CUSTODIRE IL GIARDINO DI DIO
Come possiamo definire il giardino di Eden? È lo stato fiorente e fruttuoso dell’uomo spirituale di Dio, dove abbonda l’amore, Gioia, pace, fede. ecc. Per arrivare a questo stato benedetto, l’uomo deve ricevere ispirazione dall’alto, ricevere cioè il soffio di Dio che lo eleva dalla polvere (vita terrestre) alla vita dello Spirito. In forma di parabola, questo atto di vivificazione è mostrato nel secondo capitolo di genesi, quando Dio formò l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiò nelle narici un alito di vita, mutando il suo stato dalla morte alla vita. Poi Dio piantò un giardino e vi pose l’uomo che aveva formato.
Il racconto della creazione nei primi capitoli di Genesi non è da leggere come un libro storico, bensì un evento presente e continuo. Queste parole sono indirizzate a me e te per istruirci sulla via alla vita. Possiamo considerare questo mondo perduto come la polvere della terra quaggiù perché, a causa della mente carnale, gli uomini sono soggetti alla vanità e coscientemente sono come seppelliti sotto la terra dove la corruzione e la morte regnano.
Ricevere il soffio di Dio è come ricevere lo Spirito Santo che provoca un risveglio all’uomo destandolo dalle parti basse e inferiori della terra dove regna la morte, all’altezza di Sion, dove si trova il giardino fiorente di Dio. Lo Spirito Santo ci illumina dandoci intendimento spirituale delle cose profonde e nascoste di Dio affinché le riconosciamo coscientemente.
Questo risveglio dalla vita bassissima della polvere della terra, che chiamiamo la resurrezione dalla morte, non è altro che la conoscenza del vero “Io” interiore, colui che è uno con il Padre. Nel risveglio i due diventano uno, in ciò che chiamiamo riconciliazione o matrimonio. In realtà i due sono già uno però solo quando il velo sopra il volto dell’uomo è tolto, si realizza coscientemente la sua Unione eterna con lo Spirito, cioè il Signore stesso.
In questa unione divina, dove Dio diventa tutto in tutti, il tormento derivato dal senso di inimicizia con Dio o, diciamo di estraneità dalla vita di Dio, è annientato affinché l’uomo viva nella sicurezza dell’Altissimo. In questo stato è adempiuta la Parola di Gesù:” In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre e voi siete in me”, cioè che abbiamo una vita nascosta in Dio.
Per mantenersi in questa unione, l’unico incarico dato all’uomo in Eden è: “custodisci il giardino”. In altri termini l’uomo dello Spirito è un giardiniere. L’uomo deve custodire il giardino e anche curarlo affinché porti più frutti. Questo è tutto ciò che serve per la nostra prosperità per tutta l’eternità. Lo stato fruttifero del giardino è il potere del figlio di Dio, senza di esso non può fare nulla.
Non dobbiamo faticare come i gentili che seguendo le cose del mondo materiale pensano di trovare una forma di soddisfazione, finendo per moltiplicare le sofferenze. Siamo ammoniti di reindirizzare le nostre fatiche nel cercare la realtà di Eden, il giardino celeste, e di custodirlo; facendo questo, tutto il resto ci sarà aggiunto abbondantemente.
” Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo”
Il Padre è il vero giardiniere, noi per essere dei giardinieri spirituali dobbiamo camminare nella Sua identità. La nostra mente deve essere allineata a quella del Padre, quella che Paolo chiamò la mente di Cristo, Colui che è Uno con il Padre. La mente del Padre è puramente spirituale, vede soltanto le cose invisibili dello Spirito perché non vi è altro. Il Padre stesso è lo Spirito.
Un giardiniere sveglio non permette che il giardino sia distrutto da erbacce, parassiti, insetti, infezioni o mancanza di acqua. Questi fattori che distruggono il giardino di Dio sono derivati dagli inganni del serpente che striscia sulla terra, cioè la mente carnale. La mente carnale si oppone alle cose invisibili di Dio, anzi non può conoscere le cose dello Spirito, cioè il Signore.
Essendo fissato sulle cose della terrà quaggiù, l’uomo guidato dalla mente carnale (il serpente) diventa conforme al mondo esteriore e perde traccia della sua unione con Dio. Così il bellissimo giardino interiore si secca diventa un deserto pieno di spine, scorpioni, serpenti e sciacalli. In questo stato trasgressivo l’uomo che non ha custodito degnamente il giardino torna alla polvere, dove la conoscenza reale di Dio non esiste.
Ciò che stiamo dicendo sta accadendo ora nella nostra vita, non c’è una via di mezzo. Abbiamo la scelta o di salire dalla polvere(carnalità) e custodire il giardino di Dio, o di dormire, come il resto del mondo, lasciando perdere la nostra eredità nei cieli, per abbracciare le cose del mondo quaggiù dove la morte regna.
Il giardiniere dello Spirito è ammonito di continuare nello Spirito, e una salita continua dal terrestre al celeste, dal visibile all’invisibile.