19:11]. Ringraziamo Dio, in quanto ascoltiamo ciò che ora ci sta dicendo, risvegliandoci dalla mortalità delle nostre vite umane. Per questa ragione, dice: “Benedetti sono i vostri occhi perché vedono, le vostre orecchie perché odono”, perché proprio grazie alla percezione, ci convertiremo dalla mortalità di Adamo della polvere, nel Cristo, il vivente.

Matteo 13:15 Perché il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca”. Matteo 13:16 Ma, beati i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono. Matteo 13:17 Perché in verità vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono!

Vedete, dovremmo sempre stare in atteggiamento di preghiera, perché attraverso la Grazia di Dio, ascolteremo delle parole che nemmeno Mosè o gli  altri più grandi profeti ascoltarono nel loro tempo. Se avessero potuto ascoltare ciò che ascolteremo noi, avrebbero potuto conoscere la vita eterna, ma essendo al contrario, tutti morti nella trasgressione adamitica, come conseguenza dei loro cuori appesantiti come pietre, non poterono percepire la verità. Oggi, siamo sollevati ed allontanati dai cancelli della morte, per giungere finalmente a quelli della vita, lasciando così la tomba per la terra dei viventi, potendo ascoltare la voce della verità.

In principio, ossia al tempo dell’origine di tutte le cose, non seimila o settemila anni fa, come i teologi o gli intellettuali credono, Dio creò l’uomo; non creò mai un altro essere umano in un altro luogo. Quell’uomo era a Sua immagine e somiglianza e governava su tutto il creato di Dio, senza alcuna inibizione. Viveva una vita abbondante, sotto ogni punto di vista, godendo liberamente di ogni cosa a sua disposizione. Tale è il vero modello che Dio creò in principio, ossia un modello perfetto.

La Bibbia dice che quel giorno Dio creò l’uomo; lo creò maschio e femmina e li benedisse.

Genesi 1:26 Poi DIO disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Genesi 1:27 Così DIO creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina. Genesi 1:28 E DIO li benedisse; e DIO disse loro: «Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra».

Un’altra versione del medesimo evento, narra che Dio creò l’uomo con doppia identità, maschile e femminile che chiamò Adamo.

Genesi 5:1 Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui DIO creò l’uomo lo fece a somiglianza di DIO. Genesi 5:2 Li creò maschio e femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati.

Ma cosa sta dicendo allora Dio? Si sta dunque contraddicendo, quando dice di aver creato l’uomo, e poi di averlo creato maschio e femmina? Naturalmente no; Dio ci sta rivelando quella sacra unione, chiamata matrimonio, esistente sin dal principio, ossia il vero matrimonio che sappiamo essere del nostro Padre Celeste. Il Padre, in questo caso agisce come sacerdote celebrante, che unisce  insieme maschio e femmina, che diventano un’unica entità, chiamata uomo, creato ad immagine del Dio vivente. A differenza del matrimonio terreno, in cui   vige la formula “finché morte non ci separi”, tale unione è eterna, senza fine. Quell’uomo che rappresenta il seme del matrimonio era fatto della sola carne, che Dio ricavò dall’unione di maschio e femmina, che poi benedisse.

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Possiamo chiaramente comprendere che non esistera alcun uomo, senza maschio o femmina dentro di sé, in quanto i due devono coesistere insieme per formare l’unità chiamata uomo. Paolo si esprime in merito, in una lettera ai Corinzi.

1Corinzi 11:11 Nondimeno, né l’uomo è senza la donna, né la donna senza l’uomo, nel Signore, 1Corinzi 11:12 perché come la donna proviene dall’uomo, così anche l’uomo nasce per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio.

Ciò vuol dire che questa unione dev’essere indistruttibile, dato che è costituita da una sola carne, o meglio da un solo corpo. Essa, dal principio, non è altro che la chiesa e Cristo, lo Spirito, che Dio ha creato con un legame indissolubile sin dalla creazione del mondo. Cristo è lo sposo e la chiesa è la sposa, ed è proprio per questo motivo che Gesù Cristo si riferiva spesso a Se Stesso come lo sposo nei resoconti della Parola [Marco 2:19]. La chiesa, che rappresenta la sposa, è il corpo delle anime degli uomini, che si uniscono con lo Spirito di Gesù. Senza questa unione, nessun uomo può apparire ad immagine del Dio vivente, e nemmeno un Sabbath in cui trovare il riposo di Dio.

Molte persone hanno negli anni, predicato sermoni sul matrimonio sfruttando le Sacre Scritture; ma si può ricevere questo mistero in una forma velata, come gli uomini mortali fanno, quando limitano il matrimonio con lo scopo dell’uomo e la donna mortale della terra, oppure con volti rivelati, che svelano l’eterna unione spirituale tra Cristo e la Sua chiesa. Dobbiamo risvegliarci dai bassi regni dell’ombra e delle parabole e cominciare ad ascoltare la voce dello Spirito, perché se continuiamo a vivere nell’ombra, rinunciamo semplicemente alla Grazia, finendo proprio come Giona. Se ricordate, Giona fece una potente dichiarazione, quando Dio lo liberò dalle grinfie della morte: “Quelli che osservano ed abbracciano le vanità (ombre e menzogne), rinunciano alla misericordia fin nella loro vita”. Perciò, nel momento in cui una generazione chiamata in una nuova dispensa in Cristo, incliniamo i nostri cuori alle verità spirituali, non agiamo come i principi di questa epoca oscura, che ascoltano la verità solo in forma di parabole, grazie alla velata comprensione.

 

LA MISTERIOSA UNITA’ DI CRISTO CON LA CHIESA

Paolo fa riferimento alla misteriosa unione matrimoniale dal principio, tra Cristo e la chiesa. E Dio vuol rendere tutti gli uomini consapevoli di essa, per poter ottenere la salvezza.

Efesini 5:30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa. Efesini 5:31 «Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne».

Efesini 5:32 Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa. Efesini 5:33 Ma ciascuno di voi così ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito.

La maggior parte delle persone legge le Sacre Scritture e s’interessa veramente  pochissimo dell’aspetto spirituale del matrimonio tra Cristo e la chiesa, concentrandosi principalmente sui matrimoni terreni tra uomini e donne: in realtà, si sbagliano enormemente. La carne non ha alcun profitto, è lo Spirito che dona vita ed è proficuo in tutte le cose [Giovanni 6:63]. Questo significa che nel piano originario, in merito all’uomo del principio, era che viveva come un essere spirituale nel Regno invisibile, essendo il vero cuore di Dio. Quella infinita  risorsa di vita interiore era programmata per far crescere l’uomo esteriore nella vita ed in ogni buon attributo dello Spirito. Ad ogni modo, in questo mondo l’uomo si allontana dalla vita spirituale, cercando di evolversi in una sorta di intensificazione e completamento proveniente dal nulla (il visibile), edificando in tal mondo l’uomo esteriore della carne. Sin dai giorni della caduta adamitica, ha cercato di non rendere vana la sua ricerca, fino a scoprire che bisogna sempre iniziare dalla scoperta dello Spirito, e così ogni altra cosa sarà perfetta. Perciò, dovremmo dirigerci innanzitutto verso le cose spirrituali, e poi potremo star certi che tutto il resto verrà. Ci viene richiesto di espellere qualsiasi forma di vecchia religione e tradizione degli uomini, che sfrutta soltanto il corpo carnale, ed iniziare ad esercitarci nella conoscenza divina (spiritualità).

Molte persone si rivolgono a dei consulenti, per poter risolvere i propri problemi matrimoniali, all’interno dell’unione terrena, credendo che ci riusciranno in qualche modo, ma vi dico che  prima bisogna preservare il matrimonio che esiste dal  principio, osservando così, che ogni cosa seguirà senza alcuna ombra di dubbio. Quando questa sacra unione sarà stata saldata, solo allora scoprirete che anche il vostro matrimonio terreno avrà trovato la sua concretezza, avendo voi riscoperto di essere una cosa sola. Paolo dice: “Mariti, amate le vostre mogli come voi stessi e mogli, riverite i vostri mariti”. Questo messaggio si rivolge a quelli che conoscono il vero mistero del matrimonio, agendo in accordo con esso, e non come semplici mortali che camminano secondo la vanità della loro mente.

Secondo la Parola di Dio, è vero che non vi è alcuna cosa che non possa essere rivelata, per tale ragione Dio ci sta rivelando il modello matrimoniale, così che possiamo comprenderlo e aderirvi totalmente. Nelle sue lettere, Paolo parla approfonditamente dell’unione matrimoniale, di cui l’uomo di oggi è totalmente inconsapevole. Si parla di ciò nel Capitolo V di Efesini.

Di queste nozze celesti, celebrate tra Cristo (la parte maschile) e la chiesa (la parte femminile), Paolo dice le cose che seguono:

  1. a) Il marito è il capo della moglie [Efesini 5:23]: ciò significa che il marito rappresenta la facoltà intellettuale, ed è il leader all’interno della coppia. La donna sente ciò che sente lui, così come ascolta ciò che lui ascolta, e vi si lascia  costantemente guidare. Questo spiega perché dobbiamo urgentemente porci nella mente di Cristo, perdendo le nostre teste (menti naturali) per la Sua. L’uomo che non si aggrappa al vero capo (Cristo)si spegne vanamente e non vedrà la vita.

Colossesi 2:18 Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto, essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale, Colossesi 2:19 e non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni, cresce con l’accrescimento che viene da Dio.

  1. b) La moglie riverisce e si sottomette sempre al marito in OGNI COSA [Efesini 5:33], e ciò vuol dire che non ha alcuna facoltà di esprimere la propria volontà: suo marito è l’unico capitano della nave. Deve restare in silenzio e sottomettersi totalmente al marito, senza mai esprimersi a parole sue o fare qualcosa da sola.  

1Timoteo 2:11 La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione. 1Timoteo 2:12 Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma ordino che stia in silenzio.

Secondo questo modello, il marito ha tutta l’autorità e dev’essere venerato.

  1. c) Marito e moglie creano una sola carne; la moglie diventa lo stesso corpo del marito, e ciò significa che non è più il suo corpo, ma quello del consorte. Egli agisce attraverso di lei ed usa il corpo di lei come una  sorta di interfaccia, per mostrarsi così al mondo.

1Corinzi 6:19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 1Corinzi 6:20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.

Essendo capo e torre di controllo di questo corpo, il Cristo trasmette la Sua volontà al corpo stesso, cioé la chiesa, che è sempre guidata da Lui, in ogni circostanza.

  1. d) La moglie è cooperatrice e la parte aiutante, a significare che si unisceal marito, per aiutarlo in ogni cosa.
  2. e) Il marito ama la moglie e si prende cura di lei [Efesini 5:28-29]: ossia,  è preoccupazione del marito, nutrirla e provvedere ad ogni sua necessità. E’ sua responsabilità da tutti i punti di vista, quello  spirituale e quello  naturale. Vi provvede spiritualmente, facendola costantemente crescere nella conoscenza della verità, procurandole così una sorta di protezione spirituale, conservando lo stato di donna santificata, santa e senza  macchia, unendosi a lei per l’eternità [Efesini 5:25-27]. Fino a quando questa unione durerà, l’onnipotente potere del Dio vivente ed ogni cosa saranno possibili. La promessa del marito fatta alla moglie è di non          lasciarla o abbandonarla mai, e di essere sempre al suo fianco per    provvedere fedelmente ad ogni sua necessità. Pertanto, l’unico compito assegnato alla moglie è di essere fedele e sottomessa al marito, il quale si occuperà di ogni altra cosa.

Il modello del matrimonio che abbiamo appena esaminato è la sola unione che attira le benedizioni di Dio. Dio li benedisse, non la parte maschile o soltanto quella femminile, ma entrambi, che erano uniti. Fino ad oggi, gli uomini hanno brancolato nel buio, perendo nell’argilloso guscio dell’umanità, in quanto non hanno compreso il significato di tale unione, che Dio sta svelando in questi giorni. Siamo destinati ad essere eternamente uniti in matrimonio con Cristo, sin dal principio, per diventare un solo spirituale corpo celeste con Lui, essendo soggetti a Lui in ogni cosa, ma in qualche modo il sistema dell’uomo ha accecato la nostra comprensione, mettendo una barriera nell’ambito dell’unione tra noi e Cristo.

 

VIOLAZIONE DELL’UNIONE MATRIMONIALE

Gesù disse: “Non separate ciò che Dio ha unito”, riferendosi a quella sacra unione tra uomo e donna del principio, che formavano l’originario uomo celeste, chiamato Adamo. Gli uomini non stanno vivendo le illimitate ed abbondanti benedizioni di Dio, semplicemente perché hanno rotto la sacra unione. In tal senso, l’uomo rappresenta la saggezza o Spirito di questa epoca oscura; ciò è quanto ha separato questa unione benedetta tra la chiesa e lo Spirito (Cristo). Cristo è in mezzo a noi per ripristinare l’originale creato di Dio,  senza macchia, in cui l’unione è stata spezzata dall’uomo, nella trasgressione adamitica; lo sposo è giunto sulla terra per ricreare la Sua unione.

Come è stato ribadito, Adamo era il risultato dell’unione di maschio e femmina, o in altre parole, era costituito dall’unione di Cristo e la chiesa (anime degli uomini). Le infinite benedizioni di questa unione si rivelano nel Giardino di Eden, fino a quando continuavano a vivere secondo tale modello matrimoniale, nulla poteva interferire con la loro prosperità. Continuavano a nutrirsi dei frutti dell’albero della vita, cioè la verità amministrata da Cristo, lo Spirito e ad astenersi dalla menzogna, rappresentata dall’albero della conoscenza del bene e del male, amministrato dal mortale uomo della polvere (il serpente). In tale unione celeste, Adamo era un puro essere spirituale, la cui essenza dimorava nel Dio vivente, ed era al contempo immune da qualsiasi corruzione derivata dal mondo materiale. In quel tempo, dimorava in Dio ed agiva in Lui, non avendo alcuna conoscenza della legge. La legge del peccato e della morte ritornò quando l’unione fu spezzata, proprio quando Eva fu ingannata dalle false glorie del mondo dell’uomo mortale, unendosi con il serpente (la mente carnale o lo Spirito di quest’era). Eva, che rappresenta l’anima, fu attirata dal serpente, ossia la saggezza dell’uomo esteriore della carne, che lei provò, rinnegando così il suo primo amore. Unendosi al serpente, divorzia dal Signore, diventando di una sola carne con il mondo esteriore, in un’unione definita fornicazione sotto il profilo prettamente spirituale.

Con la trasgressione, avviene la rottura dell’unione e la donna (anima) viene guidata dallo Spirito di questo mondo [Efesini 2:2], perché il suo vero capo (Cristo) è sostituito da quella del serpente (la mente carnale); non si sottomette più al suo vero marito (Cristo, lo Spirito); non L’ha onorato, facendolo regnare sul suo corpo. Lei trascura il fatto che il suo corpo non le appartiene più, visto che ora è del Signore (lo Spirito); diventa una sola carne con il mondo, il più vile degli abomini.

Occorre comprendere, a questo punto, che la rottura nell’eterna unione con lo Spirito di Cristo, avviene nel momento in cui l’uomo viene al mondo. Inconsapevolmente, la saggezza e gli insegnamenti di quest’era oscura, nascondono ai nostri occhi questa celeste unione matrimoniale, rompendo sistematicamente quella di unità spirituale all’interno del cuore di Dio. Il mondo intero giace nella desolazione ed è in rovina, mentre gli uomini continuano a giacere nel letto della morte, essendosi allontanati dal vero matrimonio con Cristo. Gli uomini sono classificati come fornicatori, protettori di prostitute e nemici di Dio, in quanto condividono la violazione del matrimonio che Dio ha ordinato dal principio, imponendo all’uomo di non spezzarla.

Le tenebre svaniranno e la vera luce splenderà per la salvezza dell’umanità; quando lo Spirito della verità illuminerà la nostra comprensione, rendendoci consapevoli della spirituale unione matrimoniale che esiste dal principio, dovremo fuggire dalla fornicazione. Dovremmo crescere nella consapevolezza del fatto che siamo sposati con Cristo, lo Spirito, e che non apparteniamo a noi stessi bensì al Signore, che è il nostro capo e noi siamo il Suo corpo e tempio, e dev’essere riverito in questa unione matrimoniale. Una continua violazione di questa unione, come il resto del mondo, conduce solo a problemi ed alla morte. [Corinzi 6:15-20]

Ora stiamo cominciando a comprendere la ragione che giustifica la durezza e le sofferenze dell’umanità. Gli uomini vivono nella maledizione, perché hanno rinnegato il loro primo amore, cioè lo Spirito di Cristo, unendosi in una sola carne con lo Spirito di quest’era. Invece del fiorito   giardino del piacere che Dio ha donato all’uomo, in quanto eredità di cui liberamente godere, l’uomo è ora soggetta alla sofferenza, al dolore ed alla fatica, e la morte, che accentua tale condizione.

 

L’INVITO ETERNO AI FESTEGGIAMENTI NUZIALI

 

Se avete orecchie per ascoltare, allora ascolterete il gentile sussurro dello Spirito, che ci inviterà tutti a tornare alla nostra unione celeste con Cristo, non imponendosi ad alcuno, ma cerca di renderci consapevoli della Gloria che scaturisce da tale unione. La Parola predicata a tutte le nazioni è semplicemente  un invito alla celebrazione delle nozze con Cristo, che possiamo ancora una volta condividere nella luce, presente sin dalla fondazione del mondo. Si tratta in realtà, di un’unione spirituale nell’invisibile, che è stato nascosto in Dio fin dalla creazione del mondo, a significare che nella discesa nella mortalità, l’uomo ha perduto la conoscenza di questa compagnia meravigliosa nella luce.

Il compito di Cristo è di far conoscere o meglio, di far rammentare agli uomini di tale compagnia del mistero:

Efesini 3:8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, Efesini 3:9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo;

La parola –partecipazione– deriva dal Greco –koy-nohn-ee’-ah-, cioé: –società, partecipazione, o rapporto (sociale) o beneficenza- (pecuniaria); –comunicare (comunicazione), comunione (contribuzione), distribuzione, compagnia-.

La compagnia del mistero non è altro che il nostro rapporto maritale e sociale con Cristo, dalla fondazione del mondo. I gentili, che rappresentano gli uomini di questa epoca, che vivono ignorando tale compagnia, sono invitati a condividere la divina unione, in cui può trovarsi Dio Onnipotente. E’ nella profonda intimità di questa celeste unione d’amore, che tutte le cose visibili ed invisibili prendono vita;  se aprite bene gli occhi, saprete che tutto il creato non è altro che una serie di racconti di questa storia d’amore, celata in Dio. Gli animali, gli alberi, i fiori, le teorie e scoperte scientifiche, le opere e relazioni umane, rappresentano semplicemente l’unione matrimoniale nascosta in Dio. E’ proprio lì che è situato tutto il potere in Cielo e in terra, proprio per quando i due (Cristo e la chiesa) o i tre (Dio, Cristo e la chiesa) saranno riuniti,  ed anche il Dio vivente ci sarà.

Nel Libro delle Rivelazioni, appare una scena di gioia e preghiera a Dio, rivelata a Giovanni, in cui le acque viventi cantano: “L’Onnipotente regna e il banchetto nuziale dell’Agnello è cominciato e la moglie è pronta”. Da ciò si evince che il potere onnipotente di Dio si rivela quando comincia il banchetto nuziale dell’Agnello, e ciò avviene soltanto quando la sposa sarà pronta.

Apocalisse 19:6 Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare. Apocalisse 19:7 Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. Apocalisse 19:8 E le è stato dato di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino finissimo sono le opere giuste dei santi». Apocalisse 19:9 Quindi mi disse: «Scrivi: Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello». Mi disse ancora: «Queste sono le veraci parole di Dio».

Il messaggero che rivelò la scena a Giovanni aggiunse: “Benedetti sono quelli che partecipano al banchetto nuziale dell’Agnello”, perché le infinite benedizioni e la Grazia di Dio si trovano soltanto in questo festeggiamento celeste, in cui le persone sono tutte riunite con l’Agnello di Dio. Il festeggiamento in questione non si svolge concretamente in Cielo, dopo una sorta di estasi della chiesa, mentre il mondo soffre in tribolazione; questi tipi di dottrine sono semplicemente concepiti dai potenti di quest’era, inconsapevoli delle cose di Dio. Il festeggiamento delle nozze è un evento puramente spirituale passato, presente e continuo; tutto ciò di cui abbiamo bisogno è ascoltare la chiamata, comprenderla ed entrarvi nella Fede, partecipando al festeggiamento dell’amore. Benedetti sono quelli che ora ascoltano la chiamata o l’invito dello Spirito,  che si fanno cenno con la mano, riunendosi ancora una volta con Cristo, nei luoghi celesti,

Molti sono chiamati, ma sono in pochi ad essere scelti, perché la maggior parte di queste persone è incapace di discernere le nascoste ed infinite ricchezze associate a Cristo. La sposa che si prepara è la chiesa o la compagnia dei Santi, che crea il corpo di Cristo. Si preparano entrambi a purificarsi nella Fede, nel sangue dell’Agnello, lavandosi e rigenerandosi dall’acqua della Parola della verità. Quest’ultima ci viene data per purgarci dalla corruzione dell’esteriore mondo materiale, trasformando le nostre menti, che si allontanano pertanto da ogni forma di vanità. Solo se indosseremo le vesti della giustizia, potremo realizzare l’unione con l’Agnello. Consiglio a quelli che leggono i messaggi del nostro sito per la prima volta, di leggere un articolo on-line, in merito alla copertura di lino sulla sposa, definita come la giustizia dei Santi (RISCOPRIRE LE NOSTRE VESTI DI LUCE (PDF).

Per confermare questo celeste festeggiamento nuziale, Gesù ce lo descrive come prezioso, tramite una parabola in Matteo 22:1-14. Essa tratta di un re, che organizzò il matrimonio del figlio, invitando molte persone a parteciparvi [Matteo 22:1]. Nonostante avesse esteso l’invito a molte persone però, molte di esse declinarono in quanto occupate nel commercio e nel guadagno [Matteo 22:3-6]; i pochi che vi andarono, erano poveri e senza alcuna reputazione [Matteo 8-10]. Leggiamo ora attentamente, e raccogliendoci in preghiera tale parabola, perché Gesù ci sta rivelando che non dobbiamo lasciare che la salvezza ci passi accanto, senza accorgercene.

In tale contesto, il re rappresenta Dio Padre, ed il figlio rappresenta Cristo l’Unigenito  Figlio di Dio, l’unico erede di ogni cosa. L’invito avviene tramite lo squillo di tromba dello Spirito, che richiama gli uomini di questo mondo affinché lascino tutto e partecipino al festeggiamento delle nozze dell’Agnello. Parteciparvi significa diventare parte della compagnia nuziale, ossia la chiesa (-ek-klay-see’-ah- in Greco significa -prescelti-). Quelli che ascoltano la chiamata e sono capaci di riconoscere l’immenso valore di essa, obbedendole ed unendosi in matrimonio con il Signore, sfuggirono ai poteri della morte che regna ora in questa epoca oscura. Ad ogni modo,  molte persone risultano incapaci di comprendere la Gloria eterna ed invisibile del Cristo, proseguendo nella ricerca della vanità, cercando di ottenere il mondo, aggrappandosi alle proprie carnali identità terrene. In questa parabola, queste persone sono rappresentate dai mercanti ed agricoltori, che rifiutano la Grazia del nostro Signore Gesù, ancorandosi alla menzogna. Altri ancora, vengono trascinati via dalle attività umane per la sopravvivenza e la vana gloria, ma come dice Gesù, per ottenere questo posto, dobbiamo imparare a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, senza preoccuparci del futuro; dobbiamo proiettarci nel presente e concentrarci sulla Parola, che sta in quest’ora provenendo dal trono della Grazia. Dovremmo sempre chiedere a Dio di distogliere il nostro sguardo dall’ingannevolezza delle ricchezze e glorie di questo mondo, così da non oscurare la nostra vista del Regno di Dio. Il segreto consiste per ogni uomo, in abbandonare tutto per riunirsi insieme agli altri in Cristo, ereditando ogni cosa, in Cielo ed in terra, incluso l’onnipotente potere di Dio. Se invece rigettiamo tale chiamata all’obbedienza ed unione in Cristo, possiamo star certi che qualcun’altro l’accetterà e riceverà le gloriose benedizioni di Dio, che è capace di animare una roccia per lodarlo, perciò dobbiamo prestare molta attenzione alle nostre priorità.

La parabola indica che tutti gli invitati dovevano indossare vesti nuziali, ossia dovevano porsi in Cristo. Ponendoci in Cristo, facciamo sì che non restiamo più noi stessi, ma diventiamo bensì Cristo stesso, e ciò è reso possibile permettendo alla Parola della verità di trasformare le nostre menti, da naturali a quella di Cristo, potendo pertanto di conseguenza riscoprire il vero uomo interiore, creato perfetto e senza peccato. Perciò, l’invito passa di mano in mano, con il  pentimento per le opere mortali della carne, passando così ad una nuova vita dedicata al Dio vivente. Deve esserci continuità e progresso in ciò, altrimenti si rischia di perdere di vista alla chiamata all’unione intima con Cristo. L’uomo che non indossava le vesti nuziali, fu l’unico a posare il suo aratro e a guardarsi indietro, a significare che non custodiva la conoscenza della verità, perdendo di conseguenza, il posto tra i Santi  nella luce, ritornando all’oscurità esteriore in cui perse la conoscenza del Padre e del Figlio [Matteo 22:11-13].

Se ogni uomo riuscisse ad ascoltare il grido dello Spirito, che l’invita a partecipare alla sacra unione nuziale nella luce, allora sarebbe benedetto, perché Dio stenderebbe la Sua mano sinistra per liberarlo dalla morsa della morte, coronandolo con la vita. Lasciamo dunque, volontariamente andare tutte le cose che ci legano a questo mondo,  ed entriamo liberamente nella celeste camera nuziale, per amare e contemplare la Gloria del nostro Dio.

 

LA SALVEZZA ATTRAVERSO IL FIGLIO

Il frutto del ventre è  la benedizione di Dio al Suo popolo, perché soltanto il seme erediterà tutto.

Salmi 127:3 Ecco, i figli sono una eredità che viene dall’Eterno; il frutto del grembo è un premio.

Non ci si riferisce qui, alle cose terrene, ma a quelle spirituali ed eterne. Quando Dio si rivolse all’uomo (MASCHIO+FEMMINA) chiedendogli di essere fertile e moltiplicarsi, non intendeva dire che avrebbe dovuto infestare il mondo con la carne ed il sangue, ma di agire secondo lo Spirito, ad immagine e somiglianza di Dio stesso.  Con l’unione tra uomo e donna, nasce un figlio che comanda su tutto e tutti, ma ciò avviene soltanto se la celeste unione nuziale resta intatta. In breve, l’evidenza del matrimonio benedetto è nel seme, che erediterà il Paradiso di Dio. Quel seme è una sola carne. Fino a quando Adamo ed Eva restarono una cosa sola, avevano il Giardino di Eden e potevano viverci e godere delle sue bellezze liberamente; ma tutto cambiò, quando Eva violò il proprio voto matrimoniale.

Analizzando in maniera più approfondita il peccato della prima donna, dovremmo comprendere che non fu mai creata per avere vita e volontà proprie; in effetti, lo fu per sottomettersi sempre al marito.  Adamo era l’unico a parlare e a ragionare, perché la bocca, la mente e tutti gli altri organi del corpo erano coordinati alla testa. Eva doveva sempre restare in silenzio, coprendo sempre il capo con un velo [1 Corinzi 11:5-6, 1Timoteo 2:11-12 ]. Il velo posto sul capo della donna è il marito, non una sorta di foulard come fa credere la religione. Ciò vuol dire che se la donna comunica, riporta soltanto ciò che il marito dice, altrimenti lo disonora portando la vergogna. Eva fece proprio questo, quando trasgredì il comandamento di Dio; innanzitutto, non aveva alcun diritto di parlare con il serpente, e neanche di agire secondo la propria volontà, osservando con i suoi occhi.  Se avesse invece seguito la volontà del marito, non avrebbe potuto trasgredire.

E’ IMPORTANTE COMPRENDERE CHE TUTTO CIO’ SI APPLICA SOLTANTO NELLA VERA CELESTE UNIONE NUZIALE, NON IN QUELLA TERRENA. Ho espresso tale concetto, in quanto alcuni uomini fanno un uso sbagliato delle Scritture, maltrattando le proprie mogli. Ciò avviene spesso nei paesi del Terzo mondo ed in varie sette religiose, in cui le donne vengono schiavizzate attraverso le dottrine religiose degli uomini, che interpretano la Bibbia soltanto secondo le lettere.  Anche Satana appare come un angelo di luce, usando le lettere, che sono in realtà una versione velata della Parola, usata come strumento di crudeltà, per oscurare la mente dei fratelli, rendendoli schiavi. In seguito, vedremo come le nostre mogli terrene si distaccano dalla forma spirituale per un periodo, per poi ritornarvi, avvicinandosi ancora di più al Regno di Dio. Se siamo collegati alla  nostra vista spirituale, capiremo che siamo tutti fratelli in Cristo, in cui sappiamo non esserci alcun uomo che vive secondo la carne.  

Nel momento in cui Eva agì secondo la propria volontà, fu sedotta e si unì al serpente  della polvere (Spirito carnale di questo mondo), violando pertanto l’unione con la sua parte maschile (Cristo), avvenne un aborto spirituale. Il seme dell’unione benedetta fu  interrato, ma fino ad oggi non ha mai prodotto nulla, mostrandosi sterile, incapace di ricevere la benedizione di Dio. Il seme celeste sin dal principio non c’era più ed al suo posto, è spuntato un nuovo seme della polvere, che si può definire figlio del serpente. L’Adamo che ricevette la maledizione, cioè “Polvere sei e polvere ritornerai”, non è lo stesso uomo creato da Dio in principio, ma si tratta di una sorta di imitazione, il figlio di Eva e del serpente. Nella trasgressione, il ventre di Eva non può ricevere la benedizione divina, in quanto porta dentro di sé il frutto dell’unione con il serpente, che è la carne ed il sangue (uomo terreno); perciò, vediamo una sorta di imitazione di Adamo della polvere, che non appare più in quanto essere spirituale che comanda e regna nella Gloria di Dio. Grazie alla sua trasgressione, Eva fu punita con la maledizione, che consisteva nel partorire con dolore, e ciò spiegava per quale motivo non fosse fertile; partorì nel vento, il suo seme è maledetto e lei vive nei deserti, molto lontani dalla presenza di Dio, luogo in cui risplende la vita eterna.

1Timoteo 2:9 Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con verecondia e modestia e non di trecce o d’oro, o di perle o di abiti costosi, 1Timoteo 2:10 ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà. 1Timoteo 2:11 La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione. 1Timoteo 2:12 Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma ordino che stia in silenzio. 1Timoteo 2:13 Infatti è stato formato per primo Adamo e poi Eva.

Dovremmo sapere che fu Eva (in tale contesto identificata come anima), l’aspetto femminile dell’unione, ad essere tentata dal diavolo [1Timoteo 2:14]. Adamo, l’aspetto maschile dell’unione, che rappresenta lo Spirito di Cristo in questo contesto, non può peccare, non può neanche negare se stesso, restando nella verità per sempre. Ma a questo punto qualcuno potrebbe intervenire, rammentandoci che anche Adamo si è cibato del frutto proibito. Naturalmente, ed era anche presente quando Eva giocava a fare la meretrice con gli idoli di questo mondo. Adamo, che rappresenta  lo Spirito di Cristo, è tuttavia incompleto senza la donna, perciò sarà sempre al suo fianco, fino al giorno in cui lei tornerà in sé, riscoprendo che la sua vera metà è sempre stata accanto a lei e non l’ha mai lasciata.

L’anima, che come si evince, ha attraversato grandi tribolazioni, mentre vagabondava per la terra, flirtando con tutti quelli che lei e non il suo vero marito, troveranno la salvezza, quando si pentirà tornando a lui. Il suo sterile ventre spirituale, che ha patito continuamente le intemperie, guarirà quando lei si riunirà di nuovo al proprio vero marito, sin dalla creazione del mondo. Separandosi dagli idoli e riunendosi con lo Spirito di Cristo, la donna troverà la vera salvezza nel sacro seme che nascerà.

Lo sposo (lo Spirito di Cristo) sta salutando la sposa in questo momento; se lei l’ascolterà e si pentirà della sua infedeltà, tornando a lui, la riprenderà con sé perché sarà incompleto senza di lei.

Geremia 3:1 Se un uomo ripudia la propria moglie e questa se ne va da lui e diviene moglie di un altro, tornerà egli forse ancora da lei? Non sarebbe quel paese grandemente profanato? Tu ti sei prostituita con molti amanti; vorresti però ritornare da me?», dice l’Eterno.

Il mondo lussurioso al suo interno, non potrà dare alcuna soddisfazione all’anima; la vera salvezza dagli orrori e solitudine del mondo esteriore la raggiunge quando rinnova il suo voto nuziale del principio, risottomettendosi totalmente allo Spirito di Cristo [1Timoteo 2:9-12]. Purificandosi dalla sporcizia di questo mondo, tramite l’acqua della Parola procuratale dallo sposo, ed entrando nella camera nuziale con lui, il ventre sterile non lo sarà più, e lei potrà di nuovo portare dentro di sé il promesso seme di Dio. Ma ciò richiede pazienza e continuità da parte della sposa, attraverso la Fede e le opere buone compiute in nome del Signore.

1Timoteo 2:14 E non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione. 1Timoteo 2:15 Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.

Ci sono molti esempi di donne sterili, che poi hanno partorito degli uomini straordinari in seguito all’intervento divino;  esse fungono da esempi per evidenziare la gloriosa opera di redenzione di Dio, che sta compiendo ancora oggi tra noi. Un esempio di donna sterile è Sara, che partorì quando oramai era anziana, quando sembrava impossibile per gli uomini una tale prospettiva. Tutto ciò dimostri che in realtà, non conta quanto la nostra situazione sembri mortale o senza speranza, perché Dio ci riporterà in ogni caso alla vita. La madre di Sansone costituisce un altro esempio di donna sterile, che restò incinta grazie alla Parola del Signore, dando appunto alla luce Sansone, un uomo dalla forza straordinario, colui che oggi definiremmo un superuomo. Quest’ultimo però è solo un piccolo frammento dei figli di Dio, manifesti del Suo potere onnipotente. Vi è ancora un’altra donna sterile, le cui lacrime si trasformarono in risate: si tratta di Anna, la madre di Samuele, il grande profeta d’Israele. Il suo sogno profetico rivelò la mano della salvezza di Dio, e la stessa salvezza che oggi Dio ci sta rivelando sulla terra. Ecco alcuni estratti della sua canzone:

1Samuele 2:5 Persino la sterile ha partorito sette volte:  Questa profezia si riferisce al perfetto seme di Cristo, partorito dalla donna sterile. In questo contesto, sette è il numero della perfezione e della luce. Noi, che continuiamo nella conoscenza del Signore, vivremo il miracolo divino, cioè daremo alla luce il Cristo, Figlio del Dio vivente.

 

1Samuele 2:6 L’Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nello Sceol e ne fa risalire: Qui c’è un riferimento all’intenso potere della resurrezione. Risvegliarsi dalla tomba dell’umanità, in cui le anime perdute si uniscono agli idoli e ombre, e riunirsi con Cristo, nell’unico corpo spirituale che sappiamo essere Dio, è tutto ciò che occorre nel partorire Cristo. Tutti quelli che si trovano al di fuori di questa unione con Cristo, sono morti a causa dei loro peccati e trasgressioni.

1Samuele 2:7 L’Eterno fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa ma anche innalza. 1Samuele 2:8 Egli solleva il misero dalla polvere e tira fuori il povero dal letame, per farli sedere con i principi e far loro ereditare un trono di gloria; poiché le colonne della terra appartengono all’Eterno, e su di esse egli ha poggiato il mondo: Leggiamo di nuovo una dichiarazione profetica, in merito alla nostra elevazione ed esaltazione dai bassi regni della terra, dove l’ignoranza e la povertà spirituale regnano sovrane, fino al trono di Dio, presso cui potremo sedere nei luoghi celesti in Gesù Cristo. Il frutto del ventre è l’unico ad occupare tale trono, e regna su tutte le opere di Dio. L’uomo nato dalla donna (la chiesa) e portato sul trono di Dio in Rivelazioni 12:1-5, è anche l’ulteriore conferma dell’illimitata autorità posseduta dal seme della donna.

Ottenute queste conferme dalla Bibbia, dovremmo scuotere le nostre coscienze, attendendo pazientemente la nascita del seme di Dio dentro di noi. Occorrono pazienza, serietà e continuità. Da un punto di vista naturale, dopo il concepimento, la donna deve attentamente occuparsi della nuova vita dentro di sè, fino al momento del parto.  Durante la gravidanza, deve cambiare la propria dieta e mangiare soltanto alimenti che facciano bene al futuro bambino, dovrà astenersi da ogni forma di negatività, evitando qualsiasi attività che richieda sforzi. Sì, Gesù disse che il mondo deve trasportare il piacere terreno, mentre aspettate con perseveranza, ma il dolore muterà in gioia,  perché partorirete l’unico uomo di Dio, colui che dal principio, domina e regna su tutti [Giovanni 16:20-23]. Quel giorno, il sistema degli uomini non potrà più sciogliere la gioia della nostra salvezza, perché resteremo al sicuro nell’armata dell’Onnipotente, scoprendo di avere a disposizione tutto il potere in Cielo ed in terra, che non ci sarà mai portato via.

 

LA DONNA VIRTUOSA DEGNA DI ONORE

Lo sposo ci ha parlato in vari modi, tramite le parabole ed esempi, fornendoci tutto quanto c’era da sapere in merito alle opere di cui necessitiamo per realizzare l’unione nuziale, di cui abbiamo parlato. Noi, che siamo chiamati a prendere parte a questa Gloria inspiegabile, dobbiamo assicurarci sempre della nostra chiamata ed elezione, non abbandonando più la verità per abbracciare la menzogna.

Esamineremo brevemente il segreto che si cela dietro l’elezione di Rebecca, che diventa la moglie di Isacco, figlio dell’allora ricco ed affermato Abramo [Genesi 24]. Mosè inviò il suo più anziano ed affidabile servo, custode di tutti i suoi averi, alla ricerca di una moglie per suo figlio. Anche per quanto riguardo questa vicenda, Dio usa degli esempi.

In tale contesto, Abramo agisce come Dio Padre, a cui appartiene ogni cosa in Cielo e in terra, mentre il figlio Isacco rappresenta Cristo, erede di tutto. Il servo alla ricerca della moglie per il figlio, rappresenta lo Spirito Santo, inviato sulla terra per trovare la sposa (Cristo), portandola dal suo futuro marito, il figlio, così che possano unirsi nel sacro vincolo nuziale.

E’ interessante notare l’umiltà e volontà della donna, nel servire il servo di Abramo, nel momento in cui le chiede dell’acqua, dopo aver affrontato un lungo viaggio nel deserto. Senza considerare che si trattasse di un perfetto estraneo, dal quale non si sarebbe mai aspettata alcuna ricompensa, si era recata piuttosto lontano da casa per prendere l’acqua, anche per i cammelli. Nella Bibbia  si legge attentamente che la donna fece tutto ciò frettolosamente, dimostrando il proprio impegno per soddisfare sinceramente l’anima esausta del servo di Abramo e delle sue bestie.

Genesi 24:17 Allora il servo le corse incontro e le disse: «Deh, lasciami bere un po’ d’acqua dalla tua brocca». Genesi 24:18 Ella rispose: «Bevi, signor mio»; poi si affrettò a calare la brocca sulla mano, e gli diede da bere. Genesi 24:19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli, finché abbiano bevuto a sufficienza». Genesi 24:20 In fretta vuotò la sua brocca nell’abbeveratoio, corse di nuovo alla fonte ad attingere acqua e ne attinse per tutti i cammelli di lui.

Per questo, lei vinse inconsapevolmente l’elezione, diventando la moglie dell’uomo  più influente della terra del periodo. Un momento di orgoglio, esitazione, mancanza di sensibilità e di discernimento l’avrebbe privata dell’elezione. Per questo, è necessaria un’attitudine di vigilanza e discernimento, perché se dormiamo mentre anche il mondo dorme, forse a causa delle innumerevoli distrazioni del mondo stesso, rischiamo di perdere la Grazia di Dio.

Quelli che ascoltano la silenziosa voce del messaggero di Dio, e si umiliano fino a diventare dei servitori, saranno esaltati. La nostra chiamata ci dice di esercitarci nella verità, assimilando la Parola (acqua), estraendola dalle profonde sorgenti (pozzo) di Dio, e rinfrescare le anime degli uomini, che sono sfiniti ed appesantiti. Dio non scenderà dal Paradiso, a chiederci di  cominciare a manifestare il Suo amore; bisogna risvegliarsi e farlo in nome della Fede. Siamo chiamati a lavare i piedi l’un l’altro, nell’altruistico Spirito dell’amore, perché l’umiliarsi è il modo per entrare nella Gloria. Dimenticate le grandi e false idee su ciò che gli uomini pensano sia l’atto di  amministrare; fate semplicemente ciò che Dio fa.

In riferimento a quelli che erediteranno la Gloria e l’onore, Gesù una volta disse: “Qualsiasi cosa sarà fatta ai piccoli, sarà fatta a me” [Matteo 25:35-40].  Questo significa che se ci risveglieremo dalla mortalità della ragione umana, riconoscendo il seme di Cristo in tutti gli uomini, e ci umilieremo diventando messaggeri della verità,  liberando le anime umane dalla prigione della morte, soddisfacendo le anime affamate e coprendo quelli che sono nudi, allora anche noi verremo liberati dalle catene della morte, rivestiti di Gloria e condotti in un Regno di abbondanza.

Poi, il servo di Abramo fu invitato presso la casa della famiglia di Rebecca, in cui trascorse una notte. Cenò con loro, e fece dei doni alla donna ed ai membri della sua famiglia. I doni di Rebecca erano un paio di orecchini d’oro e due braccialetti d’oro.

La cena con il servo di Dio rivela l’unione con la Parola della verità; tale unione vive in tutti quelli che si sono elevati in Cristo, che li purifica e li mantiene nella conoscenza della verità. Gli orecchini d’oro rappresentano simbolicamente l’apertura delle nostre orecchie, che ascoltano le cose relative alla divinità e verità; questi oggetti sono necessari per far sì che la salvezza avvenga attraverso l’ascolto e la percezione della verità. I braccialetti d’oro, con la forma circolare, simboleggiano invece la nostra divina unione con Cristo. L’unione con lo Spirito Santo colma il vuoto con Cristo, nostra parte mancante.

Completando la sua missione con successo, consegnando la sposa nella mani dello sposo, il servo di Abramo tornò a casa. Così, Isacco incontrò una sposa con il velo, la lasciò entrare segretamente nella tenda della sua anziana madre, in cui le tolse il velo e si unì in una cosa sola con lei, secondo la procedura nuziale. Colei che era la sconosciuta Rebecca, era ora esaltata da una sconosciuta e remota famiglia, a una sola carne con l’uomo più influente del suo tempo.

Questa è una semplice parabola, che serve per la nostra chiamata ed unione con Cristo, il Figlio del Dio vivente. Quelli che ascolteranno queste parole, camminando in nome della verità, erediteranno ogni cosa.

 

IL PIENO ED ETERNO PIANO DI DIO

Il Padre ed Io siamo una cosa sola”; “Se vedete Me, vedete anche il Padre”; “E’ il Padre che dimora in Me (il Suo sacro Tempio), a compiere le Mie opere”; “Padre, sia fatta la Tua vlolontà, non la Mia”; “Padre, Tu mi hai amato ancor prima della creazione del mondo”. Con tutte queste confessioni, Cristo stava dimostrando la Sua unione con il Dio Padre, un’unione per dire, eternamente nuziale.  Dimostrava il fatto che:

1)    Dio era il Suo capo.

2)    Non apparteneva a Se Stesso ma a Dio.

3)    Il Suo corpo era quello di Dio.

4)    Si sottometteva in maniera reverente a Dio, in ogni cosa.

5)    Dio L’Amava e Si prendeva cura di Lui.

6)    Era collaboratore di Dio.

Paolo ebbe una rivelazione in merito all’unione tra Dio e Cristo:

1Corinzi 11:3 Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l’uomo e il capo di Cristo è Dio. 

Fondamentalmente, il nostro matrimonio con Cristo costituisce l’accesso al Dio vivente; ciò vuol dire che se siamo sposati a  Cristo, diventando un solo corpo con Lui, al tempo stesso siamo sposati con Dio, diventando tutto in tutto. L’unico modo per tornare al Padre è attraverso il Figlio, perciò il matrimonio con Cristo costituisce il mezzo per la nostra salvezza. Dobbiamo tornare ad unirci con l’uomo interiore dello Spirito, e lasciare andare tutto ciò che ci lega all’uomo esteriore della carne, che appartiene a questo mondo corrotto.

In breve, per noi la volontà di Dio è tornare a riunirci in Lui, da cui fummo scacciati  a causa della trasgressione adamitica. Ci riuniremo tutti in una realtà di tutto ciò che Gesù è, perché resta il marchio dell’eccellenza per l’eternità. Le opere di salvezza tramite la Grazia del nostro Signor Gesù, mirano a portarci al’unione con Cristo, e di conseguenza a farci realizzare che siamo nel Capo di Dio.

Giovanni 14:20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e che voi siete in me ed io in voi. 

Ogni riga che dice che non siamo ciò che è Dio, che ci separa dalla Sua Gloria, sarà abolita. Quando il Signore aprirà i nostri occhi, per farci comprendere il mistero della nostra inseparabilità ed unione con Dio, sarà come togliere il velo dal capo della sposa, facendo sì che per la prima volta, lei e lo sposo siano l’una di fronte all’altro e si guardino negli occhi, unendosi di conseguenza in una cosa sola.

 

Il velo posto sul capo della sposa, rappresenta il velo della morte, che ha oscurato gli occhi degli uomini, incapaci pertanto di comprendere la verità, fallendo così nel realizzare di essere parte integrante di Cristo e del Dio vivente. Quando il velo viene tolto, comprenderanno allora ciò che intendeva dire Gesù, quando disse che gli Israeliti ricevevano le leggi di Mosè, a causa della durezza dei loro cuori (cuori oscurati). Quando dunque il velo viene tolto, noi diventiamo COSCIENTEMENTE CONSAPEVOLI che siamo in Cristo, e Cristo è in Dio (o che Cristo è in noi e Dio è in Cristo). In questa unione non c’è alcuna legge (non c’è Mosè), perché Dio è tutto in tutto, ancora da prima che nascesse Mosè.

Questa è la sola eterna unione che non potrà mai essere sciolta o scossa con il tempo, come viene dimostrato dalle fedi nuziali, la cui forma circolare non ha un punto iniziale o finale.

 

Il Cielo e la terra potrebbero finire, così come i sistemi degli uomini. Gli uomini invecchiano e muoiono, le loro glorie durano per poco tempo e spariscono, ma la nostra unione con Cristo e Dio è eterna, non finirà mai. Perciò, dobbiamo unirci con il Signore, che ci dona la luce e ci distanzia dalle menzogne e dai successi illusori umani, perché le loro glorie ed immagini create da loro stessi, spariranno in un momento, evaporando definitivamente.

Questa celeste unione nuziale è l’unica che possa riportare l’uomo sulla cima di Sion, in cui vivere e godere delle delizie e dei piaceri, eternamente; questo sic dimostra tramite la torta nuziale ricoperta di glassa. Vi siete mai chiesti da dove gli uomini abbiano tratto l’idea di realizzare una torta a tre strati? Essi estraggono queste cose dallo Spirito e le applicano al loro mondo materiale, senza neanche saperlo. Come è stato già menzionato, tutto in questo mondo, visibile o invisibile, ha origine dallo Spirito, nell’amorevole unione nascosta in Dio, dalla creazione del mondo. Se partecipate a quest’unione nuziale d’amore, vedrete tutto in due e in tre, riflettendo il sacro vincolo nuziale. Ma se invece vedete e percepite ogni cosa, lontano dal Padre, dal Figlio e dalla chiesa, ci saranno allora le tenebre.

I tre strati della torta nuziale rappresentano delle dimensioni dell’esistenza che noi tutti possiamo vivere.

Il primo strato, generalmente quello più spesso, rappresenta l’oscuro reame della carne, in cui la maggior parte degli uomini cammina nella carne, o in altre parole, secondo i propri istinti naturali. Ciò implica povertà spirituale, debolezza e morte (separazione dal Dio vivente).

Il secondo strato rappresenta una salita o ascensione dalla vita carnale e regno della morte, dove l’uomo comincia a riconoscere Cristo come la vera parte mancante e ad unirsi con Lui in matrimonio.

Il terzo strato conosciuto anche come il terzo Paradiso o terza dimensione, è la destinazione finale, dove erediteremo di nuovo le benedizioni del matrimonio del principio. Questa è la cima di Sion, dove tutti i fratelli che hanno ricevuto la redenzione, si riuniranno in uno, in matrimonio in Cristo e Dio. Diventando pertanto, il corpo di Dio, manifestando Dio sulla terra, che tutti gli uomini dovranno contemplare. Questo è il luogo della salvezza, che può essere raggiunto soltanto se riconosciamo la nostra parte mancante, l’anima gemella (Cristo, lo Spirito), e ci uniamo con Lui in matrimonio.

Che Dio benedica voi, che custodite i vostri voti nuziali dal principio.

Trevor Eghagha

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